Tributo a Orlando Sanchez: una storia di BJJ e redenzione

E’ stato un 2022 decisamente funesto per noi appassionati di Jiu Jitsu Brasiliano. Così come la prematura scomparsa di Leandro Lo aveva sconvolto la nostra estate, ora il nostro inverno è irrimediabilmente segnato dalla morte di Orlando Sanchez a soli 40 anni di età.

Orlando Sanchez, “Big O”, “The Cuban Tree Stomp”, chiamatelo come volete e otterrete sempre lo stesso risultato: una figura iconica del BJJ recente, uno dei pochissimi lottatori ad essere riuscito a diventare facilmente identificabile e riconoscibile grazie al mix del suo look (pancione e baffoni unite a collane e bracciali d’oro), la sua attitudine estremamente sanguigna dentro e fuori dal tatami (Sean Strickland ne sa qualcosa) e il suo stile di lotta ruvidissimo e sorprendentemente esplosivo per un uomo della sua stazza fisica. Sanchez era il pacchetto completo.

La cosa che personalmente ho sempre apprezzato tantissimo di Orlandone è il suo essere vero, qualità che ovviamente lo ha reso anche polarizzante nel nostro ambiente: con lui non c’erano mezze misure, o lo amavi o lo odiavi, prendere o lasciare. Il suo istinto naturale a dire sempre la verità – o perlomeno ciò che pensava – ci ha anche permesso di scoprire il suo passato, che a quanto pare ha presentato il conto definitivamente la notte scorsa.

Orlando Sanchez ha infatti alle spalle svariati anni di abusi di sostanze (nello specifico steroidi e cocaina) e uno stile di vita a dir poco sregolato che lo portò a pesare 163 kg. Come lui stesso raccontò a MMAFighting, fu una forte fitta al cuore che lo costrinse un giorno a guardarsi allo specchio e dire basta a tutti quei veleni. E così, grazie agli sport da combattimento e al BJJ, Orlandone inizia un percorso che lo porta alla sua personale redenzione. E che redenzione!

Sanchez prende estremamente sul serio la sua nuova missione: si rimette in forma perdendo peso, diventa campione ADCC nel 2015 nella +99 kg e arriva in finale nell’edizione successiva conquistando l’argento. Nelle MMA accumula un record professionistico di 5-0 (più un No Contest) rimanendo così imbattuto nella disciplina. I successivi sportivi hanno lasciato i suoi demoni alle spalle, ma a volte questi si sono ripresentati chiedendo il conto: Sanchez infatti è stato ricoverato più volte in ospedale per problemi cardiovascolari, tanto che nel 2017 rischiò di morire in un letto del Loma Linda University Medical Center.

L’ultima apparizione agonistica di Orlando Sanchez è stata all’ADCC 2022, dove ha ricevuto l’accoglienza degna di una leggenda da tutti gli appassionati presenti a Las Vegas. Sanchez non ha vinto, anzi, è uscito al primo turno. Ma per farvi capire con quale attitudine Orlandone ha affrontato i suoi ultimi anni, vi lascio con queste sue parole:

“Vedo tutto in modo diverso ora. Le piccole cose non mi interessano più. Quando pensi che stai per morire, tutto ciò che guardi cambia. Tutto ciò che mi interessa sono mia moglie e i miei figli, i miei studenti e il mio team. Ora tutto il resto è davvero irrilevante.”

Ciao Orlandone!

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