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Il 20 Agosto 2016 Marvin Vettori (11-2),dopo la vittoria per submission contro Alberto Uda (9-2) al 1° round (4:30),esce dalla gabbia UFC portando sulle spalle la bandiera italiana e una vittoria importantissima nella sera del suo debutto nella promotion di MMA più grande del mondo: il fighter italiano raggiunge in questo modo la 6° vittoria consecutiva. Di seguito Vi proponiamo una breve intervista che abbiamo realizzato a Marvin dopo il suo 1° incontro in UFC…
Cosa provavi durante il walkout e nel momento in cui facevi il tuo ingresso in gabbia? A cosa pensavi?
Nel mio primo walkout in UFC mi sentivo calmo e allo stesso tempo carichissimo,pronto a partire,ero contento di essere lì ed ero dove volevo essere.Quella sera ero nell’evento di MMA più grande del mondo e aprivo il più grande show del mondo quindi ero contentissimo…contento,pronto a partire e molto concentrato sul game-plan su quello che dovevo fare.Avevo un sacco di energia grazie a tutti gli italiani che mi supportavano e per quanto riguarda la pressione,visto che in tanti mi hanno chiesto se sentivo la pressione addosso,a dir la verità non era così tanta perchè mi trovavo dove volevo essere,consapevole delle mie capacità,consapevole di essere il fighter migliore dei 2 e non vedevo l’ora di dimostrarlo a tutto il mondo.
Il tuo avversario ti ha sorpreso in qualche modo durante il match oppure hai trovato di fronte l’ atleta che ti aspettavi?
Il mio avversario per il 90% non mi ha sorpreso ed era come me l’aspettavo.Mi ha sorpreso un pò il fatto della sua forza fisica ma me l’aspettavo comunque così,perchè tanti magari pensano che uno alto meno compatto non abbia tanta forza fisica ma molte volte non è così.Per il resto era come me l’aspettavo.Mi ha sorpreso con quella gomitata,è stato l’unico errore che ho fatto e lui è stato fortunato perchè mi ha preso in un punto dove è facile aprirsi.Avevamo preparato il game-plan alla perfezione e non gli ho dato occasione di fare nulla…a fine 1° round si stava già stancando e respirava molto profondamente mentre io ero ancora bello fresco.Ho fatto il mio lavoro e,verso la fine del 1° round,ho passato la guardia e poco dopo l’ho finalizzato quindi tutto è andato secondo i piani.
Hai capito fin da subito che quella ghigliottina era così profonda da poter chiudere il match contro Uda oppure pensavi che il tuo avversario potesse resistere a quella submission?
Riguardo alla ghigliottina,che è una ghigliottina un pò strana,è una brabo chiusa in modo diverso,su cui ho lavorato per tutto il camp,era una sottomissione che mi veniva spessissimo e dal momento che l’ho chiusa sapevo che c’era…da lì non sarebbe assolutamente più uscito.Dal momento che mi ero messo schiena a terra per tirarla sapevo che era chiusa.
Le tue ultime 2 vittorie sono arrivate per submission contro 2 brasiliani. Ti stai allenando sempre di più nella lotta a terra rispetto allo striking?
No assolutamente…anzi…in questo camp mi sono allenato molto nella lotta a terra ma anche tantissimo nello striking,perchè come ben sapete la “Kings” è specializzata molto nella Muay Thai.Mi alleno sempre in tutto.Nel clinch lui ha voluto provare a portarmi a terra e l’ho subito ribaltato,ho subito ribaltato la situazione,poi sono andato avanti perchè di sicuro non sono uno che si tira indietro nella lotta a terra chiunque sia l’avversario…anzi…credo che sia una delle mie maggiori capacità e di averlo dimostrato.Sono a mio agio in qualsiasi posizione,anche in piedi mi sento benissimo e ci lavoro tanto.Mi alleno sempre su tutti i fronti.Grazie a voi per l’intervista e a presto.Ciao!
I commenti sono chiusi.
Wow!
Bella Intervista!
Sto sempre attento alle parole degli atleti e dei fighter e queste mi sono piaciute proprio TANTO.
C’è molta consapevolezza e determinazione.
Mentre in genere negli atleti italiani c’è solo paura e confusione…