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Johnny Walker è un fighter assolutamente speciale ma una serie di circostanze stanno facendo sì che il suo potere da star non sia esploso ancora completamente.
Scopriamo cosa è andato storto nel suo percorso in UFC.
Santos vs Walker è stato un match che, certamente, non ci aspettavamo: Santos ha vinto attraverso uno strano “chess match” (partita a scacchi) su Johnny per unanimous decision su tutti i cartellini dei giudici.
Molte finte fini a sé stesse, molto volume, e tanto, tanto movimento per nulla. Walker si è snaturalizzato.
A seguito della su prima vera sconfitta in UFC contro Anderson a UFC 244 Walker ha sentì la necessità di cambiare team e dopo aver provato con il geniale allenatore di St-pierre, Firas Zahabi, Walker ha accumulò un’ulteriore sconfitta contro l’astuto Krylov per decisione unanime. Questo eventoportò il promettente brasiliano a contattare l’head coach di Conor: John Kavanagh.
Una vittoria su Spann per un fortunato KO ha rimesso in piedi Walker che purtroppo ha riassaporato nuovamente la sconfitta contro Santos qualche sabato fa.
Walker ha fatto esattamente ciò che Kavanagh gli ha detto nel suo scorso match, illudendolo che Johnny stesse facendo bene, e stesse vincendo, senza mettergli quell’urgenza necessaria di finalizzare “Marreta” nel round finale, round che entrambi avrebbero dovuto aggiudicarsi per portare a casa il contest. Santos lo ha preceduto.
Kavanagh si comporta molto come uno “yesman” ultimamente, risultando troppo ottimista e poco realista in moltissimi match. Non vede esattamente che piega stia prendendo il match è come se portasse in un falso senso di sicurezza il fighter, sviandolo con le false dichiarazioni positive sul match per poi ovviamente farlo perdere.
Ricordate quando coach Kavanagh disse a Conor che stava combattendo bene contro Khabib? Beh le cose non stavano affatto così. Ogni round, anche il 3, erano in mano al daghestano ma John affermava sempre che “tutto sta andando per il verso giusto! Stai vincendo, continua così”.
Walker ha eseguito alla perfezione tutte le indicazioni del suo head coach ma questa strategia non ha mai creato nulla di buono, soprattuto col combattimento più importante per lui: quello contro Santos.
Le qualità di ascolto di Walker sono state straordinarie, è stato veramente intelligente e presente.
Non ha mai deviato dal gameplan di Kavanagh – anche se sbagliato – e si è attenuto precisamente alle indicazioni del suo coach. Immaginate se un giorno questa macchina della morte trovasse un vero allenatore che gli permetta di esplodere ma allo stesso tempo di mantenere la sua compostezza ed applicare una tecnica pulita ed efficace.Spero proprio che Kavanagh si renda conto dei clamorosi errori che ha fatto con Walker e lo allevi come una bestia feroce. Prima aveva buchi nella difesa, ora ha buchi nell’attacco: siamo di fronte ad un walker fuori di sé completamente!
Poi pensate ad una cosa: Walker ha un’atleticità pari a pochi, una rapidità ed un fisico bestiali e incredibili. Ogni palestra sarebbe grata di accoglierlo nel loro team.
Se levate l’abilità di finalizzare gli avversari a Walker lo rendete innaturale.
Sarà parte del viaggio ma credo che con queste lezioni di vita il nostro Johnny Walker abbia ancora un potenziale illimitato da regalarci in futuro. Il suo meglio deve ancora venire. Siate pazienti, deve solo trovare il giusto mentore.