Ronda si sente sé stessa nel mondo delle MMA

Molti penseranno che le Olimpiadi siano la massima espressione di purezza sportiva. Pochi (niente) soldi, tanta gloria.
Ronda la pensa diversamente ed è contenta più che mai di aver lasciato il judo e il mondo degli sport amatoriali.

“L’UFC e le MMA sono molto più pure a mio avviso,” dice la Rondona. “Nessuno cambierà le regole delle MMA perché preferisce lo stile europeo a quello giapponese. Non sarà mai così. Sarà sempre la cosa più vicina ad un combattimento reale e chiunque vinca è il vincitore.”

“Mi piace il fatto che vi siano dentro tanti soldi, e che non ci sono persone che si vendono per nulla. Non puoi mai prevedere gente del genere. C’è della gente [nel judo] chiamati venduti, che ti pugnalano alle spalle per accedere in qualche comitato che non paga una lira.”

Ronda ha perso l’entusiasmo sulla sua esperienza olimpica dopo essere tornata da Pechino, dove vinse il bronzo nella -70kg, ed aver realizzato che non solo anni di sforzi non hanno fatto niente per pagare le sue bollette, ma che c’era della gente che viveva alle spalle dei suoi successi.

“Gli olimpionici nel nostro paese sono praticamente inutili”, dice. “Spendi tutta la tua vita cercando di ottenere quella medaglia e non lo fai per i soldi, lo fai per il tuo paese, per il tuo orgoglio, per la tua famiglia, e non c’è niente di garantito per quello che accadrà dopo. C’era un opportunità secondo cui avrei dovuto lavorare ad Home Depot 20 ore a settimana percependo uno stipendio full-time, quello era l’unico programma di lavoro per atleti olimpici che avevo. Non c’è niente dopo. Non ci sono programmi scolastici, collocamenti, dopo che hai vinto una medaglia olimpica avendo speso 100.000$, ti becchi 10000 dollari su cui vieni anche tassato. Ti becchi 10K per il bronzo, 15K per l’argento, 25K per l’oro, che vengono tassati, ed una stretta di mano. Non ho neanche potuto comprare un’Honda Accord LX usata del 2005 con quei soldi.”

Ronda cominciò a sentire puzza di tranello durante la spedizione per i Campionati Mondiali a Il Cairo nel 2005.
“Avevamo i mondiali ad Il Cairo in Egitto nel 2005”, dice Ronda. “Io e tipo un’altra persona ebbimo il viaggio pagato, tre altri atleti lo ebbero parzialmente pagato. Mandarono 11 arbitri, in prima classe, hotel a cinque stelle, tutti i pasti pagati. … avrebbero speso un somma esorbitante in intrattenimento. Ho pensato, ‘intrattenimento, per gli arbitri?’ Sto morendo di fame qua, non posso comprarmi una macchina. Viene tutto speso nella maniera sbagliato ed è super losco.”

Adesso è tutto cambiato per Ronda. Imbattuta nelle MMA, tutte le avversarie sbaragliate nel primo round e stardom raggiunto in meno di due anni, ha abbandonato la sua Accord per una BMW e si appresta a fare la storia come prima donna e prima da headliner di un evento UFC nel prossimo febbraio.

Ma le MMA non le hanno dato solo fama e soldi. “Alle Olimpiadi rappresenti il tuo paese, non puoi dire ciò che pensi,” dice. “La tua risposta ad ogni domanda è ‘Cosa vogliamo?La pace nel mondo, la pace nel mondo!’ Mi piace avere questa libertà adesso specialmente perché la gente lo sa, ho un margine di errore a disposizione. Non devo fare finta di essere ciò che non sono come prima. Sono solo me stessa. Mi piace poter avere quel margine di errore, tutta la faccenda bad girl. Posso fare casini, non vado in giro a dire ‘Sono vergine, non ho mai toccato alcool,’ quando sono qua con la bottiglia di Jack nel postribolo(???). Posso essere me stessa. Penso che mi piaccia questo, è figo.”