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Aggiornamenti Ottobre 2024 sulla causa Le vs Zuffa

Dietro le gesta eroiche degli atleti che hanno combattuto nell’ottagono, c’è una battaglia più silenziosa, più cupa, che oggi emerge in tutta la sua gravità. Ex fighter UFC, uomini che hanno dato il sangue per questo sport, sono adesso impegnati in un’altra lotta: una lotta per i loro diritti e la loro salute.

In ballo c’è un accordo da 375 milioni di dollari proposto nel caso antitrust Le vs. Zuffa, una cifra che potrebbe cambiare la vita di molti di loro. Ma, come sempre, la via della giustizia è lunga e piena di ostacoli.

Un Futuro Incerto

Più di 50 ex fighter UFC hanno inviato lettere di sostegno all’accordo, descrivendo situazioni di vita tutt’altro che glamour. Parliamo di difficoltà finanziarie, traumi cerebrali e problemi di salute mentale. Il filo conduttore che emerge da queste lettere è uno solo: meglio un recupero immediato, anche se inferiore, che rischiare di non ottenere nulla dopo anni di processi.

Tra le storie più drammatiche c’è quella del leggendario Wanderlei Silva, un uomo che ha dato spettacolo per anni con il suo stile aggressivo e brutale. Silva racconta di come, a causa delle numerose commozioni cerebrali subite durante la carriera, ora tema di soffrire di CTE (encefalopatia traumatica cronica). Sintomi come depressione, sbalzi d’umore e irritabilità fanno ormai parte del suo quotidiano.

Non è solo una questione di soldi. Diego Sanchez, un altro nome che ha segnato la storia della UFC, parla di come la sua vita sia diventata una lotta continua, non nell’ottagono ma fuori, contro la depressione e le difficoltà finanziarie.

Un Sistema Imperfetto

Se c’è una cosa che emerge chiaramente, è che il sistema UFC, così come è stato progettato, non ha sempre protetto i suoi combattenti. Prendiamo ad esempio Todd Duffee, un peso massimo che ha subito ben 16 interventi chirurgici durante la sua carriera. Duffee parla di come la UFC abbia influenzato negativamente la sua vita professionale, usando la sua immagine pubblica contro di lui dopo aver rifiutato di combattere infortunato.

E che dire di Shane Carwin, ex campione ad interim dei pesi massimi UFC, che oggi combatte con i danni cognitivi dovuti agli impatti ricevuti nell’ottagono? I test condotti presso la Cleveland Clinic e la Boston University mostrano danni preoccupanti alla corteccia prefrontale e all’emisfero sinistro del cervello. Oggi Carwin passa giorni interi a letto, paralizzato dalla paranoia, dalla paura e dall’ansia.

L’Accordo e il Futuro del Caso

Il nuovo accordo da 375 milioni di dollari rappresenta una speranza per questi atleti. Ma la domanda è: sarà sufficiente? Il giudice Richard Boulware aveva già respinto una proposta precedente, giudicandola insufficiente rispetto alle richieste dei querelanti. Se l’accordo non verrà approvato, si rischia di dover andare a processo, con la necessità di ottenere un verdetto unanime da parte della giuria. E, anche in caso di vittoria, potrebbero volerci anni prima che i fighter vedano il denaro.

Un dato certo è che la lotta per i diritti dei fighter è tutt’altro che finita. Mentre Johnson vs. Zuffa continua il suo corso separatamente, le domande su cosa significhi davvero proteggere questi atleti rimangono aperte.

Come sempre, la storia dell’ottagono è fatta non solo di vittorie epiche e KO spettacolari, ma anche di cicatrici invisibili. E se è vero che i combattenti entrano nell’ottagono da soli, ora più che mai c’è bisogno di un sistema che li protegga anche fuori dalla gabbia.

Il problema di accettare due soldi adesso

Ovviamente un fighter tutto rotto con un presente pieno di dolore scegliera sempre qualche milione adesso piuttosto che 10 volte tanto nel futuro.

Ma questo è un problema: se i fighter di MMA continuano a pensare a loro stessi quando hanno successo e pensare a loro stessi quando poi devono prendere dei soldi per un caso che ha aperto un altra persona la situazione, grama, non cambierà mai. 370 milioni non sono pochi, ma creare per le MMA qualcosa di simile a quello che succede nella boxe (o anche negli altri sport) sarebbe auspicabile.

Manolo El ChupaCabra

Manolo El ChupaCabra

Praticante di MMA, agonista di BJJ e grappling, ottimo conoscitore delle arti marziali miste e del valetudo. Manolo "El Chupacabra" Macchetta non è niente di tutto questo.

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