Intervista ad Alessandro Federico

Domande a cura della Federazione Italian Grappling www.figr.it

Prima della partenza per l’evento SportAccord Combat games ( http://www.agfisonline.com/ )

ALESSANDRO FEDERICO (COACH)
– Ciao Alessandro, allora siamo in partenza. Grazie all’ottima prestazione degli atleti italiani all’ultimo Campionato Mondiale in Polonia siamo riusciti ad ottenere una prestigiosissima qualificazione in tutte le categorie di peso che saranno presenti per il Grappling ai primi SPORT ACCORD COMBAT GAMES che si svolgeranno a fine agosto a Pechino (si qualificavano per Pechino solo i primi 8 atleti classificati al campionato mondiale nel torneo No-Gi nelle categorie di peso 70 kg, 80 kg, 90 kg maschili e 60 kg femminile). Il Grappling italiano quindi si presenta ai giochi di Pechino al completo con Julia Klammsteiner, Ciro Ruotolo, Bernardo Serrini e Lamberto Raffi. Sai bene che questi giochi saranno un evento planetario in cui ci saranno moltissimi sport da combattimento tra cui ben 4 olimpici (judo, lotta, pugilato e taekwondo). Non a torto dunque vengono chiamate le “OLIMPIADI DELLE ARTI MARZIALI”. Dacci qualche tua impressione e facci qualche commento su questo evento.

Ciao, la prima cosa che mi è venuta in mente, ricevuta la notizia da Cracovia dei quattro risultati degli atleti italiani, è che siamo competitivi, che le nostre scuole hanno tutto ciò che occorre; perché dietro il risultato di un atleta c’è un lavoro di intere equipe, tecnici in grado di dare il giusto ed essenziale contributo, atleti-sparring di qualità, organizzazione logistica, e noi italiani abbiamo avuto e dato prova d’essere al passo con nazioni apparentemente più quotate.
Nell’ultimo decennio il Grappling e il Brazilian Jiu Jitsu hanno avuto un’impennata senza eguali nella propria diffusione alle masse di praticanti di arti marziali, soppiantando molte discipline ormai obsolete, per non parlare di quelle che io definisco “mangiasoldi”. L’esplosione incominciata a parer mio grazie alla grossa propaganda messa in atto in USA dalla famiglia Gracie, è poi proseguita con tornei di vario tipo che hanno evidenziato quanto bella e completa sia la disciplina della lotta in genere, soprattutto quella con sottomissioni ossia il BJJ e il Grappling.
Se nel BJJ, nel Judo e nel Sambo l’estrema trasparenza della resa per sottomissione già costituiva motivo di grande qualità agonistica delle tre discipline, s’è trovato col “sistema Grappling FILA” un ottimo compromesso perché tutti i lottatori più completi o esigenti, dai praticanti di BJJ, Judo, Sambo, Lotta Olimpica e altre scuole, possano misurarsi in modo completo, semplice, divertente, ma soprattutto trasparente, cioè un sistema regolato in modo che venga premiato l’atleta più meritevole ed efficace in una lotta volta all’effettivo dominio di un match, per sottomissione o punteggi inequivocabili, cioè costituiti da un controllo di qualsiasi posizione, proiezione inclusa, durato per un minimo di tre secondi.
La qualità atletica dei grapplers poi direi che è strabiliante, a tutte le età. In particolare noto nell’ambito dell’attività di palestra, che conduco a Bolzano e Provincia, e ai vari campionati di livello nazionale e internazionale cui ho preso parte, a volte in veste d’atleta e altre come arbitro o coach, un tasso d’infortuni praticamente nullo. Il che è un dato importantissimo: LO SPORT, PER QUANTO AGONISTICO SIA, DEVE INNANZITUTTO FAR BENE ALLA SALUTE.
– A questi giochi di Pechino andrai in veste di Team Leader e Coach della squadra. Sai bene quanto è importante per un atleta avere un buon angolo e un forte supporto psicologico sul campo di battaglia. Come pensi di dare il tuo supporto ai nostri atleti?

In Lituania, dove a settembre dello scorso anno ho disputato il 1° mondiale Grappling FILA Veteran, ho sofferto molto la mancanza di un “angolo”; per esempio tra la semifinale disputata alle 14,30 circa e la finale “chiamata” alle 20,00, ho digiunato, in quanto convinto che l’incontro si sarebbe svolto poco dopo e invece alla fine abbiamo fatto le 20,00.
Spero di poter aiutare i ragazzi soprattutto in questo ambito, quello che loro non devono preoccuparsi di guardare, e consentirgli di rimanere concentrati e sereni. Riguardo ai match veri e propri, è anche vero che tecnicamente, a volte “da fuori” si vedono degli errori o possibilità che da dentro non sei in grado di notare; anche in questo campo, spero di potermi rendere utile ai nostri atleti. Un ottimo aiuto è avvertire dello stato del punteggio, il tempo, e la tendenza che ha l’arbitro ad ammonire o interpretare alcune tecniche. Io sono sempre stato abituato, sia da atleta che da coach, ad osservare gli altri atleti per ricordarne le tecniche e i difetti, in modo da poter poi sfruttare la cosa quando tocca a me contro di loro; spero che anche questo sia possibile farlo. Debbo però dire che Bernardo, Lamberto e Ciro sono talmente bravi che dal lato tecnico sanno il fatto loro e sicuramente sarà uno spettacolo stare al loro angolo. Il discorso per Julia è un poco differente essendo mia studente da quand’era bambina, a noi due basta uno sguardo o mezza parola e il consiglio è arrivato.
– Tu sei anche il Maestro di Julia Klammsteiner. Raccontaci un po’ della preparazione di Julia per questo importantissimo appuntamento agonistico.
Julia si allena sotto la mia guida dalla tenera età di 10 anni, cioè dal lontano anno 2000. E’ sempre stata una ragazza modello, brava a scuola, a casa, fuori, in palestra sempre combattiva, intelligente, disciplinata e di buon umore.
Il grosso cambiamento lo ha avuto dopo aver preso parte a quello stupendo evento del 20-21 dicembre 2008 a Lucerna, il primo mondiale di Grappling FILA. Tornata a casa già il 23 dicembre era un’altra atleta, una motivazione impressionante, che in una 18enne produce molto…
In quest’anno e mezzo non ha più smesso d’allenarsi, ha amici in palestra, passa vacanze full immersion alla Academia Gracie Jiu Jitsu Barcelona e, molto importante, si diverte tanto.
Quando il Maestro Saverio Longo a dicembre 2009 ha comunicato la possibilità per Julia di partecipare al Mondiale di Cracovia e, in caso di successo al mondiale, l’accessoria qualificazione per i World Combat Sport Games di Pechino, ci siamo attivati: ogni mattina, tranne la domenica, dalle 06,45 alle 08,45 ci siamo allenati con circuiti di Ginastica Natural, pesi sempre combinati con la ginnastica e molto Grappling sia in piedi che a terra. Julia ha poi doppiato gli allenamenti frequentando le lezioni serali di Brazilian Jiu Jitsu con il kimono a Bolzano e San Genesio.
Da giugno le sedute di allenamento di Julia si sono arricchite di altri due volonterosi tecnici della nostra Scuola di Bolzano, Claudio “Body” Serafini che ha messo a punto la sua preparazione fisica e alimentare, e Simon Nogler che ne ha curato alcuni lati tecnici aiutandomi molto.
Ora Julia è mia ospite a Barcellona, dove con Rosa Wellenzohn e Fabio Corradini, è in ritiro sino al 18 agosto. Il programma è sostanzialmente questo: jogging tutte le mattine alle 8,00 sul lungomare per 45 minuti, poi sulla spiaggia Ginastica Natural serrata a round di 5 minuti con due di pausa e, sempre a round di 5’, lotta in piedi. Al pomeriggio e alla sera è seguita presso l’Academia Gracie da un infinito numero di cinture marroni e nere del Maestro Robin Gracie nei dettagli della lotta in piedi e soprattutto al suolo per almeno due ore di sudore e sacrificio.
Rientrati a Bolzano, tra il 19 e il 26 agosto, cureremo i lati strategici del match e gli allenamenti saranno tutti esclusivamente rivolti al gesto atletico specifico della gara.
Sicuramente siamo proprio a buon punto; Julia è al 100% delle sue attuali possibilità tecniche e atletiche; la ragazza è chiaramente molto giovane, mentre le sue avversarie più note, sono delle affermate donne professioniste della lotta, del BJJ e delle MMA nel pieno della loro carriera agonistica. Per cui, comunque vada, quest’esperienza sarà per lei e per me un tesoro senza eguali di cui potremo far buon uso per gli appuntamenti futuri.
Grazie e in bocca al lupo per la gara.

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