Intervista a Simone “Grigno” Franceschini

E’ con grande piacere che ospito tra i bytes di g-italia una delle star del jiu-jitsu italiano ed europeo. Simone Franceschini conosciuto come Grigno.

Benvenuto Grigno, dicci due cose su di te per chi ancora non ti conosce.

Pirma di tutto ringrazio Grappling Italia per avermi concesso questa intervista, leggo spesso il sito e trovo sempre articoli interessanti. Che dire di me, mi chiamo Simone Franceschini e sono un ragazzo di ventuno anni con una grande passione per il Jiu Jitsu e in particolare per le competizioni. Amo viaggiare per apprendere sempre cose nuove e confrontarmi con persone diverse coltivando il sogno di poter un giorno dire la mia nel Mondiale cinture nere.

dove ti alleni ?

Mi alleno a Roma nell’accademia Tribe Jiu Jitsu.

Perche il soprannome Grigno?

Tutta deriva dalla prima volta che sono entrato in palestra, avevo i capelli particolarmente lunghi e cosi hanno iniziato ad accostarmi al cantante “Gianluca Grignani”, poi fortunatamente con il tempo il soprannome è stato accorciato in Grigno.

La cintura marrone te la sei sudata davvero con una lunga “gavetta” viola, ma sei subito stato premiato con un oro….direi che ne è valsa la pena…

Si ne è valsa veramente la pena, vincere l’oro all’Europeo nelle marroni subito dopo il cambio di cintura è stata un’ emozione grandissima, veramente una giornata da ricordare. Erano quattro anni che ci arrivavo vicino ma per un motivo o per un altro non ero mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio ed una volta riuscitoci è stato un po’come sfatare una maledizione.
Tutto il tempo trascorso nelle cinture viola mi ha aiutato parecchio a solidificare il mio gioco e a mettere appunto diverse strategie in vista del grande salto nelle marroni e pensandoci bene la “gavetta” è stata cosi lunga soprattutto a causa mia, infatti il primo anno nelle viola sono riuscito a conquistare un argento agli Europei e un bronzo ai Mondiali e l’anno successivo ,che doveva essere quello decisivo, un po’ per sfortuna e un po’ per errori grossolani nella preparazione sono rimasto a secco, uscendo sempre nelle eliminatorie.
Questo però mi ha spinto ad allenarmi di più e dopo aver vinto il NAGA a Parigi ho capito che non era impossibile riuscire a vincere anche l’Europeo.

Quale è la differenza nel gioco tra una blu, una viola e una marrone?

Le differenze tra una cintura blu, una viola ed una marrone per me sono principalmente tre: strategia, ritmo e preparazione fisica. Nelle marroni a differenza delle altre due il ritmo della lotta è più basso e ragionato con veloci cambi di passo solo nei momenti giusti per salvaguardare il più possibile le energie, mentre la strategia inizia a diventare fondamentale perché tutte le lotte iniziano ad essere dure e saper giocare anche con il regolamento aiuta veramente tanto.
Poi la preparazione fisica, nel mondo del Jiu Jitsu moderno è diventata una costante al pari della qualità tecnica.
Quanto ti alleni ? a da quando ?
Mi alleno due volte al giorno tutti i giorni ed ho iniziato ad allenarmi all’età di sedici anni

Tornando allìEuropeo. A tutti gli effetti dopo il mondiale in USA e i Pan Americani è LA competizione… e lo dimostrano la caratura degli atleti in gioco, Come ti sembra il livello italiano? … personalmente lo vedo molto in crescita e i risultati (che potete vedere qui:https://www.grappling-italia.com/13914/2011/voci-dalleuropeo-di-jiu-jitsu-2011.html ) lo dimostrano. Credo che l’italia del j-jitsu abbia finalmente alzato la testa…

Il livello italiano sta crescendo e parecchio, lo si vede sia dai risultati nelle gare all’estero sia nella presenza, sempre maggiore, di tornei su tutto il territorio, ci sono sempre più iscritti e si vedono lotte sempre più belle. All’ultimo Milano Challenge per esempio mi è capitato di vedere lotte fra cinture bianche e notare come il livello tecnico negli anni sia notevolmente aumentato, merito sia della sempre maggiore espansione del Jitsu Jitsu sia dell’evoluzione qualitativa dei tornei, ricordo che quando partecipavo alle mie prime gare molte volte il tatami era all’interno di vere e proprie balere e non sapevi chi fosse il tuo avversario ne tanto meno quante lotte dovessi affrontare.
Ora è molto diverso ci sono le liste on line, diverse aree di gara ed arbitri capaci e sempre aggiornati. Sicuramente siamo ancora lontani dagli standard degli USA o di quelli del nord Europa ma stiamo facendo passi da gigante.
Cosa fai per essere rilassato prima di un incontro?
Semplicemente mi siedo nell’area riservata agli atleti con la mia bottiglia d’acqua e aspetto di essere chiamato. Con il tempo ho capito che tutte le gare sono uguali, dalla gara vicino casa al Mondiale, l’importante è salire sulla materassina con le idee chiare ed una strategia da seguire, questo è molto rassicurante e ti pone degli obiettivi da seguire durante la lotta, lasciando sempre meno spazio all’improvvisazione.
Sei uno degli alfieri del Gi, dicci le differenze tra gi e No-gi secondo te ? Credi di partecipare a qualche evento No-gi prima o poi?

Non sono un alfiere del Gi, a me piace lottare, che sia Jiu Jitsu, Judo o Lotta Olimpica. Ovviamente sono legato di più al Jiu Jitsu e al Gi perché è da li che iniziata la mia avventura nel mondo delle arti marziali, ma con il tempo ho imparato ad apprezzare stili di lotta differenti e da tutti ho appreso tecniche e movimenti che poi mi sono serviti molto. Sono convinto però, che l’uso del Gi, per quanto riguarda la lotta con sottomissioni, dia delle basi maggiori e una visione più ampia della lotta, aiuta a costruire un modo di muoversi più raffinato e dettagliato. Per quanto riguarda le gare No Gi, ho partecipato più volte, vincendo anche due Campionati Italiani FILA ma per ora sono molto concentrato sul Jiu Jitsu, anche se in un futuro non troppo lontano mi piacerebbe indossare di nuovo rash guard e pantaloncini e rimettermi in gioco.

Sei famoso per essere un “uomo da Highlight” – moltissimi tuoi incontri che ho postato hanno avuto molti commenti. Come descriveresti il tuo stile? Quale tecnica è il tuo cavallo di battaglia?
Non so come descrivere il mio stile, quando lotto penso solo a non concedere nulla al mio avversario e ad andare in vantaggio per primo in modo da lasciare a lui la tensione di dover rincorrere il risultato. Non ho un cavallo di battaglia mi piace lottare sia da sopra che da sotto ma amo molto utilizzare la guardia seduta.

Da chi prendi ispirazione? Consigliaci 3 incontri Storici che tutti dovrebbero vedere

Prendo ispirazione da molti lottatori famosi, mi piace il modo di passare di Marcelo Garcia e la guardia di Rafael Mendes ma il mio idolo è senza dubbio Vitor “Shaolin” Ribeiro.
I tre incontri che tutti dovrebbero vedere penso siano: Shaolin Vs Leozinho, Ricardo Viera Vs Robson Moura e Roger Gracie Vs Jacare.

Quale è stato il tuo incontro piu difficile? e quello più divertente?

La mia lotta più difficile è stata la semifinale del Mondiale del 2009 contro Michel Langhi, perché per la prima volta mi sono sentito inferiore rispetto al mio avversario ed è stata difficile da mandare giù, però mi ha aiutato a capire quale fosse l’effettivo livello da raggiungere e mi ha spronato ad allenarmi e a far sempre meglio per eguagliarlo. La lotta più divertente è stata quella con Wellington “Megaton” Dias, lottare con una leggenda come lui è stato fantastico.

Grigno con alcuni membri della Tribe all’europeo

Cosa c’è nel tuo futuro? Nuove medaglie, insegnamento… che progetti hai?

Per ora nel mio futuro c’è il Mondiale in California a Giugno, spero vivamente di fare bene e di portare a casa un buon risultato, poi in futuro sicuramente mi piacerebbe aprire una mia accademia ed insegnare quello che ho imparato durante questi anni di pratica e di campionati.

Guardi le MMA?

Si le guardo ma non sono un vero e proprio esperto.

Cosa ne pensi dei grandi campioni di Bjj che hanno fatto la transizione?

Penso che dopo aver vinto tutto nel mondo del Bjj sia lecito porsi nuovi traguardi e nuove aspettative e non ci vedo nulla di male, credo solo che ormai il mondo delle MMA sia notevolmente cambiato, bisogna essere forti in tutto e non è facile per lottatori abituati al più minuzioso dettaglio cambiare notevolmente il loro modo di lottare, in più bisogna essere capaci anche nello striking e nella lotta in piedi. L’era dei primi UFC e di Royce Gracie è finita da tempo e pensare di poter competere a quei livelli basandosi unicamente sulla lotta a terra è un errore che nessuno dovrebbe commettere.

Domanda di rito: Fedor oppure Overeem ?

Spero vinca Fedor.

grazie per il tempo dedicatoci, saluto ai tuoi fan e a grappling-italia.com

Grazie a voi, un saluto a Grappling Italia e a tutti i lettori, ci si vede sul Tatami !

Un po di video di Grigno:

Europeo semi:

Europeo Finale:

Franceschini vs Strazzullo ( 1 campionato FIJLKAM del 2008)

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