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Intervista molto interessante a Saverio Longo, Patron della Federazione Italiana Grappling ( settembre 2009 )
Ciao Saverio, grazie di aver accettato questa intervista, partiamo da chi sei tu, cosa è la FIGR, a quali organi fai capo.
Mi chiamo Saverio Longo, ho 40 anni e sono il fondatore e il Presidente della Federazione Italiana Grappling. La Federazione Italiana Grappling (FIGR) è affiliata alla FILA (Fédération Internationale des Luttes Associées), per il tramite della FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali riconosciuta dal CONI), e al WGC (World Grappling Committee), che disciplinano in sede internazionale lo sport del Grappling, ed ha lo scopo di promuovere, organizzare, disciplinare e diffondere lo sport del GRAPPLING in Italia. Il sito internet della FIGR è www.figr.it
Prima di parlare della Figr, dicci GI o NO-GI? Oppure entrambi? Nella tua palestra (Saverio insegna anche al Grappling Clan Roma – http://grapplingclan.altervista.org) si pratica con o senza GI?
Nella mia palestra io insegno solo lo stile No-Gi. Premesso che secondo me è divertente lottare sia senza che con il kimono, a me piace di più la versione No-Gi probabilmente per una questione di abitudine avendo praticato in gioventù per molti anni lotta libera ma, ripeto, è questione di gusti e di abitudine.
Quanto alla vecchia diatriba GI o NO-GI trovo veramente prive di senso le polemiche sulla questione. È come se chiedessero è meglio il judo (in cui si lotta con il kimono) o la lotta (in cui si lotta senza kimono); è una domanda stupida, è ovvio che si tratta di gusti personali, chi preferisce lottare in piedi con il kimono farà judo e chi preferisce lottare in piedi senza kimono praticherà lotta.
Un’altra cosa però è affermare, come fanno alcuni, che per apprendere la lotta senza kimono è necessario prima imparare bene la lotta con il kimono. Io personalmente non ho mai creduto a questa teoria, è come se un lottatore di lotta libera per migliorare tecnicamente si allenasse con il kimono, la trovo una assurdità. E’ comprensibile che un Maestro che insegna solo lo stile con il kimono abbia un attaccamento alla disciplina che pratica da anni, per non parlare poi del fatto che per un venditore la merce che vende è sempre la migliore, ma questa è una affermazione che non ha logica. I seguaci di questa teoria affermano che la dimostrazione si avrebbe nelle competizioni di Grappling senza kimono, sia in Italia che all’estero, dove oggi c’è una prevalenza di lottatori che si allenano con il GI, ma questo è dovuto solo al fatto che le palestre dove si pratica Grappling con il kimono sono di gran lunga più numerose rispetto a quelle dove si pratica Grappling senza kimono e di conseguenza ci sono moltissimi più praticanti e agonisti che si allenano con il kimono rispetto a quelli che si allenano senza kimono. In futuro con la crescita del Grappling ci sarà sempre più una differenziazione tra i due stili (con e senza kimono) e quindi avremo atleti agonisti specializzati in uno o nell’altro stile.
Il grande Rickson Gracie disse una volta un’ovvietà e cioè che nella lotta in piedi, i più forti combattenti con il kimono sono gli atleti di judo perché si allenano con il kimono, e i più forti combattenti senza kimono sono gli atleti di lotta libera perché si allenano senza kimono. Analogo discorso può essere fatto per la lotta a terra: per competere nel No-Gi bisogna allenarsi senza kimono e per competere nei tornei con il GI bisogna allenarsi con il kimono come d’altronde è dimostrato dalle MMA dove gli atleti, anche se provengono da stili di lotta con il kimono, da quando iniziano la loro carriera in questo sport si allenano solo senza kimono.
Una conferma della mia opinione l’ho avuta anche nei miei viaggi in Brasile dove ho riscontrato, nella lotta senza kimono, la migliore abilità dei lottatori di jiu jitsu che si allenano anche senza kimono rispetto a quelli che si allenano solo con il kimono; questi ultimi spesso dopo aver lottato si giustificavano dicendo che, allenandosi solo con il Gi, non si trovavano a proprio agio nella lotta senza Gi.
Penso inoltre che in futuro si svilupperà di più la versione No-Gi per il legame con il mondo delle MMA e per la possibile introduzione alle Olimpiadi (il Grappling Gi difficilmente entrerà alle Olimpiadi vista la troppa somiglianza con il judo).
In conclusione il mio consiglio è: se vuoi fare competizioni senza kimono (Grappling, MMA, BJJ No-Gi) allenati senza kimono ma se vuoi fare competizioni con il kimono (Grappling GI, judo, BJJ) allenati con il kimono. In ogni stile di lotta che pratichi la differenza poi la faranno le tue capacità, la tua volontà e le capacità di insegnamento del tuo Maestro.
Quindi ragazzi: allenatevi con o senza GI in base ai vostri gusti, l’importante è che vi allenate!
Settembre è a tutti gli effetti l’inizio dell’anno, dove si riparte forti delle esperienze della stagione precedente, ci racconti un po’ come è andata la stagione passata?
Gli anni 2008 e 2009 sono stati l’inizio per il Grappling in Italia. Il bilancio è stato ottimo: ho fondato la Federazione Italiana Grappling – www.figr.it –, ho organizzato tre gare che hanno avuto un grande successo (1° Campionato Italiano con 92 partecipanti, 1° Coppa Italia con 182 partecipanti e 2° Campionato Italiano con 146 partecipanti), ed ho portato la Nazionale Italiana al 1° Campionato del Mondo in Svizzera in cui abbiamo conquistato 4 medaglie di bronzo. Sono molto soddisfatto del lavoro fatto fino ad oggi, e spero di fare ancora di più e ancora meglio in futuro, e del fatto che vedo crescere sempre di più l’interesse per il Grappling. Ultima soddisfazione per me e per la Federazione che rappresento la notizia di questi ultimi giorni della brillante performance del nostro atleta Alessandro Federico che ha conquistato due medaglie d’argento (una nello stile No-Gi e l’altra nello stile Gi) al 1° Campionato del Mondo Veteran che si è svolto in Lituania il 12 e il 13 settembre.
Quali Stati stanno crescendo nel grappling?
Come si può immaginare, dove crescono le MMA cresce anche il Grappling. Il paese dove sta crescendo di più il nostro sport sono sicuramente gli USA dove nelle palestre si contano centinaia di iscritti e dove le MMA sono ormai uno sport popolare conosciuto da tutti. Subito dopo gli USA ci sono il Brasile, il Giappone e molti paesi dell’europa dell’est.
Rispetto a paesi come USA, Brasile e Giappone dove i praticanti di lotta con sottomissioni in tutte le sue forme (Grappling, Jiu Jitsu Brasiliano, Luta Livre, ecc…) sono decine di migliaia, noi in Italia siamo solo qualche centinaio di praticanti. Quindi c’è da lavorare ancora tanto per far crescere questo sport in Italia e il primo obiettivo è far aumentare i praticanti perché, come in tutti gli sport, più praticanti significa anche più campioni.
Come vanno gli azzurri?
Al Mondiale di dicembre 2009 negli USA purtroppo, per carenza di fondi, potrò portare pochi atleti italiani spesati dalla Federazione ma, tutti gli atleti che volessero partecipare a proprie spese, sono invitati a contattare la Federazione. Per il futuro sono ottimista perché dall’anno prossimo, con gli introiti derivanti da affiliazioni, tesseramenti e tornei, la FIGR avrà più disponibilità economiche e potrà portare più atleti spesati alle gare internazionali.
Cosa ne pensi del grappling al femminile?
Nei paesi dove il Grappling è più diffuso il Grappling femminile è in forte crescita ed io sono molto contento di questo perché ingentilisce il nostro sport, che purtroppo immeritatamente è ancora considerato da tante persone che non lo conoscono bene, uno sport pericoloso praticato da forzuti, esaltati e violenti. Inoltre il Grappling femminile secondo me è il miglior metodo di difesa personale per le donne, in particolare contro le violenze sessuali perché si studiano e ci si allena in posizioni molto simili a quelle che si verificano durante uno stupro.
Cosa ne pensi del Grappling come sistema di difesa personale?
Premesso che tutte le arti marziali che non prevedono una forma di combattimento libero sono inefficaci per la difesa personale (per il principio “senza combattere non si può imparare a combattere”) e che il sistema di difesa personale migliore è quello che si avvicina di più ad un combattimento reale, reputo che tra tutte le arti marziali quella che si avvicina di più ad un combattimento reale sono le MMA. All’interno della MMA il Grappling ha dimostrato la sua superiore efficacia (specialmente nei primi incontri in cui si combatteva a pugni nudi e senza round) e quindi lo reputo uno dei migliori sistemi di difesa personale.
Nello specifico penso che nella difesa contro un avversario non armato il miglior sistema di difesa personale sono le MMA e al secondo posto metterei il Grappling (cercando di portare il combattimento al suolo il prima possibile e, molto importante, cercando di finire a terra sopra l’avversario). Mentre nella difesa contro due o più avversari non armati, in cui è importantissimo cercare di non finire a terra, il migliore sistema di difesa personale è la fuga, al secondo posto metterei le MMA e al terzo posto uno sport di striking (i migliori sono la thai boxe, la boxe e la kick boxing).
Riguardo al miglior sistema di difesa personale mi viene da ridere quando sento qualcuno che per avvalorare la validità e l’efficacia della propria arte marziale afferma che questa è dimostrata dall’impiego nell’addestramento di un reparto speciale militare o di polizia. Premesso che gli uomini dei reparti speciali, pur dotati di una eccellente preparazione fisica, nelle loro operazioni usano le armi e non le arti marziali (qualche anno fa parlando con gli uomini della scorta del Presidente americano Bush in visita a Roma, gli chiesi quale arte marziale usavano nei loro addestramenti e mi risposero che loro non usavano arti marziali nell’addestramento ma si allenavano solo a sparare), negli ultimi anni nell’addestramento di molti reparti speciali (soprattutto negli USA) si stanno introducendo le arti marziali (tra cui lo studio del Grappling) che secondo me sono essenziali per gli operatori di questi reparti più che per l’aspetto tecnico, per le qualità caratteriali e psicologiche che sviluppano: il self control, il controllo delle emozioni, la freddezza, il saper prendere decisioni sotto stress e in pochissimo tempo, la sicurezza di sé, la resistenza alla sofferenza e al dolore.
Argomento Olimpiadi, non credi che il grappling possa andare ad affiancare, se non sostituire una forma di lotta? La FILA sta facendo pressione a tal proposito?
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), come ha già fatto con altre discipline sportive, quando si tratterà di decidere se ammettere il Grappling alle Olimpiadi, prima cercherà di riunire in un’unica Federazione tutto il mondo della lotta con sottomissioni che oggi è diviso a livello mondiale in varie Federazioni (le principali sono FILA, ADCC e IBJJF). Il futuro ci dirà se prevarranno interessi egoistici e personali o il bene dello sport e di tutti i suoi praticanti. Io comunque sono fiducioso perché so quanto interesse hanno la FILA e il suo Presidente Martinetti per il Grappling e so che faranno il possibile per far entrare questa disciplina nel programma olimpico.
So che forse è un po’ prematuro, ma ci dai un po’ di piani sulle gare ? Ci saranno gare distribuite sul territorio?
A breve sul sito della FIGR www.figr.it saranno pubblicate le informazioni sui prossimi eventi agonistici, sulle affiliazioni delle società sportive e sui tesseramenti. Posso anticipare che a novembre ci sarà la 2° Coppa Italia di Grappling che sarà organizzata a Modena dal Consigliere Federale Emiliano Lanci e dal Maestro Paolo Salati e il 20 dicembre avremo a Milano un trofeo internazionale di Grappling organizzato da Dino Fuoco. Inoltre dall’11 al 13 dicembre c’è il Campionato del Mondo negli USA a Fort Lauderdale.
L’intervista è stata lunga ma sono sicuro che i lettori di Grappling-Italia e del gruppo “Italian MMA” su facebook ringrazieranno. Vi ricordo il sito della FIGR (www.figr.it ). Grazie della disponibilità.
Grazie a te e grazie a tutti quelli che mi stanno aiutando a sviluppare il Grappling in Italia.
– Grazie per le foto (prese dal sito FIRG )a Chiara Barraco