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Il Tegumi è un tipo di lotta tradizionale originario dell’isola di Okinawa che preda l’arrivo del kenpo cinese e la nascita del Karate.
Secondo Sh?shin Nagamine, nei suoi “Racconti dei Grandi Maestri di Okinawa”, non ci sono accurate documentazioni storiche riguardo alle origini della lotta ad Okinawa. Come molte altre discipline lottatorie, sembra che il tegumi si sia evoluto da primitive forme di auto-difesa, costantemente adattate e migliorate con il sopraggiungere di influenze esterne.
Probabilmente, come afferma anche lo stesso Sh?shin Nagamine, il tegumi era la forma originale di combattimento ad Okinawa e, una volta aggiunte le tecniche di pugno e calcio provenienti dalla Cina, divenne il progenitore del Te, dal quale è disceso il moderno karate.
Conosciuto come tegumi a Naha e come mut? a Tomari e Shuri, la lotta popolare okinawense rimase un evento ricreativo popolare fino al periodo Taish? (1912 – 1925). Ci sono poche prove di come il tegumi si sia evoluto ma il risultato era una forma dura di lotta in cui il vincitore era stabilito per sottomissione (leve, strangolamenti) o immobilizzazione. Al giorno d’oggi, il tegumi ha un ristretto numero di regole ed è praticato abbastanza largamente nell’isola.
Il folklore okinawense è pieno di riferimenti al tegumi e si ritiene che la versione isolana del sumo possa trovare le sue radici nella lotta rurale del passato.
Prima del 1900, si ritiene che il karate ponesse l’accento su lanci, blocchi articolari, strangolamenti, prese, ecc. tanto quanto sui colpi.
Leggenda dice che la prima generazione di praticanti di Karate durante una dimostrazione al Butokuden di Kyoto in presenza Jigoro Kano abbia messo molta enfasi sullo striking per contrastare il successo del pugilato inglese ( o banalmente per non avere un’altra arte marziale in concorrenza col Judo)
All’inizio e alla metà degli anni Cinquanta, quando il karate iniziò a diffondersi a livello globale, l’enfasi era fortemente orientata verso le tecniche di attacco e di blocco.
Le ragioni certe non si sanno, oltre alla già citata voglia di differenziarsi è anche probabile che molti dei primi istruttori occidentali, che avevano trascorso diverso tempo a imparare dai loro insegnanti giapponesi e di Okinawa, avevano un’ampia gamma di esperienze. Alcuni erano militari e, a causa di fattori quali il tempo limitato di addestramento e le barriere linguistiche, potrebbero non essere stati in grado di sperimentare appieno gli aspetti di presa dell’arte.
Di conseguenza, quando questi praticanti tornarono in Occidente, gli aspetti cruciali del combattimento ravvicinato del karate – come le prese, le trazioni, le torsioni, gli strappi e i lanci – ricevettero poca attenzione e oggi sono spesso assenti dalla pratica.
Quest’arte si chiamava Tegumi (??) o Mut? (??), una forma tradizionale di lotta che era comune durante il periodo del Regno Ryukyu di Okinawa. Molti ricercatori ritengono che il Tegumi fosse probabilmente la forma di lotta originale.
All’inizio del XX secolo, il karate subì molti cambiamenti per renderlo adatto all’educazione fisica degli scolari di Okinawa. Molte tecniche furono eliminate per renderlo più sicuro per i bambini e più pratico per l’insegnamento a gruppi numerosi, seguendo il solco già lasciato dal Judo.
Molti sostenitori dei moderni metodi di combattimento spesso affermano che il karate non ha “lanci o prese”, suggerendo che i loro metodi sono superiori. Tuttavia, molti dei maestri fondatori fanno riferimento a queste pratiche che oggi sembrano mancare.
Gichin Funakoshi nel “Karate-Do Kyohan” scrisse: “Nel karate, colpire, spingere e calciare non sono gli unici metodi; sono incluse anche le tecniche di lancio e la pressione sulle articolazioni”.
Il karate comprende tutti questi elementi, ma purtroppo oggi queste pratiche non esistono praticamente in nessun programma di studio.
Come ha osservato Patrick McCarthy in un articolo del 1997 che introduceva il Tegumi: “Una delle ragioni principali per cui i kata sono un “rompicapo avvolto in un mistero, all’interno di un enigma“, è che i metodi originali di allenamento a due persone che collegavano la tecnica di base all’applicazione difensiva, il Tegumi, non sono più associati alla tradizione moderna”.