Intervista ad Ivaylo Ivanov

Ivaylo Ivanov è il presidente della International Federation of Combat Wrestling, pubblichiamo un’intervista fatta da Dino Fuoco, che organizza il primo torneo di questa disciplina

Ivanov

Ivaylo Ivanov è il presidente della International Federation of Combat Wrestling

 

Ciao Ivaylo, ci puoi dire qualcosa di te?

Mi chiamo Ivaylo Ivanov, sono Bulgaro. Per 15 anni ho viaggiato ed incontrato gente di differenti comunità di stili di grappling. Mi sono divertito ad imparare un po’ da tutti ed ora restituisco il tutto insegnando, organizzando eventi, campi di allenamento e promuovendo uno stile di vita sportivo, in generale.

Come ti sei interessato al Combat Wrestling e quale è stato il tuo approccio per rivitalizzarlo?

Mi sono allenato in quasi tutti gli sport di grappling più conosciuti, quali sambo, lotta olimpica, jiu jitsu e judo ed ho lottato in molti regolamenti ibridi, mentre ero in Giappone.
Con la crescita del Jiu Jitsu, nuovi grapplers sono entrati in competizioni di Submission Wrestling ed hanno cominciato a praticare no-gi.
Oggi quando si parla di submission grappling, si parla per lo più di competizioni influenzate dalle regole del Jiu Jitsu Brasiliano, come ad esempio l’ADCC. Sebbene questi formati siano ottimi, d’altro canto si deve constatare che molto del valore di stili basati su proiezioni ed atterramenti, viene ignorato o premiato con punteggi bassi. Questo, non solo dà grandi vantaggi ai lottatori di Jiu Jitsu, ma crea anche degli stili di grappling molto sbilanciati, dove i lottatori sono feroci al suolo, ma mancano di qualità importanti, come proiettare e controllare l’avversario al suolo, suulla schiena. Questi sono stati i motivi che mi hanno spinto a trovare un set di regole più dinamico.

Ci puoi dire di più sulle regole e che cosa le rende innovative e moderne?

Il Combat Wrestling incoraggia l’attiva ricerca di una posizione dominante, sia in piedi, sia al suolo. Si deve proiettare in un certo modo, per poter ottenere un punteggio più alto.
Al suolo i punti sono dati a lottatori attivi in top position, rendendo il sistema di regole attraente per chi fa Judo, Jiu Jitsu Brasiliano, Lotta Olimpica e Sambo.
Il Combat Wrestling è uno stile dinamico ed aggressivo, con una sequenza di proiezione, controllo, finalizzazione-

Esiste un piano per supportare le organizzazioni locali, in maniera da permettere ai loro lottatori di affrontare le gare internazionali?

FICW è organizzato su una base Olimpica, con federazioni regionali, nazionali ed internazionali. Abbiamo un comitato di arbitri, totalmente indipendente, che si occupa delle vatrie situazioni. A breve termine puntiamo ad organizzare gare in ogni nazione ed in ogni continente. Stiamo lavorando per un riconoscimento dell’United World Wrestling, come stile di Lotta, per l’inserimento nelle grandi leghe e nei tornei degli Sport da Combattimento, organizzando eventi per giovani, masters, donne e uomini. Assicurarsi sponsor è uno degli obiettivi primari, sia a livello globale, sia a livello locale. Ad ora abbiamo ottenuto tutto il successo attraverso un lavoro e
lo sforzo congiunto di tuttiA. Abbiamo creato una grande organizzazione, che include membri di 3 continenti, che è molto interessante per aziende di sport ed aziende in generale.
Stiamo lavorando attivamente per trovare sponsor internazionali, in maniera da togliere dalle spalle degli atleti le spese. Abbiamo anche assicurato alcuni contratti promozionali, che stanno portando fatturato, da destinarsi direttamente a chi comopete. Per quest’anno non sarà così grande, ma crescerà notevolmente nei prossimi anni.

Quale è la relazione tra il Combat Wrestling e gli altri stili di Grappling ed esiste una possibilità di collaborazione o rivalità?

Abbiamo creato un regolamento accessibile a qualsiasi lottatore, di qualsiasi stile. FICW dà il benvenuto a qualsiasi praticante. Stiamo cotruendo una organizzazione che si auto finanzi e che sia forte, promuovendo regole moderne e bilanciate, non esiste competizione.

Come sta andando al preparazione del 1° Campionato Mondiale?

Il 1° Campionato Mondiale non sarebbe possibile senza l’intero lavoro e supporto del team FICW. Abbiamo lavorato duramente per rendere il tutto possibile! Non posso esprimere abbastanza la mia gratitudine per il team, che renderà possibile fare il Mondiale! Campionati Nazionali in ogni nazione. membri della Federazione che hanno provveduto all’atività logistica, gli sponsor di ciuascun team e l’aiuto che ciascuno si è scambiato. Tantissimo lavoro! Non vedo l’ora del 22 di Agosto. Abbiamo pianificato un congresso, prima del Mondiale, con certificazione per gli arbitri ed i coach, attraverso dei seminari. Tutti sono benvenuti! Everyone is welcome to join in! Abbiamo anche ricevuto moltissime richieste di atleti che vogliono partecipare indipendentemente, perchè non inseriti in Federazioni già formate. Sarà possibile. Visitate il nostro sito e compilate il modulo!
Ci vediamo a Varna!

  1. Ciao Matteo,

    non c’è nulla di cui scusarsi. Rispetto la tua opinione ed un confronto è sempre favorevole e propizio alla comprensione di differenti punti di vista.
    Per natura sono molto appassionato a tutto ciò che è nuovo per me e sono molto meno “integralista” di quanto siano i ragazzi della mia Accademia, che sono quasi esclusivamente orientati al Jiu Jitsu (con GI, per intenderci). Non tutti, ma una gran parte.
    A me piace spaziare su più fronti. Non credo poi che si disperdano le forze. Il Jiu Jitsu, di fatto, è nato come uno “strappo” nei confronti del Judo, che a sua volta, traeva la sua origine dal Ju Jutsu.
    Credo nell’evoluzione e nella possibilità di scelta.
    Uno dei migliori lottatori italiani, Ivan Tomasetti, è stato al top nel Judo, nel Sambo, nel Grappling e nel Jiu Jitsu (con e senza GI).
    Ti ringrazio per gli auguri e ti auguro di divertirti facendo Arti Marziali.

  2. Ciao Dino,

    Mi scuso se sono stato polemico nei confronti di professionisti che hanno fatto di queste discipline il loro lavoro.
    Ho avuto l’impressione che negli ultimi anni con la crescita/nascita delle varie federazioni/promotion/associazioni, si siano creati come una sorta di circuiti di competizioni che sono limitati alla partecipazione degli atleti per scelte di natura squisitamente politica (io stesso mi sono allenato per anni presso un’accademia di jj che non vedeva di buon occhio la partecipazione dei suoi atleti ai tornei di una specifica federazione. All’inizio non riuscivo a capirne la motivazione, poi diciamo che mi sono ‘sgamato’ :-)).
    Io personalmente non volevo creare discussioni di conflitto tra discipline/stili diversi, tant’è che non ho nessuna preclusione alla partecipazione a tornei di discipline affini di grappling. Quello che mi interessava focalizzare è che con la crescita dello sport jiu jitsu, le MMA e tutto quello che gira attorno al grappling in genere, l’attenzione verso questo tipo di manifestazioni è sempre maggiore e c’è il rischio di una dispersione ‘a pioggia’ della base. Forse tale conseguenza non è un bene per lo sviluppo di una disciplina ben definita, viceversa potrebbe essere un terreno fertile per lo sviluppo della lotta a 360° come in Brasile anni ’80/’90 dove convivevano diversi stili di jj con discipline affini come la luta livre o il judo. In questo modo si va forse verso uno stile ibrido di grappling.
    In ogni caso non potrei che augurarti un ‘in bocca al lupo’ per lo sviluppo a favore di tutti i praticanti.

  3. Io insegno Jiu Jitsu e nella mia Accademia si fa Jiu Jitsu. Ma abbiamo anche una classe di Sambo, pratichiamo no-gi e siamo presenti, quando possibile, alle competizioni di Grappling.
    L’ADCC è un regolamento che si appoggia decisamente su quello del Jiu Jitsu. Solo nel Jiu Jitsu viene premiata la presa della schiena e della monta (con ben 4 punti) e solo nel Jiu Jitsu esiste un’enfasi così spiccata circa il concetto di guardia.
    LA FICW non chiede un centesimo a chi partecipa e fare una gara con questo formato, non preclude la possibilità di continuare a lottare nel Jiu Jitsu, Sambo, Judo, Lotta Olimpica, ecc.
    La storia del Combat Wrestling, come si può leggere nella premessa di BJJ Eastern Europe (il nome del sito non lascia dubbi circa l’interesse primario dello stesso), ha origini almeno contemporanee, a quelle in cui il Jiu Jitsu è diventato popolare. Si parla degli Anni Novanta.
    Nel Combat Wrestling hanno lottato Imanari, Genki Sudo, Rumina Sato e Takanori Gomi, giusto per fare qualche nome.
    Non credo che il Combat Wrestling possa rappresentare una minaccia per il Jiu Jitsu o un tentativo di inventarsi qualche novità, visto che non si tratta di un formato nuovo. Nemmeno credo si possa temere che “impoverisca” i tornei di Judo, Sambo, Lotta, “rubando” loro praticanti.
    Si tratta, molto semplicemente, di uno stile che permette di misurarsi con regole differenti da quelle consuete. E ciascuno può divertirsi, provando a lottare con altre regole.
    Non andrei a pensare subito a “politica” e tentativi di fare denaro. Cercherei invece di concentrarmi su che cosa viene offerto e come.

  4. ADCC influenzato dal jjb? Ma in che film l’ha visto?
    – Penalità per la chiamata della guardia;
    – 2 point per proiezione si finisce in mezza o guardia, 4 punti se la proiezione è pulita;
    – Penalità per alzata da terra e allontanamento/perdita di tempo.
    Mi sembra più che altro che siamo al solito discorso delle guerre tra federazioni e tra chi inventa “qualcosa di nuovo” che poi è lo stesso, per cercare di ‘drenare’ più atleti possibili da altre federazioni e/o tornei (sopratutto per il fatto che gli impegni oggi sono quasi quotidiani e gli atleti professionisti fanno un’attenta selezione delle priorità).
    Ho tanto l’impressione che questo sia il nuovo ‘ex-grappling FILA’ della UWW.

  5. Ottimo articolo che offre vari spunti.
    L’estremizzazione degli stili è forse un discorso poco affrontato. Creare una piattaforma condivisa, almeno dal punto di vista delle regole, non sarebbe male. Anche se a mio avviso il SAMBO offre già un buon punto di arrivo tra lotta e Judo.

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