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Conor McGregor: dov’è mentalmente il guerriero più famoso delle MMA.
Riuscirà a ritrovare il fuoco dentro di sé in vista della trilogia contro Poirier?
UFC 264 è alle porte, mancano poco meno di 6 settimane al grande match di chiusura e la trilogia segnerà uno dei due fighter per sempre:
Ma siamo sicuri che Conor dopo aver raggiunto l’apice del successo e realizzato tutti i suoi sogni abbia ancora quella fame e quel fuoco che lo spingono a combattere?
L’ego è il più grande nemico di “Notorious” e durante questi anni, in particolare da dopo che sconfisse Poirier, possiamo notare una crescita smisurata dell’ego dell’irlandese in parallelo ad una netta evoluzione di entrambi gli atleti.
Se ci metti passione, impegno, determinazione e perseveranza puoi raggiungere tutti gli obiettivi che vuoi e Poirier dal 2014 è totalmente cambiato, fungendo da esempio per questi valori.
Ha avuto l’umiltà di imparare dagli errori commessi in passato ed ha usato il buoi che aveva intorno come suo amico per splendere contro avversari di altissimo livello come Conor, Alvarez, Gaethje e Holloway.
All’inizio della sua carriera era molto emotivo e arrabbiato e ciò lo ha trascinato a cader trappola di finalizzazioni per KO svariate volte.
Adesso Dustin 2.0 è riuscito a padroneggiare le emozioni e grazie alla calma interiore evidente sta diventando una superstar a forza di collezionare successi uno dietro l’altro.
Guardate com’era fragile ed emotivo contro Conor (andate a 7:02): https://youtu.be/TVnJ5JCxYfY
Stavo troppo dietro a quello che la gente diceva o pensava, ero investito dalle emozioni. Volevo solo fargli male ( a Conor) e pensavo che tutti fossero contro di me, perfino la UFC.
Adesso ho spento l’interruttore su tutto quel rumore: i media… I fans… Non mi importa più niente.
Un altro cambiamento che possiamo notare in “The Diamond” è l’accettazione sia nella vittoria che nella sconfitta.
Dopo aver battuto Justin e Hooker infatti ha ammesso di aver commesso errori in alcuni momenti ma ha comunque portato rispetto per gli sconfitti. Dustin non troverà mai una scusa, sia che vinca sia che perda, e questo è una gran qualità.
Il Poirier che affronterà McGregor il 10 luglio avrà sicuramente un grosso vantaggio mentalmente e tecnicamente sul suo avversario.
Ecco le principali differenze tra la “old version” di conor e la nuova “soft version”:
A voi i commenti.
https://youtu.be/b5d8SYW4eWg
Partite dal minuto 25:00 nella seconda conferenza qua sotto.
Ricordo un giovane Conor motivato, sicuro e con uno stile tutto suo: unico.
Dopo essere diventato il “Champ Champ”, come aveva previsto, si è piano piano addolcito e spento, non vedo più quella fiamma dentro di lui che lo spinge ad impressionare il mondo e a superare i propri limiti.
Che cosa ha ancora da dimostrare?
Poirier al contrario si è quasi irriconoscibile: è diventato una bestia come atleta!
Riuscirà “El Chapo” – Conor McGregor – a trovare quella forza, quel posto oscuro dentro di sé, quel mindset da campione per tornare al top e riconquistare la sua reputazione e le sue cinture o abbiamo già assistito alla migliore era di McGregor?