Gli Italiani in UFC dovrebbero allenarsi all’estero? Cosa dicono i numeri

L’argomento caldo di queste ore (ma anche degli ultimi mesi) è il dibattito tra chi dice che i fighters di MMA italiani che competono in UFC dovrebbero allenarsi all’estero, e chi invece sostiene che è giusto allenarsi in Italia.

Dato che le opinioni servono a poco, abbiamo deciso di mostrare i numeri raccolti finora dalle esperienze dei nostri connazionali passati in UFC dal Post-Sakara ad oggi.

Viene indicato il nome dell’avversario, l’esito del match e il luogo del camp (con palestra in caso di camp estero). Abbiamo definito “camp misti” quei camp in cui il fighter ha svolto parte della preparazione in Italia e parte all’estero.

In fondo trovate i totali e delle rapide conclusioni.

Borella

vs Faria – Vittoria – camp in America (ATT)
vs Chookagian – Sconfitta – camp in America (ATT)
vs Santos – Vittoria – camp in America (ATT)
vs Murphy – Sconfitta – camp in America (ATT)
vs De La Rosa – Sconfitta – camp in America (ATT)
vs Casey – Sconfitta – camp in America (ATT)

Di Chirico

vs Velickovic – Sconfitta – camp in Italia
vs McLellan – Vittoria – camp in Italia
vs Spicely – Sconfitta – camp in America (ATT)
vs Bamgbose – Vittoria – camp in Italia
vs Marquez – Vittoria – camp in Italia
vs Holland – Sconfitta – camp in Italia
vs Muradov – Sconfitta – camp in Italia
vs Cummings – Sconfitta – camp in Italia

Belluardo

vs Alvarez – Sconfitta – camp misto (Italia e USA, team Alpha Male)
vs Madsen – Sconfitta – camp in Italia

Amedovski

vs Jotko – Sconfitta – camp in Italia
vs Phillips – Sconfitta – camp in Italia

Pedersoli Jr

vs Scott – Vittoria – camp in Italia
vs Oliveira – Sconfitta – camp in Italia
vs Grant – Sconfitta – camp in Italia

Vettori

vs Uda – Vittoria – camp misto (Italia e USA, KingsMMA)
vs Carlos Jr – Sconfitta – camp misto (Italia e USA, KingsMMA)
vs Akhmedov – Pareggio – camp in America (KingsMMA)
vs Adesanya – Sconfitta – camp in America (KingsMMA)
vs Ferreira – Vittoria – camp in America (KingsMMA)
vs Sanchez – Vittoria – camp in America (KingsMMA)
vs Roberson – Vittoria – camp in America (KingsMMA)

TOTALI:

-Camp in America: 12
Vittorie: 5, Sconfitte: 6, Pareggi: 1

(Tasso di sconfitte: 50%)

-Camp misti (Italia + USA): 3
Vittorie: 1, Sconfitte: 2

(Tasso di sconfitte: 66%)

-Camp in Italia: 13
Vittorie: 4, Sconfitte: 9

(Tasso di sconfitte: 69 %)

CONCLUSIONI RAPIDE

In tutti e tre i casi i record sono negativi.

Camp all’estero non è automatico indice di vittoria, dipende MOLTO da fighter a fighter.

I camp svolti solo all’estero hanno un tasso di sconfitte inferiore rispetto all’Italia. Sembra invece non pagare più di tanto la scelta dei camp misti, che ha una percentuale molto simile a quella dei camp totalmente made in Italy.

  1. Per allenarsi all’estero ci vogliono soldi e qualità. I soldi sono un aspetto fondamentale. Già da noi i nostri devono insegnare, almeno io ricordo così negli anni passati. Non parlo degli stage ma di veri e propri corsi. Ti alleni, insegni e poi ti alleni di nuovo. Poi, a stringere, solo uno un po’ mi ha deluso per i risultati ottenuti rispetto alle potenzialità possedute. Però, non da molto, ha deciso di cambiare ambiente; per me scelta appropriata. Detto tra noi, di quelli che escono da lì/ si allenano lì, scritto senza polemica, visto uno visti tutti. Ci sono aspetti che si ripetono costantemente. Si, l’angolo è folkloristico, col dialetto a comandare. Almeno quello è divertente, per un osservatore. Poi ci sono tante variabili. Le qualità forse anni fa erano più alte, anche se l’ambiente era più raccolto, almeno per certe attività. Ne sono passati, di ragazzi, che da dilettanti spaccavano il culo ai passeri. Ma erano altri tempi e anche allora di soldi non ce ne erano o erano pochi. Però qualche giovane che non ha fatto il salto, perchè non erano gli anni, lo ricordo e son sicuro che oggi, avendo una macchina del tempo, potrebbe dire la sua. Invece ognuno di loro ha il suo lavoro, la famiglia, la vita, nella maggior parte dei casi, con altre attività sportive. Non che girino ‘sti soldi, anche oggi. Dei succitati, solo uno ha fatto visibilmente il salto. All’inizio non mi piaceva, anche per motivi meramente caratteriali, ma con gli anni, soprattutto nel periodo della squalifica, ha fatto un salto in avanti notevole, ( parlo degli aspetti in cui era più carente). Non ne farei solo una questione di italia vs estero ma di forti vs meno forti. Ovviamente, non c’è bisogno di dirlo, sono tutti più forti di me :-)
    E poi, anche sul peso, nelle categorie più pesanti immagino non sia facilissimo trovare compagni validi. Compagni allenanti.

  2. Ma più che Camp, penserei proprio ad un trasferimento. Di Chirico credo si sia inspirato a fighter tipo Dennis Siver. Certo se vai in America, Russia o Brasile vai nella patrie del folkstyle wrestling, sambo , bjj o luta livre. Dove non ci sono solo gli istruttori ma anche un numero cospicuo di atleti di alto livello di quelli stili

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