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Un bjj finalmente nazionale- Report primo campionato italiano di Bjj

Giornata grigia, all’esterno piove a dirotto. Ma nessuno sembra pensare al freddo. Sono tutti in kimono da bjj sotto alla struttura del Palaluiss, a due passi dalla fermata flaminio di Roma.

Un bjj finalmente nazionale- Report primo campionato italiano di Bjj 1Giornata grigia, all’esterno piove a dirotto. Ma nessuno sembra pensare al freddo.  Sono tutti in kimono sotto alla struttura del Palaluiss, a due passi dalla fermata flaminio di Roma. L’occasione è più che eccezionale, un primo e vero torneo nazionale di Jiu jitsu: il campionato italiano di Brazilian Jiu jitsu.

Per la prima volta tutti uniti per un evento patrocinato dalla federazione Figmma e forse un vero primo passo avanti nella formazione di una scena nazionale definita per il Brazilian jiu jitsu italiano.

Più di 200 i partecipanti, attraverso le voci si riconoscono dialetti provenienti da tutto lo stivale: pugliesi, calabresi, napoletani e fiorentini scherzano e ridono insieme a romani e milanesi, è una vera occasione di festa per un evento che riunisce tantissimi appassionati.

Sui 4 tatami montati per l’occasione le gare si susseguono veloci, mentre tutti fanno l’abitudine alle nuove categorie di peso e alla divisione in classi indicative non definite esclusivamente dal colore delle cinture (permettendo anche a chi volesse provare un livello più alto di combattimento di mettersi in gioco).

Sicuramente uno spettacolo indimenticabile vedere la disciplina che amo ricevere il trattamento che merita. Viene finalmente dato il giusto risalto ai particolari che fanno di una competizione un evento mediatico eccezionale. Uno di questi senza dubbio è stato l’uso degli schermi per segnare punti e tempo –  già utilizzati da un po’ di tempo nei Challenge più famosi – che per la prima volta avevano una grafica chiara e precisa. Senza dubbio un aiuto anche per gli allenatori all’angolo, che potevano impostare con maggiore facilità le strategie da far utilizzare ai propri allievi.

Non va dimenticato poi la divisione in classi d’età, che ha permesso non solo ai veterani e ai senior di combattere, ma anche ai giovani lottatori con meno di 18 anni. Si vedevano lotte tra 15enni di un livello tecnico impressionante. Sono sicuro che queste nuove generazioni porteranno il Bjj avanti, perché sta diventando uno sport amato a tutte le età e questo lo dobbiamo all’impegno di tutti gli allenatori che danno il massimo sui tatami per avvicinare tutti all’arte suave.

Inoltre questo primo campionato è stato senza dubbio anche una vetrina interessante per le opportunità che offriva, e non solo sportive. Infatti le telecamere di Raisport hanno ripreso le fasi più concitanti dei combattimenti e siamo sicuri che quando verranno mandate in onda, scalderanno gli animi di molti telespettatori.

In più i lottatori più abili che hanno conquistato il primo posto nella categoria A avranno la possibilità di combattere in nazionale, senza dubbio una novità che ha richiamato nella capitale moltissimi appassionati in kimono. Tra proiezioni, armbar e triangoli, questi guerrieri hanno dimostrato che l’Italia può aspirare a tanto anche nelle competizioni internazionali. Non ci manca niente, abbiamo la tecnica per aspirare a vincere e la caparbietà per arrivare al podio. Portiamo avanti il tricolore allora!

FightStyle

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Natale Cassano, barese ventiduenne emigrante tra Roma e Napoli. Inizio la mia passione per le arti marziali nel Judo, per poi trasferirmi al Brazilian Jiu jitsu, Grappling e (per esperimento) nelle MMA. Seguire questo mondo a 360° sarà il mio lavoro. Per altre info www.fightstyle.wordpress.com

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