Mirko “CroCop” Filipovic

Mirko “CroCop” Filipovic 1Ringrazio Michele Lucidi per l’articolo apparso originalmente su:  http://www.italianmma.it/mma-grappling-general/mirco-%27-cro-cop-%27-filipovic/

Mirko “CroCop” Filipovic

Quando si parla di striking è sempre molto difficile dire qualcosa di nuovo, specialmente nel mondo del Vale Tudo.

Nello sport odierno grazie all’ avvento del cross – training ( allenamento incrociato ) ci troviamo ormai di fronte ad un panorama di tecniche “ globalizzato “, in cui non ci sono quasi più ottimi striker o grappler ma solo atleti più o meno validi di MMA.

Mirko Filipovic è una delle ultime, grandi, meravigliose eccezioni a questa regola ; un fighter dotato di una tecnica di Boxe Tailandese potente ed esplosiva, che ha fatto tremare avversari in tutto il mondo. Le sue vittorie, nel K1 come nel Pride e per finire nell’ UFC hanno sancito un modo di combattere e se vogliamo un’ epoca. Mirco comincia ad allenarsi in Croazia a dieci anni, eleggendo le arti marziali a propria filosofia di vita. Quando entra nella polizia croata le sue eccezionali capacità fisiche e psicologiche vengono notate dai suoi superiori e gli valgono l’ ingresso nell’ ATJ Luko – l’ unità di elite antiterrorismo.

Nel 1996 diventa campione del mondo di Full Contact a Seoul e si aprono le porte della più importante manifestazione di Kick Boxing del mondo ; il K1. Il suo debutto avviene contro Jerome le Banner e il croato – che all’ epoca si faceva chiamare “ Tiger “ – lo batte per decisione, per poi essere sconfitto ai punti da Ernesto Hoost.

Le sue vittorie seguenti faranno sensazione ; Mark Hunt, Remy Bonjasky, Bob Sapp. Approfittando di un evento misto del K1 Mirko nel 2001 si lancia nelle MMA, devastando il giapponese Fujita con un impressionante KO al primo round. La strada è spianata ; in molti saranno vittime della gamba sinistra del croato, dei suoi colpi devastanti e della sua freddezza. Igor Vovchanchin, Heath Herring, Sakuraba, Alexander Emilianenko.

Cominciano anche ad arrivare le prime sconfitte che pesano ( Minotauro e Randleman ), a causa forse del fatto che il croato prende il grappling un po’ sottogamba. Mirko si rivolge a Fabricio Werdum, prodigioso lottatore di BJJ che si trasferisce per un periodo in Croazia ad insegnare il suo Ju Jitsu e imparare la Boxe Thay. Il risultato di questa collaborazione è un Cro Cop molto più completo che nel 2006 vince il Pride Grand Prix Open – Weight Tournament battendo nomi del calibro di Minowa, Yoshida, Wanderlei e Barnett. A questo punto Mirko si divide tra l’ Ultimate e la Dream, vincendo o meno ma senza mai perdere la voglia di lottare e mettersi alla prova.

Nel frattempo è diventato parlamentare nel suo paese, per aiutare il popolo con cui è da sempre molto legato. Un esempio per tutte le generazioni a venire. Francamente spero che prima o poi gli venga data l’ opportunità di battersi nuovamente contro Alistair Overeem, dopo che il primo confronto terminò con un NC a causa di una potente quanto irregolare ginocchiata all’ inguine da parte dell’ olandese. Stiamo ad aspettare, e auguriamo al nostro Thay Boxer croato preferito una carriera che non smetta mai di regalargli soddisfazioni.

  1. Un esempio per tutti. Bravissimo!

  2. Personaggio fantastico..
    Per chi se lo fosse perso, consiglio il documentario in 4 parti che si trova subbato in inglese su youtube (basta cercare Mirko Filipovic Crocop Documentary – Part 1).
    Difficile non amare quel crocop. :)))

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