Marcelo Garcia e la sua strategia contro i leglock di Imanari.

Marcelo Garcia, una delle figure più iconiche del Brazilian Jiu-Jitsu, torna a combattere dopo 13 anni di assenza. A 42 anni, Garcia affronterà il leggendario Masakazu Imanari il prossimo 24 gennaio durante un evento organizzato da ONE Championship. La sfida promette di essere memorabile, non solo per la caratura dei due atleti, ma anche per l’approccio unico di Garcia, che ha sempre evitato le tecniche di leg lock, marchio di fabbrica del suo avversario.

Perché Garcia evita i leg lock?

Durante un’intervista al noto programma “The Ariel Helwani Show,” Marcelo Garcia ha spiegato la sua avversione per i leg lock. Secondo lui, queste tecniche rappresentano un rischio eccessivo perché, a differenza di altre sottomissioni come la ghigliottina o il rear naked choke, espongono entrambe le parti al contrattacco immediato.

“Non mi piace scambiare attacchi di leg lock. È come un gioco con il 50% di possibilità. Quando attacchi con una ghigliottina, devi solo difenderti, ma con i leg lock puoi essere attaccato nello stesso momento.”

Garcia preferisce strategie che gli garantiscano maggior controllo, cercando di evitare situazioni dove il rischio sia troppo alto.

Il piano per affrontare Imanari

Masakazu Imanari è celebre per la sua abilità nei leg lock, ma Garcia non intende partecipare in quel tipo di gioco. Invece, punta a controllare il ritmo del match e a portare l’incontro sul terreno dove si sente più forte.

“Il mio obiettivo è non entrare nel suo gioco. Ho una buona difesa, ma voglio giocare nel mio campo, dove ho maggiori possibilità di vincere.”

Questa strategia riflette la filosofia di Garcia, che ha sempre privilegiato un approccio calcolato e razionale al combattimento.

Un ritorno simbolico

Il ritorno di Garcia non è solo un evento sportivo, ma anche un’occasione per riflettere sul Brazilian Jiu-Jitsu di oggi. Durante la sua carriera, Garcia si è sempre schierato contro l’uso di sostanze dopanti, sottolineando i rischi per la salute.

“Se c’è anche solo una possibilità che gli steroidi possano rovinarti la salute, semplicemente non farlo. Non ne hai bisogno per diventare un campione.”

Marcelo ha anche condiviso il suo punto di vista sull’evoluzione del BJJ, ipotizzando che il futuro dello sport possa andare oltre la necessità di un riconoscimento olimpico.

“Forse il jiu-jitsu non ha bisogno delle Olimpiadi. Diventerà uno sport professionistico come l’MMA.”

Il ruolo della famiglia e le sfide personali

Garcia ha raccontato che i suoi figli, di 9 e 11 anni, hanno appena iniziato a praticare BJJ. Per loro, il ritorno del padre rappresenta un momento speciale, un’opportunità unica per vedere da vicino la sua eredità sportiva.

“Penso che saranno felici di vedere il loro papà competere. Ora capiscono cosa sto facendo.”

Non sono mancate riflessioni anche su temi personali, come il rapporto complicato con l’ex allievo Dillon Danis. Garcia si è detto aperto a una possibile riconciliazione, ma ha ammesso che non sempre è facile ricucire i rapporti.

Cosa aspettarsi dal match

Marcelo Garcia contro Masakazu Imanari è più di una semplice sfida tra due campioni: è uno scontro tra filosofie di combattimento. Da un lato, l’approccio calcolato e strategico di Garcia; dall’altro, l’arte imprevedibile e spettacolare dei leg lock di Imanari.

Indipendentemente dall’esito, il ritorno di Garcia rappresenta un omaggio al Brazilian Jiu-Jitsu e ai suoi valori più puri: tecnica, integrità e rispetto per l’avversario. I fan del BJJ e degli sport da combattimento non vedono l’ora di assistere a questo evento storico.