Gordon Ryan sull’uso di stereoidi
Nel mondo del Brazilian Jiu-Jitsu, Gordon Ryan è una delle figure più controverse. Dominante sui tatami e famoso per le sue dichiarazioni senza filtri, Ryan ha riacceso il dibattito sull’uso dei PED (Performance Enhancing Drugs), l’etica nelle competizioni e l’eredità degli atleti naturali.
La Visione di Gordon Ryan: “Legacy a Tutti i Costi”
Durante un’intervista, Ryan ha dichiarato senza mezzi termini:
“Preferirei morire con un’eredità a 50 anni piuttosto che essere un uomo normale che muore a 70 o 80 anni.”
Questa affermazione sottolinea il suo desiderio di raggiungere la grandezza, indipendentemente dai costi. Citando Arnold Schwarzenegger come esempio di utilizzo esteso di steroidi senza gravi conseguenze, Ryan sfida l’idea che i PED accorcino necessariamente la vita.
L’Uso dei PED

Ryan ha ammesso di aver iniziato ad assumere PED nel 2016 per competere in categorie di peso superiori. All’epoca, pesava circa 85-90 kg ma voleva raggiungere i 94 kg per evitare di sfidare il suo allora coach Gary Tonon. Secondo lui, l’uso di PED è un’arma legale come un armbar o un leg lock: se è permesso, lui lo usa.
Tuttavia, Ryan ha sottolineato di aver avuto successo anche prima di iniziare con i PED: “Sottomettevo campioni ADCC mentre ero ancora naturale, quando molti di questi ragazzi erano già dopati.”
Allo stesso tempo, però, sostiene che per essere “il miglior atleta possibile”, l’uso dei PED sia inevitabile, esponendo una contraddizione che solleva un dilemma etico: se era già dominante da naturale, perché giustificare l’uso come essenziale?
La risposta è che “Tra 10 anni, la gente non ricorderà chi era naturale o dopato. Ricorderà solo chi ha vinto e chi ha perso.”
Il non usare doping è solo un modo come un altro per avere una scusa sulle sconfitte “Ho perso ma solo perchè gli altri erno dopati
Questa critica sembra diretta in particolare a Nick Rodriguez, noto per aver dimostrato in un test di non assumere PED, ma con risultati che evidenziavano altri problemi di salute.
Critiche all’IBJJF e al Sistema di Test
Ryan non risparmia critiche alla IBJJF (International Brazilian Jiu-Jitsu Federation) per le sue politiche di test anti-doping, definendole inefficaci e dannose per la qualità delle competizioni. A suo dire, l’introduzione dei test ha abbassato il livello degli atleti ai Worlds e ai No-Gi Worlds, spingendo molti a competere altrove.
Ryan pone anche una questione pratica: i test completi richiedono risorse economiche che molti atleti, soprattutto quelli meno noti, non hanno. La sua soluzione? O test universali per tutti o nessun test, per evitare un sistema parziale e ingiusto.
La Comunità Divisa
Le posizioni di Ryan polarizzano la comunità del BJJ. Da un lato, ci sono coloro che, come Mikey Musumeci, spingono per un Jiu-Jitsu pulito, paragonando il futuro del BJJ a quello della UFC, con test rigorosi. Dall’altro lato, Ryan e i suoi sostenitori vedono l’uso dei PED come una realtà pragmatica, parte di un percorso per raggiungere il massimo potenziale.
Questa divisione riflette un conflitto più ampio: il BJJ abbraccerà la filosofia di Ryan del “vincere a tutti i costi” o sarà una nuova generazione di grappler a ridefinire i valori del suo futuro?
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