Matt Hughes si è ufficialmente ritirato. Un sunto alla carriera di questo grande campione

Matt Hughes si è ufficialmente ritirato e assumerà un incarico in UFC

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Il leggendario, pioniere, Hall of Famer ed ex campione dei pesi welter Matt Hughes si è ufficialmente ritirato. A più di un anno dal suo ultimo match contro Josh Koscheck ha finalmente deciso di appendere i guantini al chiodo, assumendo un incarico in UFC. Matt sarà il vicepresidente dello sviluppo atleti e codice di condotta.
In pratica con la sua esperienza farà da mentore ai fighters cercando di consigliarli a prendere le scelte giuste ed evitare comportamenti e decisioni che possano essere di detrimento per la loro carriera e per l’immagine dello sport e dell’UFC.

Ma cerchiamo di ricordare e celebrare il potente contadino dell’Illinois facendo una review della sua carriera e dei suoi successi.
Nato e cresciuto a Hillsboro, è cresciuto giocando a football e praticando wrestling assieme al fratello gemello Mark.
Nel wrestling è stato due volte NCAA All American Division1 per Eastern Illinois University concludendo la carriera con un record di 80-15.

Comincia la carriera nelle MMA nel 1998 entrando a far parte del Team di Pat Miletich, all’epoca il camp numero uno negli USA se non nel mondo grazie alla presenza di campioni quali Jens Pulver, Jeremy Horn, Tim Sylvia, Robbie Lawler e lo stesso Miletich.
Si fa subito notare grazie ad una delle sue tecniche preferite, lo slam, con cui vince nel suo debutto in soli 15 secondi.
Con un record di 8-1 e un’apparizione allo Shooto dove sconfisse Akihiro Gono, debutta nel settembre del 1999 ad UFC22 sconfiggendo Valeri Ignatov ai punti.
Dopo altri due match ufc nel 2000 intervallati da parecchi match in altri circuiti minori (in cui verrà sconfitto solamente dalla sua kriptonite Dennis Hallman e dall’altra leggenda delle NHB Pelè) nel 2001 affronta per il titolo UFC welter Carlos Newton sconfiggendolo con una sua proverbiale slam.

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E’ l’inizio del suo regno UFC durato 5 anni, intervallato solo dalla sconfitta contro BJ Penn nel 2004 da cui sarà in grado di riprendersi finalizzando Georges Saint Pierre 10 mesi dopo per riprendersi il titolo.
Tanti sono gli avversari decimati in questo periodo, dall’epica rivincita con BJ Penn, all’altrettanto celebre ritorno dall’inferno contro Frank Trigg, passando per Sean Sherk e Hayato Sakurai fino al celebre catchweight match in cui distrusse Royce Gracie.
Era il periodo in cui Matt Hughes batteva i record di difese del titolo e veniva considerato il miglior fighter al mondo pound for pound. Soprattutto nella prima fase del regno.

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Il regno di Matt Hughes si conclude il 18 novembre 2006 a causa del naturale passaggio di consegne con GSP, l’altro campione più dominante della storia dei welter.

Da lì il declino con 4 vittorie e 4 sconfitte contro Thiago Alves, nel capitolo finale della trilogia con GSP, nell’omologo match con BJ Penn e contro Josh Koscheck nel suo ultimo match ufficiale, a dimostrazione, come ha ribadito più volte Dana acclamandolo nella conferenza di ieri, di essere un fighter che non si è mai tirato indietro contro niente e nessuno.
Il 28 maggio 2010 è stato inserito nella UFC Hall of Fame.

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E’ strana la strada su cui ti porta Dio, non sai dove andrai a finire. Quello che cominciò come un hobby mi ha portato nell’UFC e di fronte a voi ora. Amo questo sport e e il nuovo incarico è il miglior modo per continuare a farne parte e a progredire. Non vedo l’ora di usare la mia esperienza per fornire la giusta prospettiva all’UFC ed ai fighters.”
Questo il breve commento di Matt riguardo al nuovo incarico.

  1. son cazzi adesso!

  2. Mi autocito:
    “Il più bigotto reazionario fighter UFC è diventato responasbile del “codice di condotta” degli atleti… o minkia…”

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