Ennesimo video che dimostra che Fedor Emelianenko è il GOAT

Ecco un video di 3 minuti per ricordare a tutti perchè Fedor Emelianenko è il GOAT dell’universo.

“3 minuti di Fedor Emelianenko che distrugget tutti i grandi; il tutto mentre ha la faccia di un idraulico annoiato”.

 

https://www.youtube.com/watch?v=t5hFFPd6zbM

  1. Uno dei miei miti. Cercavo ogni cosa su di lui, su internet. È passata veramente una vita. Dieci anni di dominio totale. Il video si apre con Randleman, dopo una roba del genere voglio vedere chi andava a vincere, e si chiude con quel KO in terra americana. Però bisogna sentirlo senza musica, con l’audio originale. Non so neppure quante volte l’ho visto e rivisto. Aspettavo quell’incontro come un ragazzino davanti alla vetrina di una pasticceria. Sbam. Qualche DVD ce l’ho, ma pochi. Lui e Silva erano i miei miti assoluti. Su gsp, quello che si è gestito meglio, sono arrivato col tempo. Silva, purtroppo, quello che ha avuto il crollo peggiore. Fedor lo amavamo tutti. Era proprio trasversale. Più degli altri due. Tre miti del passato. E che passato.

    • Verissimo RIb, qui su G-italia sei tu da tanto tempo, ricordi che belle flammate? 150 commenti ogni match di Brock Lesnar.

      • No, ancora non c’ero. Mi allenavo, quello si, e poi avrei cominciato a curare un piccolo blog che ho abbandonato e poi chiuso. Quindi sono giunto qui. Beh, il broccolone. Non mi piaceva e, lo ammetto, ho godicchiato quando ha perso. Ma veniva dall’operazione all’addome e l’altro menava lì. Fedor era un mito ma, come detto, ne ho avuto tanti. Non dimentico Rutten, crocop, Mir che si schianto’ con la moto. Quella mano delicata di Hunt e la sfida tra panzoni. Che spettacolo. Gonzaga che vinse su crocop a quel modo e il croato che vinse al contrario. È stato un viaggio continuo, dagli inizi, che ho ripescato, a oggi. Una continua evoluzione. Ho scritto solo di massimi perché qui si parla di Fedor ma potrei andare avanti per ore. Questo mi manca. Poter chiacchierare già il giorno dopo riguardo agli incontri con Marco. Marco, un maestro che non c’è più. Quanta passione ci metteva e quanto gli piaceva. E quanto mi divertivo a stare lì a confrontarci su cosa avevamo visto e su chi aveva fatto cosa. Bei ricordi…

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