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La seconda edizione dei Combat Games è stata per me un’occasione molto particolare, avendo partecipato alla prima edizione di Pechino come atleta ed essendo quindi l’unico italiano ad aver partecipato ad entrambe le edizioni (quest’ultima in veste di coach).
L’edizione russa è stata organizzata un pò meno in pompa magna rispetto a quella cinese….Comunque è stata una bella kermesse ed ha visto molti ottimi atleti darsi battaglia.
La spedizione italiana, oltre al sottoscritto e a Vito Paolillo in vista di arbitro fashion, ha visto tra le sue file Luca Anacoreta (84 no gi), Fabio Anacoreta (77 No Gi), Simone Franceschini (71 gi), Ivan Tomasetti (92 gi), Annalisa Villa (58 no gi) e Martina Baraccani (64 gi).
Portiamo a casa due argenti ed un bronzo con qualche recriminazione per arbitraggi un pò troppo di parte, penalità non date e pesi mancati. Un bottino non male, ma che poteva essere migliore.
Ecco di seguito le performance dei vari atleti:
Bella prova come sempre e classe da vendere. Ottima scelta di strategia ed una sola recriminazione nell’unico match perso 1-0 contro l’atleta russo: una penalità non data dopo 4 richiami verbali ad un atleta che è ha fuggito la lotta per 5 minuti. Con quella penalità avremmo potuto essere sul gradino più alto del podio, dopo la vittoria per finalizzazione con l’atleta spagnolo, la vittoria per ritiro contro il kazako e quella nella finalina 3°-5° posto con l’atleta americano.
Ottima performance…Sconfitto solo dall’arbitro.
Uno degli atleti a mio parere più tecnici della nazionale, imbattibile in Italia, che pecca un pò di strategia a livello internazionale. Non riesce a salire sul podio anche per arbitraggi poco ortodossi e punti non presi perchè l’azione è finita fuori dal cerchio.
Un atleta su cui la nazionale deve investire, anche come uomo gruppo.
Solido come sempre, esegue la finalizzazione più veloce della giornata con un fulmineo Achille’s lock alla prima lotta. Vince di seguito ai punti altre due lotte e si ferma in finale per strangolamento con l’atleta russo, che lo pizzica sull’unico suo errore.
Bravo!
Avversario orstruzionista alla prima lotta che Grigno perde di misura. Non si da per vinto e vince le due lotte di seguito aggiudicandosi il primo posto del girone e lottando in finale contro l’ottimo atleta russo che aveva eliminato sia il polacco Pollock che il brasiliano-svedese Barbosa.
Esegue la sua solita spider guard, ma il russo gli prende subito le contromisure e gli passa la guardia.
Peccato, una diversa strategia avrebbe a mio modo di vedere pagato di più, ma è comunque un altro argento pesante che portiamo a casa.
Bella prova a mio parere. Ad un soffio dalla vittoria contro l’atleta ucraina vincitrice della categoria. Non prende i punti della monta per pochissimo, dopo un armbar perfettamente eseguito, essendo allo scadere dei 5 min. Vince per mata leao contro l’atleta rumena e si arrende contro la cintura nera Ocean Talvard, dopo una bella battaglia.
Prova positiva.
Una nota particolare per Martina. Non riesce ad effettuare il peso per 700 gr, dopo il solito calo vertiginoso, complici sfighe varie. Ne io ne la federazione ci sentiamo di condannarla visto l’enorme impegno che ha profuso ed i titoli che ha fino ad oggi portato alla nazionale. Peccato solamente per il fatto che era la favorita della categoria, avendo già battute tutte avversarie presenti già al mondiale.
Da adesso in poi gareggierà nella 71 kg.