Young Guns: Focus su Pedro Marinho

Premetto. Il ragazzo mi piace parecchio. L’ho visto per la prima all’ADCC 2019 ed era appena stato sconfitto dal campione Gordon Ryan (a dire il vero era stato surclassato) e devo riconoscere che la mia attenzione è stata richiamata su di lui perché l’americano al termine dell’incontro aveva fatto un gesto con la mano come a volersi togliere dei granelli di polvere dalle spalle, a modi di sbeffeggio indirizzato proprio all’avversario appena sconfitto (e finalizzato).

Allora mi sono chiesto “ma chi è costui per aver causato questa reazione da parte del super favorito?” D’altronde era un underdog, non capivo cosa potesse aver scatenato un gesto del genere (per carità va anche detto che il “buon” Gordon non è proprio il simpa della cumpa).

Allora mi sono documentato, dapprima ho semplicemente riscontrato che il giovane talento della GB aveva trollato Ryan sui social diverse volte e così il gesto era semplicemente riconducibile ad una delle tante faide più o meno virtuali che l’americano cerca per catalizzare l’attenzione su di sé, e di conseguenza monetizzare quanto maggiormente possibile.

Young Guns: Focus su Pedro Marinho 1Approfondendo maggiormente mi sono reso conto di essermi imbattuto in un prospetto molto interessante. Pedro Marinho ventitreenne brasiliano, di fegato ne ha da vendere. È dal 2019 una cintura marrone Gracie Barra sotto la guida di Ulpiano Malachias. Ha iniziato nel 2013 alla BTT della sua città Angra dos Reis, nel 2017 ha richiesto ed ottenuto di poter accedere al programma di Felipe Pena così detto “FP Golden Team” che garantisce l’accesso ad una mega struttura dedicata al jiujitsu a Belo Horizonte compreso vitto e alloggio oltre che chiaramente formazione specifica con un team di professionisti.

Giusto per rendere l’idea a fronte di circa mille domande d’accesso sono stati selezionati cinquanta ragazzi e successivamente al termine di due giorni di trial, ne sono rimasti solamente sedici, i quali sono entrati nel programma di formazione. Marinho ha superato la selezione a pieni voti. Di conseguenza si è trasferito a vivere nel dojo di Pena per cercare di conseguire l’obbiettivo di diventare un professionista del jiujitsu.

Dopo alcuni successi importanti con la cintura viola, principalmente nel settore NoGi, a fine 2018 ha fatto un ulteriore step nella sua carriera trasferendosi negli Stati Uniti, ad Houston in Texas, sempre all’interno del team Gracie Barra. Questo gli ha permesso di incamerare ulteriore esperienza e soprattutto di cominciare a competere regolarmente nel circuito professionistico dove è stato tra i protagonisti di alcuni eventi molto importanti come Kasai, F2W, 3rd Coast e Jitz King (dove ha vinto il torneo dello scorso 14 giugno finalizzando in semifinale un certo Roberto Jimenez e battendo ai punti in finale, uno specialista dei leglock come Oliver Taza dimostrando ancora una volta di avere una spiccata attitudine per il NoGi).

 

È evidente la crescita dell’atleta e spicca la voglia di essere anche un lottatore entusiasmante, che piace al pubblico. Sicuramente ha le idee molto chiare e il più grande obbiettivo resta quello di vincere il titolo NoGi più importante, ovvero il mondiale ADCC, come ha dichiarato lui stesso. Cercando però di non perdere la parte divertente del combattimento e provare a diventare il fighter che tutti vogliono vedere.

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