Era destino: Vettori affronterà Holland (e la ricetta per batterlo c’è)

Ufficiale: Marvin Vettori e Kevin Holland si affronteranno il 10 Aprile nel main event della card UFC che si svolgerà all’UFC Apex di Las Vegas. Holland subentra a Darren Till, che si è infortunato alla clavicola due giorni fa.

Era destino.

Le carriere di Marvin e Holland, attualmente #6 e #10 nei rankings pesi medi UFC, si sono letteralmente incrociate pochi mesi fa: a Dicembre 2020 Vettori avrebbe dovuto affrontare Jacarè, mentre Holland avrebbe dovuto combattere con Hermansson la settimana prima. Poi Holland risulta positivo al Covid-19, e dunque The Italian Dream si offre per sostituire l’americano: Vettori batterà poi Hermansson, mentre Holland affronterà e batterà Jacarè nel weekend successivo.

Insomma, questa “resa dei conti” tra Vettori e Holland era nell’aria. E Marvinone parte favorito, ecco perchè.

LA RICETTA PER BATTERE HOLLAND C’E’

La cosa molto particolare di questo match-up è senza dubbio il fatto che Kevin Holland ha combattuto soltanto pochi giorni fa (il 20 Marzo) contro Derek Brunson. Come andò quel combattimento? Brunson ha letteralmente dominato Holland puntando tutto sul Wrestling ed esponendo l’evidente lacuna lottatoria di “Trail Blazer”, che è stato pure quasi finalizzato da un triangolo di braccia. Le statistiche parlano di ben 6 takedown subiti da parte dello sconfitto.

Di sicuro Holland non ha colmato queste grosse mancanze tecniche in 3 settimane, dunque la strada percorribile è senza dubbio molto chiara.

A dirla tutta, l’americano è stato esposto anche da altri: Brendan Allen lo ha finalizzato con una Rear Naked Choke nel 2019, e pochi mesi prima il nostro Alessio Di Chirico lo aveva battuto per tutti tranne che per i giudici, che si inventarono un verdetto inspiegabile (e non lo diciamo noi, ma la quasi totalità dei giornalisti americani). Detto questo Holland non è da prendere sottogamba. E’ molto creativo, fa male e il colpo da KO decisamente non gli manca. E poi ha tutto da guadagnare e nulla da perdere.

MARVIN HA FATTO BENE AD ACCETTARE?

L’interrogativo delle ultime ore tra i fans italiani sembra essere questo: “Marvin ha fatto bene ad accettare? E’ un match inutile per lui”.

Io la vedo così: combattere è un LAVORO. Ti sei preparato per 4 mesi e che fai? Rinunci ad uno stipendio? E chi paga le bollette? Chi paga lo staff? Bisogna un po’ uscire dall’ottica romantica che ci fa vedere i fighters UFC come gente che “ce l’ha fatta” e tornare ad una visione molto più reale della vita degli atleti. I soldi non piovono dal cielo e l’unico modo per incassarli è combattere. Questo è.

E da un punto di vista sportivo? Considerate che l’inattività è una cosa molto pericolosa in UFC: se rimani fermo senza combattere per un certo lasso di tempo, nel frattempo, la divisione si muove e potresti essere facilmente scavalcato da altri atleti nella scalata verso la vetta. Una vittoria in più può fare la differenza e aiutare la spinta verso l’alto, anche se non arriva con uno che sta sopra di te nelle gerarchie.

 

  1. Concordo. Jon Jones, che non è esattamente l’ultimo arrivato, ha proprio parlato un paio di giorni fa di quanto i lottatori, tutti, siano poco pagati dalla ufc. Lui è in polemica con l’organizzazione e con Dana, perché vuole che tutti gli atleti, e lui per primo, siano pagati meglio. Ha detto che il suo, forse, prossimo sfidante è fortissimo, che potrebbe perderci e, considerata la potenza del nuovo campione dei massimi, potrebbe pure rompergli la mandibola. Per cui, anche se lui non parte da sconfitto, ci mancherebbe, vuole ottenere il massimo, che è più di quanto abbia preso fino ad oggi. Tutto ‘sto pistolotto per dire che è un lavoro, che non è manco così remunerato, basta vedere quanto ha preso Miocic per il suo ultimo, se non erro 1.2. il suo sfidante e nuovo campione stiamo sui 500000 dollari, se non ricordo male. Loro mettono sangue, sudore e privazioni e qualcuno, sopra, ci guadagna. Vero che ora le arene sono chiuse ma non lo saranno per sempre. Tornando al nostro, mio conterraneo di nascita e entrambi lontani dalla terra natia, ha fatto bene ad accettare. Idem vale per Holland. Certo, come avevo scritto sotto il precedente aericolo, Marvin è stato sfigato. C’è poco da dire. Però, come hai detto giustamente tu, è un lavoro e bisogna essere sempre disponibili e cercare, nei limiti, di stare al gioco. Certo, era meglio lottare e vincere, ne ero certo, contro l’altro. Il ranking si scala battendo quelli sopra. Purtroppo è andata così e, pure se fa rosicare, tocca farsela andar bene. Marvin sta facendo ed ha fatto tutto bene per arrivare fino a qui, per avere visibilità, per essere conosciuto ed apprezzato anche dal pubblico estero. Deve continuare così. Ovvio che facciamo tutti il tifo per lui. E speriamo che, col tempo, il destino gli restituisca ciò che gli ha tolto, in parte, sino ad oggi.

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