Come Heel Hook e Knee Reaping hanno cambiato il mio Jiu Jitsu per sempre.

Boom, la notizia rimbalza da un lato all’altro dei tatami, prima bisbigliata poi urlata a gran voce: le cinture marroni e nere nelle competizioni IBJJF NoGI potranno tirare Heel Hook e fare Knee reaping (Crusada, per chi non mastica l’inglese)

Molti gridano al cambiamento epocale del nostro sport, perché queste tecniche molto pericolose produrranno code interminabili al traumatologico.

Sono anni che mi sono appassionato a questo tipo di gioco, quello orientato ai leg lock, e in prima istanza sono stato contento della novità ma poi leggendo l’articolo di Manolo mi sono trovato d’accordo con lui che il gioco :D non vale la candela, anche se … ci sono dei se.

Andiamo per ordine, credo che ad oggi la guardia saltata sia più pericolosa di un HeelHook semplicemente perché un HH lo puoi sempre fermare mentre quando hai saltato non ti fermi più.

Le finalizzazioni alle gambe nel Jiu Jitsu Brasiliano e nel NoGI

Di finalizzazioni alle gambe già in uso il BJJ è pieno, partendo dalla botinha per proseguire con la Toe Hold (figura 4 al piede) e arrivare al kneebar, passando per tutte le compressioni possibile al polpaccio e tutte le varianti delle suddette tecniche.

Quindi con la decisione di introdurre Heel Hook e Knee reaping si sta solo ampliando ulteriormente un ventaglio di scelte, rendendolo completo a mio avviso, anche se da quello che capisco non sia ancora inclusa l’outside toe hold, figura 4 al piede inversa, che quindi diventerà il prossimo baluardo degli stili underground.

Nel percorso di apprendimento che va dalla cintura bianca alla nera, le finalizzazioni alle gambe sono spalmate grossolanamente in base a quello che si può fare in gara nella cintura in cui si è:

  • cintura bianca puoi tirare Botinha
  • cintura marrone puoi tirare Toe Hold, KneeBar e fare compressioni e quindi assumiamo che si aggiungeranno Heel Hook e Knee reaping.

Diciamo che una persona ci mette 9 anni per prendere la cintura marrone diciamo 11 per prendere la nera, significa che per 9 anni potrà tirare solo Botinha, segnatevi quesa indicazione che tornerà molto utile durante il seguito dell’articolo, poi in 3 anni inserirà tutte le altre finalizzazioni.

Heel Hook e Knee reaping in accademia

Benché io sia Marrone da pochi mesi, come dicevo prima sono appassionato del gioco che deriva dalle leve alla gambe da qualche hanno, questo per la lungimiranza del Head Coach di Milanimal che attento alla curva di apprendimento era preoccupato del grosso impatto che aveva un praticante che prendendo la marrone diventata bersaglio di tutta una serie di nuove tecniche, così decise che le cinture viola potevano tirare le leve alle gambe alle marroni/nere e venne anche istituito un giorno in cui si poteva lottare con gli incroci (Knee Reaping): quello mi aprì un mondo.

Tutti dicono Heel Hook e Knee reaping, sarebbe più corretto dire Knee Reaping e Heel Hook perché nella realtà delle cose il knee Reping è più una posizione, chiamata crusada, dalla quale possono scaturire una serie di attacchi che sollecitano pericolosamente il ginocchio.

il Knee Reping è descritto dalle regole IBJJF:
“Quando uno degli atleti posiziona la sua coscia dietro la gamba del suo avversario e passa il suo polpaccio sulla parte superiore del corpo dell’avversario sopra il ginocchio, posizionando il piede oltre la linea mediana verticale del corpo dell’avversario e applicando una pressione sul ginocchio dell’avversario dall’esterno.”

In realtà in questa descrizione manca il riferimento al fatto che nel frattempo stai bloccando la caviglia della stessa gamba.

Come sottolineò Gordon Ryan quando vinse il mondiale NoGI dell’IBJJF l’Honey Hole, o Inside Sankaku, in cui la gamba fa esattamente il passaggio descritto ma non viene tenuta la caviglia, è legale. Quello fu il primo scossone al regolamento.

Una volta permesso Knee Reaping, descritto dall’ibjjf, anche la mansueta botinha, imparata alla 5 lezione di BJJ, diventa una finalizzazione infernale.

In estrema sintesi il Knee Reaping è un blocco alla gamba.

Una volta bloccata la gamba dell’avversario con un Knee Reaping hai il giusto set up per applica la finalizzazione Heel Hook.

Non starò qui a spiegare come si faccia un Heel Hook perché molti di voi lo sapranno sicuramente meglio di me, magari sarebbe più interessante illustrare qualche tecnica su come uscire da un Heel Hook (magari farò un video più avanti) ma ci tengo a dire agli inesperti che la sua temibile fama deriva dal fatto che a differenza di altre finalizzazioni passi dal non sentire nulla a essere finalizzato; se non sai a cosa fare attenzione.

Il gioco delle gambe ha salvato il mio Jiu Jitsu

Come ho detto sopra un praticante si pone seriamente la questione delle leve alle gambe dopo 8-9 anni di pratica inserendole tipicamente nel proprio gioco sotto la voce eventualità, ma grazie alla lungimiranza del mio Maestro mi incuriosii a questo spaccato della disciplina in tempi diversi dalla media e quello che scoprii fu per me sconvolgente.

Danaher era già conosciuto e le lotte della Danaher Death Squad erano sotto gli occhi di tutti, ma ancora non c’era un gran materiale.

Iniziai riprendendo la botinha, cercando un set up che mi permettesse di tirarla comodamente, da li iniziai a vedere l’inside sankoku, mi accorsi che la letalità del gioco non stava tanto nella finalizzazione quanto nel ritmo che potevo dare nell’attaccare prima una gamba e poi subito l’altra, se veniva difesa la prima, quell’alternanza per me fu un faro.

Da li progredii cercando sempre finalizzati che mi dessero modo di alternare gli attacchi in modo da impegnare il partner in estenuanti difese.

Dall’inside sankaku passai alla 50/50 e da lì agli Heel hook Inside e Outside.

Non fu un percorso breve nonostante decisi di dedicarmi solo al NoGi per approfondire, ci misi più di due anni, poi mi accorsi che quell’approccio all’alternanza me lo portavo anche negli attacchi alla parte superiore, facile immaginarlo riguardo gli strangolamenti dalla schiena, ma anche passare continuamente da armlock a triangolo.

Da allora il mio Jiu Jitsu si basa sull’alternanza, che un pò come un pendolo ha ampliato la sua corsa passando dall’alternare le singole finalizzazioni ad alternare i set up, ad esempio da seduta alterno l’ingresso single x, per attaccare le gambe, con l’arm drag per mettere triangolo, in questo senso il gioco delle gambe ha salvato il mio Jiu Jitsu.

Probabilmente non avrei avuto la stessa evoluzione se fossi partito da Toe Hold o KneeBar perché sono attacchi asimmetrici difficilmente alternabili.

Il gioco delle gambe visto da fuori.

Spesso chi vede da fuori due lottatori che si attaccano le gambe vedono sostanzialmente uno specchio, tipicamente c’è una chiamata di guardia, o meglio di 50/50 per guadagnare la Knee Line, intrappolare il ginocchio dell’avversario tra le proprie ginocchia, al fine di mettere in atto il Knee Reaping e poi l’Heel Hook.
L’antagonista contemporaneamente cerca di fare la stessa cosa, liberando prima il ginocchio per poi passare a intrappolare il ginocchio dell’altro per poi cercare heel hook.

Gli scambi sono altamente tecnici perché l’Heel Hook è comunque una tecnica complessa da fare bene, ci deve essere la giusta pressione sul ginocchio affinché entri la leva, e il blocco del tallone non è la cosa più intuitiva del mondo, infatti molte erronee difese derivano dall’altra probabilità di applicare male la finalizzazione.

Con tutti i pro elencati fin ora devo però ammettere che vedere 3 o 4 incontri di praticamente che cercano solamente di stuccarsi un ginocchio potrebbe diventare palloso.

Il gioco delle gambe in accademia

Da qualche anno ho la fortuna di allenare alcune persone, prima un gruppo ristrettissimo, poi con il beneplacito del nostro fondatore un corso esterno, e non nego di essermi messo alla prova come insegnate nell’insegnare proprio un gioco specifico di heel hook a chi mi seguiva, ponendo l’accento sulle cose che ho sperimentato negli anni, riuscendo ad oggi a farli lottare in sparring condizionato con solo gli Heel Hook senza che nessuno si sia mai fatto male.

Sicuramente affrontare questo genere di finalizzazioni, che hanno la criticità di non anticiparsi con del dolore ma di esplodere in una volta sola, in una accademia è un tema molto delicato.

Prevedo che, con l’abilitazione di queste finalizzazioni nei tornei IBJJF, aumenterà in modo esponenziale il numero di infortuni in accademia a meno che si avvii un percorso specifico per chi è attivamente interessato a impararle.

  1. Toe hold con pressione posta verso l’esterno è stata legalizzata (nere e marroni NoGi ADULT al pari delle altre tecniche di torsione del ginocchio – come anche ashi hishigi o leva dritta alla caviglia che dir si voglia, ruotando il bacino verso l’interno del corpo dell’avversario). Con l’introduzione del nuovo aggiornamento 2021 le uniche tecniche rimaste vietate sono gli slam, chiavi spinali senza strangolamento (twister), iperflessioni delle dita, kani basami (proiezioni con entrata a forbice), proiezioni sulla testa sia in fase di difesa da single leg aggrappandosi alla cintura con l’avversario avente la testa all’esterno (i brasiliani chiamano questa posizione enterrada) sia con suplex

    • Grazie Matteo, verificherò nuovamente perchè l’outside toe hold non mi risultava ammessa quando ho controllato, ma è una disciplina in divenire e serve l’aiuto di tutto per essere allineati alle novità.

  2. Nelle MMA quando ti colpiscono da in piedi e tu sei a terra se non si ha un buon gioco di kick e leglocks non si va nessuna parte. Per non parlare degli stomp kick dove sono legali

    • Infatti Luca, prevedo l’iscrizione di molti atleti di MMA ai futuri tornei IBJJF proprio per il motivo che hai detto te, se non hanno un buon gioco di leg lock non vanno da nessuna parte.

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