Top manga/anime sul combattimento mainstream (più o meno versoimili)

Eccoci qui con questa seconda parte della top riguardante gli anime e i manga più verosimili sul combattimento!
Dopo il precedente articolo mi sono accorto che, i manga di cui vi ho parlato, nonostante possano vantare di una qualità artistica e narrativa non indifferente, purtroppo non hanno riscontrato molto successo in commercio, tranne forse per holyland, che ha ricevuto una trasposizione televisiva in Corea del Sud.

Di conseguenza mi sono messo a pensare e a cercare anime e manga che, nonostante la presenza di elementi molto fantasiosi( a tratti ridicoli), rispecchino molti lati realistici della lotta e del combattimento sportivo e da strada, e che di pari passo, abbiano ottenuto un discreto, se non incredibile successo a livello di fama.

Piccola premessa, nessuno di questi tre manga/anime è totalmente veritiero, in quanti tutti presentano fasi e momenti narrativi gonfiati ed enfatizzati con molta fantasia e anche un po’ di “tamarragine” se vogliamo, tuttavia , ognuna di queste tre opere pone basi molto solide
sui principi fondamentali filosofici e pratici di tutte le disciplinane raccontate , quindi secondo me meritano la lettura.

Inoltre nonostante si tratti di manga mainstream, è divertente realizzare come solo uno dei tre sia approdato in italia, tra l’altro con molto ritardo. Ma ora bando alle ciancie e cominciamo!

3. KENICHI

Top manga/anime sul combattimento mainstream (più o meno versoimili) 1

FERMI FERMI, NON ABBANDONATE L’ARTCOLO!!! lo so, kenichi sicuramente non è il massimo dell’autorità in ambito della descrizione delle arti marziali moderne e tradizionali, si perde in una retorica scontata quanto la storia, è pieno di elementi di fantasia che assumono nel corso della storia aspetti quasi vergognosi e tutta questa presenza ecchi(donne nude in ogni caso e situazione) rende il racconto e la lettura alquanto stucchevole.

Tuttavia il manga di Syun Matsuena del 2002 e arrivato in italia grazie a Panini comics nel 2014, non è solo quel che sembra! Composto dalla bellezza di 61 volumi, kenichi , racconta la storia di un giovane ragazzo, tale Kenichi Shirahama, imbranato e impacciato, che soffre di un indole ingenua e di un incapacità a rispondere a qualsiasi minaccia. Tale peculiarità del suo carattere lo rende  facile preda dei bulli che lo prendono di mira a scuola e nel club di karate dove si iscrive con l’intenzione di imparare a difendersi, ottenendo scarsi risultati.

Tuttavia la sua vita cambia quando conosce Myu Furingi, una ragazza bellissima ed esperta di arti marziali, che lo porta ad allenarsi al dojo di suo nonno il leggendario RYOZANPAKU, il dojo dove dimorano i migliori maestri di arti marziali del mondo. Tra allenamenti estenuanti al limiti della morte e scene comiche al limite della demenza, kenichi riuscirà a conoscere il vero se stesso, tentando di diventare “l’allievo più forte del mondo”(sottotitolo del managa stesso).
Sebbene il manga abbia una forma comica demenziale, e soffra la presenza di scene eccessivamente commerciali, in certi casi davvero immotivate, kenichi si trasforma quando si tratta di combattimento! Si vede la conoscenza dell’autore in quest’ambito che arricchisce le botte che tanto ci piacciono non solo con un disegnato pulito e con un gioco di chiaro scuro ammirevole, ma anche con strategie da manuale per contrastare arti marziali diverse e aneddoti storici su quest’ultime. Partcolare attenzione viene fatta sulla difficoltà di entrare ed uscire dalla
guardia dell’avversario, che diventa un marchio di fabbrica dell’opera durante la lettura. Nel 2006 ha avuto una parziale trasposizione animata che tuttavia rimane incompleta ancora ad oggi.

In conclusione, compratelo, leggetevelo, godetevelo ma soprattutto siate pronti anche anche al peggio, in quanto rimane pur sempre un battle shonen classico.

2.GRAPPLER BAKI

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E’ incredibile pensare come un manga così popolare e commerciale non sia ancora approdato in italia, ed è ancora più incredibile pensare che solo l’ultima serie  animata su Netflix del 2018, sia arrivata nel nostro bel paese, escludendo brutalmente le stagioni precedenti.

Tuttavia c’è da dire che il bello di baki lo si apprezza  su carta, dove l’autore mantiene un approccio, sicuramente fantasioso, ma non così tamarro come nelle versioni animate. Grappler Baki è un manga di Keisuke Itagaki.

È stato pubblicato sulla rivista Weekly Sh?nen Champion dal 1991 al 1999, contando 42 volumi. Da tale opera sono scaturiti tre sequel:

  • New Grappler Baki, iniziato nel 1999 e terminato nel 2005,
  • Baki: Son of Ogre , iniziato nel 2005 e finito nel 2012, e
  • Baki Dou .

La trama ruota attorno al protagonista Hanma Baki, un ragazzino (all’inizio dell’anime ha 13 anni!!!!!) dotato di capacità di combattimento a dir poco inverosimili che ha un solo obiettivo nella vita: Affrontare e sconfiggere l’essere più forte del mondo, Yujiro Hanma detto l’ogre, ovvero suo padre. Dopo una prima schermaglia dove viene umiliato dal terribile papà , baki intraprende un viaggio che lo porterà a conoscere bizzarri quanto affascinanti personaggi e a confrontarsi in combattimenti senza esclusioni di colpi per poter diventare il miglior grappler del mondo. Se masticate l’inglese non posso fare a meno di consigliarvi di leggere il manga dalla prima serie, il racconto è scandito molto meglio nella versione cartacea e i disegni così anatomicamente impossibili, dinamici e frenetici sono un marchio di fabbrica dell’autore che secondo me merita(perlomeno molto di più dello scarso lavoro di animazione specialmente delle prime stagioni). Sicuramente tra i pro di quest’opera troviamo personaggi carismatci e ben caratterizati, uomini che attraverso la lotta non hanno solo temprato i lori corpi (molto più simili a quelli di bodybuilder dopati che ai classici fisici asciutti dei fighter), ma anche le loro menti, inoltre è importante dire che baki è pieno di chicche storiche che fanno l’occhiolino a chi la storia delle arti marziali l’ha studiata ( compariranno personaggi come Musashi Miyamoto e addirittura Muhammad Alì), per non dimenticare poi dell’intensità dei combattimenti che ricorrono al classico ma instacabile binomio, arte marziale con botte da orbi. Che dire, che voi lo guardiate o lo  leggiate, un occhio baki se lo merita(questa battuta è per i soli lettori :D).

1. HAJIME NO IPPO

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Sarà difficile trattenere il fanboy che c’è in me, e cercare di mantere l’obbiettività, mentre analizzo questo capolavoro; ma proviamoci:
Hajime no Ippo è un manga giapponese creato da George Morikawa ed edito dalla K?dansha sulle pagine del Weekly Sh?nen Magazine a partire dal 1989.

La serie al momento è stata raccolta in oltre 100 tank?bon, per un totale di oltre 1000 capitoli.

Il manga è stato successivamente adattato in anime, ad opera dello studio Madhouse, e mandato in onda dalla Nippon Television dal 3 ottobre 2000  al 27 marzo 2002 per un totale di 76 episodi, mentre la seconda serie denominata Hajime no Ippo New Challenger è andata in onda sempre su Nippon  Television dal 6 gennaio 2009 fino al 30 giugno 2009. Per l’autunno 2013 è stata annunciata una nuova trasposizione animata coprodotta da Madhouse e MAPPA.

Ippo Makunouchi è uno studente di scuola superiore, costretto ad aiutare sua madre a gestire l’azienda ittica di famiglia, non ha perciò il molto tempo libero che hanno molti suoi coetanei. La sua vita è, inoltre, resa dura da continui episodi di bullismo di cui è vittima. Proprio uno di questi episodi determinerà l’occasione per Ippo di imprimere una svolta alla sua vita: verrà infatti salvato da un pugile professionista di nome Takamura e deciderà di seguirne le orme, iniziando gli allenamenti per diventare lui stesso un pugile.

Penso che dopo 31 anni di pubblicazione, tre serie animate amate da tutto il pubblico mondiale e l’usicta di quasi 1300 capitoli, ci sia solo una parola per descrivere questo titolo: ISTITUZIONE.

Ippo, per quanto possa sembrare il classico racconto del ragazzino timido e impacciato, che allenandosi, capisce quale sia il suo vero potenziale, e comincia a rompere nasi a manetta, andando avanti con la lettura si percepisce chiaramente che è tutto l’opposto. Ippo è una dichiarazione di amore al pugilato, lo descrive per quello che è: dalla difficoltà degli inizi, alla tensione dei primi match, dal dolore della sconfitta , alla sete di rivalsa, dalla gioia di essere al top, alla depressione della ricadutatu.

Tutto questo è il pugilato, tutto questo è vita e tutto ciò è raccontato in un manga che sembra quasi aver sconfitto il tempo. I disegni nonostante siano molto datati e siano frutto di una scuola
ormai superata, rimangono una degna rappresentazione grafica di ogni momento, sia divertente che triste, sia demenziale che epico.

Per questo non ho potuto fare a meno di metterlo al primo posto di questa top, e anche perché, da appasionato e praticante della nobile arte, non c’è niente di più bello che rileggere in opere come questa, realtà che si possono vivere in palestra, fuori e sul ring.

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