Intervista a Ivan Tomasetti, campione europeo Bjj

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Ciao Ivan, e grazie per il tempo che ci dedichi…

Sei apparso nella scena del bjj nel 2011, e da allora sei stato inarrestabile. Raccontaci il tuo incontro con il bjj e come hai vissuto il cambio con il judo.

Il mio incontro con il bjj è stato casuale,nel 2010 un amico mi ha invitato ad un allenamento e mi sono divertito un sacco, poi ho continuato a praticare ogni tanto ma con l’intento di migliorare la mia lotta a terra nel judo.

Poi sono dovuto uscire dal Centro Sportivo dei Carabinieri e quindi ero libero di poter praticare anche a livello agonistico altre arti marziali e quindi ho fatto l’Europeo CBJJE a Modena nel 2010 dove ho vinto la categoria e in finale all’open mi hanno squalificato perché ancora non sapevo le regole… sono uscito dal tatami con una finalizzazione incastrata… poi ho saputo della famosa gara WPJJC di Abu Dhabi e ho provato a fare il trial a Lisbona nel 2011 vincendolo, quindi ho deciso di dedicarmi completamente al BJJ per preparare Abu Dhabi. Con i consigli di alcuni amici sono arrivato all’Aeterna Jiu Jitsu dove sono stato accolto a braccia aperte da tutti e da quel momento sono riuscito ad allenarmi da professionista anche che BJJ con i miei amici e compagni di squadra e poi piano piano sono arrivato ai risultati attuali.

Il passaggio da judo a BJJ dal punto di vista tecnico devo dire che non è stato molto difficile…all’inizio mi è bastato adattare quello che sapevo fare nel judo al bjj, nelle prime fasi mi sono concentrato molto sui passaggi di guardia, su come proiettare prima che gli avversari riuscissero a tirare in guardia e soprattutto sul lavoro tattico in quanto nella maggior parte dei casi riuscivo a fare 2 punti subito per il takedown ma poi a terra gli avversari erano piu forti, quindi ho sviluppato tattiche per riuscire a mantenere il punteggio dando il minor spazio al mio avversario, per questo ho dovuto sacrificare molto il lavoro sulle finalizzazioni in quanto ogni tentativo di finalizzazione comporta una % di rischio di perdere una posizione vantaggiosa. Dopo una volta che ho trovato piu confidenza a terra ho iniziato ad inserire varie finalizzazioni, all’inizio l’arm-bar, americana e kimura in quanto le sapevo gia fare dal judo, poi piano piano ho inserito varie altre tecniche fino ad arrivare alla mia preferita L’achilles Lock che l’ho imparata dal sambo e in 2 anni l’ho adattata alle varie situazioni che si creano nel bjj e da circa un anno ci sto finalizzando tutti  :-)

tomasetti-campione-intervistaOltre a essere un grande judoka, e un ottimo jitsuka anche nel sambo non sembri scherzare per nulla… con la recentissima medaglia ti sei dimostrato davvero un lottatore a tutto tondo. Come trovi il sambo?

Il Sambo è un bellissimo sport sia nella versione sportiva (senza colpi) e combat (praticamente MMA con la giacca del kimono). E’ uno sport completo dove bisogna saper lottare in piedi, a terra e con i colpi (combat) e hanno soluzioni e tecniche molto sfruttabili per tutti gli sport da combattimento.

Personalmente sono molto affasciato da questo sport e mi diverto tanto a praticarlo in quanto è simile al judo ma senza le troppe regole che ora stanno rovinando questo sport, infatti mi sento di consigliare il sambo per chi volesse migliorare la lotta in piedi nel BJJ al posto del judo in quanto il regolamento è molto piu simile al bjj.

Nel 2013 sono riuscito ad arrivare 3° al campionato europeo di sambo e 5° al mondiale, mi senti di essere al livello con gli altri avversari ma purtroppo mi manca molto l’allenamento specifico del sambo in quanto in Italia purtroppo non è molto sviluppato, infatti questa estate vorrei andare ad allenarmi in Russia per un periodo in modo da prendere piu confidenza con questo sport.

tra judo-bjj-sambo e perchè no, grappling… quali sono i punti di sovrapposizione e quali invece i “difetti” che uno si porta dietro ?

Sicuramente ci sono molti punti in comune tra i vari sport, le proiezioni, la presa di una posizione domante, le finalizzazioni, poi per i difetti bisogna condiderare lo sport di provenienza e lo sport che si vuole praticare, per esempio io venendo dal judo avevo il “vizio” di difendermi in greca che nel bjj è un errore, ma se andassi a fare sambo andrebbe benissimo.

Considerare queste 3 discipline la stessa cosa fondamentalmente, ma con regolamenti diversi la vedi come una forzatura?

Si secondo me sono la stessa cosa tutti questi sport hanno sono composti tre da campi: Proiezioni, presa di posizione dominante e sottomissioni.

Poi dipende dai vari regolamenti come lo sport si sviluppa sia tecnicamente che tatticamente, ma sostanzialmente sono la stessa cosa.

Un’altra cosa che cambia molto uno sport da un altro è il kimono che viene usato, tra il kimono da bjj e quello da judo non ci sono grandissime differenze, ma con il Kurtka da sambo invece si… se provate un kurtka vi dara sensazioni completamente differenti dagli altri kimoni.

dopo quanti anni consigli a un praticante di una disciplina di iniziare ad allenarsi a un regolamento diverso?

Personalmente non credo ci sia un tempo preciso, penso che si dovrebbe iniziare il più presto possibile ma comunque non prima di aver capito bene il regolamento della disciplina principale, se proprio devo dare un tempo direi circa un anno.

Secondo me è molto importante praticare sport simili ma con regolamenti diversi in quanto aiuta molto a migliorare perchè si vedono le stesse situazioni da prospettive diverse e questo aiuta ad aprire la mente a cercare sempre nuove soluzioni.

Ma facciamo un salto indietro raccontaci come hai iniziato, quando hai deciso di diventare agonista, insomma le tappe della vita di Ivan

Ho iniziato a praticare judo all’eta di 7 anni presso lo Skorpion Club di Pordenone, fino a circa 12 anni l’ho praticato con un gioco con qualche garetta a livello di palestra ma niente di piu. A 13 anni invece inizia l’attività agonistica vera e propria, le prime gare mi sono piaciute molto anche se ho perso e mi sono fissato l’obiettivo di vincere una medaglia, una volta raggiunto mi sono dato l’obiettivo di vincere una medaglia d’oro e via via cosi finchè nel 1999 ho vinto il mio primo Campionato Italiano (under 17) e poi da li è stato un exploit portando a vincere medaglie a livello internazionale e a permettermi di entrare al centro sportivo dei carabinieri dove sono stato dal 2003 al 2012.

Oggi è l’1 Gennaio e su facebook ero davvero felice vedere che i miei contatti “sportivi” o si sono allenati o comunque scalpitavano dal farlo, mentre i miei contatti “sociali” si vantavano di quanto avevano magnato, bevuto e pippato.
In questo mondo al contrario quanto è dura la vita dell’agonista?

Ormai siamo ben lontani dal 1 gennaio, e ti chiedo scusa per il ritardo con cui ti rispondo…

La vita di un agonista è dura, ci sono molti sacrifici da fare tante ore di allenamento al giorno, diete, poco tempo libero,dolori, ecc… pero un agonista è una persona a cui piace fare queste cose, un agonista adora passare le ore sul tatami ad allenarsi e preparare una gara, e per altre cose meno gradevoli come la dieta o i dolori muscolari o rinunciare ad una serata, si sa che è un sacrificio per un obiettivo piu grande e si fa quello che bisogna fare anche volentieri.

in che modo quindi un ragazzo di 15-16 anni senza spina dorsale può affezionarsi a uno sport che richiede questo stile di vita?

Non credo sia una cosa che uno puo fare dall’oggi a domani, ma gli basterebbe salire in materassina, provare a lottare ed entrare in contatto con persone sane che praticano sport, poi piano piano tutto verra da solo perche se vorra combattere dovrà avere una buona condizione fisica, dovra allenarsi e perdere le cattive abitudini.

Parlando di studenti, Sei un istruttore (tra le altre cose) FIGMMA… ci racconti cosa vuol dire essere istruttore e quali sono le differenze tra l’esserlo tutte le sere nella stessa palestra alle stesse facce e esserlo per pochi weekend ?

Secondo me il vero istruttore è quello che insegna ogni sera nel suo corso e porta un miglioramento non solo tecnico e fisico ma aiuta l’allievo a crescere anche come persona.

Secondo me comunque sono due figure ben diverse l’allenatore di routine deve lavorare a 360° per creare un lottatore completo e programmare l’allenamento.

Chi invece insegna nei weekend e tiene stages o seminari deve avere un grandissimo bagaglio tecnico in modo da poter dare sempre qualcosa di nuovo e utile a chi partecipa alle lezioni.

Ho sentito alcune critiche sulla formazione siffatta (un weekend si e uno no per qualche mese), io credo che invece i fondamentali e la struttura siano molto importanti e che una persona possa riuscire a passarli anche in cosi poco tempo. Tu come rispondi a questa dubbio, che hanno in molti?

Si effettivamente 18 ore di lezione non sono molte per formare un “aspirante allenatore” pero c’è da dire che poi la formazione deve continuare e l’allenatore deve essere guidato dal maestro per vari anni prima di diventare completamente autonomo. Alla fine comunque non è niente di molto diverso dell’inizio del bjj in Italia dove la gente andava dal maestro ad imparare e poi ripeteva le cose nel proprio corso per principianti.

Personalmente credo molto nella FIGMMA, è l’unica federazione di bjj/grappling/mma direttamente riconosciuta dal CONI ed è gestita da persone serie che come unico interesse hanno quello di far sviluppare questi sport in Italia ed è assolutamente senza fini di lucro. Tutti gli incassi della federazione sono spesi per le gare delle varie squadre nazionali (Grappling, BJJ, MMA), formazione di arbitri e organizzazione di gare.

Ho organizzato il mio primo corso “Aspitanti Allenatori di grappling FIGMMA” quest’anno e sono sicuro che gli insegnanti che ho formato riusciranno sicuramente a dare molto ai loro allievi, nel corso abbiamo trattato tutte le tecniche basi dello sport che si possono imparare benissimo in 18 ore di corso in modo da poterle insegnare in un corso per principianti senza nessun problema.

nel 2012 hai fatto il tuo primo match di agonistico di MMA, cosa hai tratto da quella esperienza?

Devo dire che mi è piaciuto moltissimo e veramente sono stati 2 incontri in quanto ho partecipato al trofeo Warrior organizzato dalla FIGMMA, ho deciso all’ultimo di partecipare e non mi ero preparato troppo sullo striking ma sono riuscito comunque a vincere 1 incontro e perdere la finale solo all’overtime e soprattutto a non farmi male :-)

Nel 2015 come obiettivo ho quello di fare 2 incontri da professionista di mma, è una cosa che volevo fare gia da tanto ma praticando cosi tanti sport ho il calendario molto pieno, vorrei farne uno in estate e uno a dicembre, anzi se qualcuno organizza qualche evento in quei periodi mi contatti pure :-)

Parlando di Judo e di MMA… Ronda Rousey ha dimostrato che il judo ha ancora tanto da dire (specie nelle WMMA, e specie nei pesi più leggeri) in italia la tradizione di Judo è altissima, anche quello femminile… credi che ci siano atlete che potrebbero stupirci nel futuro?

Sicuramente ci sono atlete validissime in Italia, ma da quanto ho visto il judo è uno sport molto chiuso, i judoka di alto livello sono molto impegnati per le varie gare e hanno poco tempo da dedicare ad altri sport, inoltre i migliori sono professionisti presso i centri sportivi militari che non sarebbero per niente felici di vedere i loro atleti in sport diversi dal judo per via del rischio infortuni

Quale è la tua routine di allenamento e quale invece consigli ?

La mia routine è molto semplice a mezzogiorno faccio preparazione atletica, generalmente circuiti funzionali e qualche esercizio di pesistica olimpica mentre la sera un po’ di tecnica e TANTO sparring. Alterno allenamenti gi, nogi e di sola lotta in piedi (sambo e lotta) e a breve vorrei inserire anche 2 allenamenti di striking a settimana.

E’ difficile dare un consiglio, sicuramente penso che la mia routine sia la migliore, altrimenti non la farei, pero la programmazione degli allenamenti per un atleta che cerca la prestazione non è una cosa facile, per ottimizzare il lavoro al 100% consiglio di affidarsi a professionisti che sanno programmare gli allenamenti in base al periodo dell’anno, in base alle gare e in base alla condizione atletica.

Io personalmente mi faccio seguire da due professionisti, il mio preparatore atletico si chiama Daniele Blancuzzi ed ha il duro compito di farmi arrivare in condizione alle moltissime gare che devo fare e vista la quantità di gare vi garantisco che non è un compito facile, l’altra persona che mi segue e Diego Fortuna che mi aiuta con l’alimentazione e la dieta (visto che ora sto provando a calare a 88kg per Abu Dhabi).

Quale disciplina consigli a un genitore che vuole formare il figlio di 6-7 anni ?

Per un bambino di 6/7 anni consiglio il judo o la lotta perche sono sport con un grandissima tradizione e un’ ottima didattica per i bambini, aiutano molto la coordinazione e lo sviluppo. Inoltre questi sport hanno tantissime gare per bambini, cosa che manca nel BJJ. Inoltre il judo e la lotta sono sport che se non vengono praticati fin da bambini sono molto difficili da imparare

e invece per un teenager ?

Per un teenager consiglio il bjj in quanto è gia un po tardi per iniziare con il judo e la lotta e sicuramente si divertirà molto di più.

quali sono 3 consigli che puoi dare a una persona che vuole iniziare con la lotta.

Prima cosa di verificare le capacità dell’istruttore, secondo di lasciare l’orgoglio a casa perchè comunque le prime volta che andra in palestra verra finalizzato varie volte e ultimo di sbrigarsi ad andare in palestra e… divertirsi!!

Grazie mille per il tempo che ci hai dedicato, dacci i tuoi prossimi appuntamenti come insegnate e come lottatore.

Come lottatore partecipero alle seguenti gare:

  • Torino Challenge
  • Superfight in Olanda di grappling
  • Campionato Europeo NOGI
  • WPJJC ad Abu Dhabi
  • Campionato europeo di sambo
  • Campionato italiano di grappling e bjj FIGMMA
  • Mondiale IBJJF

Per i miei seminari ci sono altre date da confermare, ma verrà tutto pubblicato sulla mia pagina fecabook:

https://www.facebook.com/pages/Ivan-Tomasetti/287055694773020?ref=hl

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