Riassunto TUF 16: Carwin vs Nelson – Ep. 8

Riassunto TUF 16: Carwin vs Nelson – Ep. 8

La puntata si apre con una sfuriata di Dana White, incredulo per la qualità pessima dei combattimenti nella stagione in corso.

Infatti dopo il match tra Hill e Secor, si reca alla TUF house e ingaggia un lungo discorso con i combattenti: ”Sembra che nessuno voglia questo contratto, nessuno sta dimostrando di avere quel che l’UFC sta cercando!” il concetto delle parole di Dana, che conclude “questa stagione è imbarazzante”.

Più tardi, Hill e Julian iniziano a tracannare alcolici a tutto andare e non ci mettono molto a trovare da dire con Magny e Waters. Fortunatamente i compagni di squadra intervengono in tempo ma Julian non sembra voler smettere e sfida tutti a fare a botte con lui…

Che sia la cresta rosa a dargli alla testa? La scena, proprio come dice Mike Ricci, è vergognosa. “Persone come Julian e Hill danno un brutto esempio di noi combattenti, noi non siamo così, ci rispettiamo fuori e dentro la gabbia”.

Il giorno seguente, Nelson annuncia il match tra James Cheney e Jon Manley. Più tardi, assistiamo al rito della Sfida dei Coach, una prova o serie di prove dove i rappresentanti dei due team hanno la possibilità di guadagnarsi 20mila dollari a testa più 15mila dollari per i combattenti della propria squadra. Quest’anno le prove sono di atletica: scatti sui 400 metri, lancio del giavellotto e salto in lungo. Carwin si aggiudica vittoria e premio ma Nelson è sicuro che nella gabbia, sia lui a dominare.

Passiamo al match, abbastanza veloce per quello che ci siamo abituati a vedere: Manley dopo un breve momento passato in clinch, atterra Cheney ma finisce pancia all’aria, lotta per la posizione e sottomette l’avversario con un triangle choke. Durante la sottomissione Cheney perde il paradenti e per la disperazione morde la gamba di Manley. Con questo incontro, si chiudono i quarti di finale, Nelson porta 4 ragazzi in semifinale e Carwin 3.

• Team Carwin: Bristol Marunde, Neil Magny e Igor Araujo;
• Team Nelson: Michael Hill, Colton Smith, Jon Manley e Joe Rivera.