Newsletter Subscribe
Inserisci la mail per ricevere le notizie del sito.
Dopo il focus su Pedro Marinho, il nostro Matteo ci propone quello su Micael Galvao.
Micael Galvao
Probabilmente se devo pensare ad un nome associabile alla definizione di “the next big thing” del jiujitsu dico Galvao. Micael Galvao. Considerato da tutti come l’astro nascente dell’arte suave e non a caso, il ragazzo proveniente da Manaus, città che ha sfornato negli anni una quantità spropositata di campioni della disciplina (Matheus Gabriel e Thalison Soares solo per citarne un paio tra quelli più recenti) è uno dei pilastri del nuovo progetto Dream Art che il campione del mondo Isaque Baiense ha creato a San Paolo per dare la possibilità a giovani atleti, di poter vivere di jiujitsu. Micael è un talento naturale indiscutibile che si allena con l’etica del vero professionista. Lottatore implacabile, nella categoria juvenile ha fatto e continua a fare sfracelli, basti pensare che ha chiuso il 2019 ottenendo il double gran slam che consiste nella vittoria nella categoria di peso e nell’assoluto dei quattro principali tornei marchiati IBJJF (Mondiale, Europeo, Panamericano e Brasiliano) ottenendo addirittura sei finalizzazioni su sei incontri al Mondiale.
Il padre Melqui è considerato un personaggio di spicco della comunità del jiujitsu di Manaus; sotto la sua guida sono cresciuti un sacco di talenti e adesso sta cercando di guidare suo figlio sulla strada del successo sportivo. È proprio lui che si è reso conto sin da principio di avere tra le mani un diamante grezzo pertanto lo ha inserito nel mondo dell’agonismo gradualmente dettando i modi e le tempistiche di preparazione e di allenamento. Perché, si sa, essere un talento non è garanzia di successo e bisogna sempre associare una cultura del lavoro e del sacrificio per ottenere risultati importanti. Anzi, spesso maggiori sono le aspettative e maggiori sono i rischi di incappare in cocenti delusioni, quindi diventa molto importante se non fondamentale essere preparati bene sotto tutti gli aspetti. E lavorare duramente. Micael si allena nel jiujitsu tutti i giorni mattina e sera mentre nel pomeriggio si dedica alla pesistica. Più allenamenti settimanali di wrestling, nuoto e al sabato judo.
Tuttavia per gareggiare nella categoria adult (quella dove al livello di cintura nera gareggiano i top player dello sport) dovrà aspettare il 2021 quando compirà diciotto anni, perché sebbene il padre non veda l’ora di vederlo combattere contro atleti più grandi e più esperti, dovrà portare ancora pazienza. Anche perché pare che abbiano provato a mettere in piedi dei superfight professionistici, ma che le cinture nere contattate si siano rifiutate, probabilmente perché il rischio di perdere contro Micael che è pur sempre attualmente una cintura viola, c’è sicuramente e viene visto come qualcosa che potrebbe danneggiare la propria reputazione.
Quando avverrà la ripresa delle competizioni post-pandemia sarà sicuramente uno dei lottatori di prospettiva da tenere sott’occhio nell’attesa che esploda definitivamente nelle categorie superiori. Se oggi dovessi giocare la mia fiche sul prossimo campione del mondo nelle nere adult, molto probabilmente la metterei su Micael Galvao.