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Per la seconda volta siamo in compagnia della judoka azzurra Maria Centracchio nella categoria -63 kg, che ha conquistato una prestigiosissima medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo, insieme alla sua compagna di Nazionale Odette Giuffrida nelle -52 kg.
Ciao Maria, con grande piacere siamo di nuovo qui. Ti avevo intervistata prima delle Olimpiadi. Quando ho visto che sei riuscita a conquistare il podio ero davvero felice per te e ti ringrazio nuovamente per aver accettato di nuovo il nostro invito.
Dopo quasi due mesi dalle Olimpiadi come ti senti?
MC: Mi sento esattamente come prima. Sono cambiata nel corso di questi anni per arrivare a questo traguardo, quindi è il cambiamento che ha portato la medaglia e non il contrario.
Te l’aspettavi questo importantissimo risultato?
MC: Sapevo che la parte più difficile sarebbe stata qualificarmi. Ho sempre pensato che una volta raggiunta la qualificazione quelli sarebbe stato il mio giorno. Quindi si, un po’ me lo aspettavo.
Raccontaci un po’ come è andata. Iniziamo a parlare dei giorni prima delle Olimpiadi. Eravate in ritiro con i vostri sparring partner che poi non son potuti rimanere a vedervi. Tu chi hai portato?
MC: Abbiamo fatto qualche giorno di ritiro a Gotemba prima di entrare al villaggio olimpico. Il mio sparring è stato mio fratello Luigi, avrei voluto tantissimo averlo vicino anche in gara ma purtroppo il COVID non lo
ha permesso. Non è stato bello salutare tutti partner ancor prima di “iniziare”.
Invece riguardo proprio il giorno della tua gara individuale? Tra l’altro eravate due italiani a gareggiare perché c’era anche Christian Parlati.
MC: Il giorno della mia gara è stato il giorno che ho sempre sognato di vivere, iniziato bene e finito meglio. È stato bello viverlo accanto a Christian, mio amico da una vita, anche se purtroppo la sua gara non gli ha reso
giustizia (ma sono sicura che si rifarà alla grande tra tre anni).
Ti ricordi quale è stato il tuo primo pensiero appena sei scesa dal tatami dopo la finale vinta?
MC: “Non è vero.” Non mi sembrava possibile che quello che ho sempre desiderato fosse finalmente nelle mie mani.
E cosa ci racconti della gara mista a squadre, prima edizione alle Olimpiadi? Premetto che l’Italia ha dovuto far slittare alcuni atleti nella categoria di peso superiore.
MC: La gara a squadre è completamente diversa da quella individuale, porta una carica e delle emozioni intense e particolari. Avevamo una squadra unitissima e a mio avviso molto forte. Mi è dispiaciuto tantissimo essere stata decisiva in questo caso per la sconfitta.
E’ stato faticoso ritornare sul tatami dopo tre giorni dalla tua impresa? Sia a livello fisico che mentale. Hai sentito particolare pressione?
MC: E’ stato molto difficile soprattutto fisicamente. So bene che in base alle mie caratteristiche per vincere qualsiasi incontro ho bisogno di essere al top della forma e della carica emotiva e, a tre giorni dalla mia gara, sicuramente non lo ero.
Ricordiamo che il tuo risultato è stato molto importante per l’Italia ma anche per il Molise.
MC: La mia è stata la prima medaglia in assoluto nella storia del Molise. Oltre ad un valore prettamente “storico”, rappresenta la voce di un popolo sconosciuto e bistrattato che invece “esiste e mena forte”.
Come hai festeggiato?
MC: La prima cosa che ho fatto è stata correre dal mio fidanzato per riabbracciarlo dopo tanto tempo. Mi bastava questo per festeggiare
Quando sei tornata in Italia cosa è successo? Ho visto quasi in diretta l’esultanza di tuo papà giustamente
strafelice.
MC: Quando sono tornata in Italia sono stata accolta con grande affetto da tutti. In particolare tornando in Molise c’è stata una mega festa in mio onore che mi ha visto anche insignita della cittadinanza onoraria del paese in cui è nato mio papà.
E’ cambiata un po’ la tua vita dopo le Olimpiadi?
MC: La mia vita no, cambiano gli obiettivi.
Sei riuscita un po’ a riposarti dopo questa impresa?
MC: Certo. Mi sono presa qualche giorno per stare tranquilla insieme al mio fidanzato, lontano da tutto.
Sai già quali sono i tuoi prossimi impegni agonistici?
MC: Adesso non ne sono a conoscenza
Pensi già a Parigi 2024?
MC: Al momento devo rimettermi in sesto fisicamente. Tra poco subirò un’altra operazione. Da lì mano mano vedremo.
Hai qualcos’altro che ci vuoi raccontare?
MC: Vorrei che la mia medaglia sia di incoraggiamento a tutte quelle persone che non si sentono all’altezza o pensano che realizzare il loro sogno sia impossibile. Tutto è possibile con la testa, il cuore e i sacrifici giusti.
Con questo abbiamo finito anche questa intervista e spero di portarti fortuna per i tuoi prossimi impegni agonistici ma soprattutto ti faccio un grosso in bocca al lupo per l’operazione e per una buona pronta guarigione. Grazie ancora Maria. Ciao e alla prossima