VITOR BELFORT SI RITIRA. UNA SGUARDO SULLA LEGGENDA

Il 12 maggio 2017 segna il ritiro ufficiale di Vitor Belfort. Sappiamo che molte volte i fighters tornano sui loro passi dopo annunci di ritiro. Ma vogliamo pensare che questa volta Vitor sia giunto alla fine per via del vistoso calo fisico e di 22 anni di carriera professionale al più alto livello delle mma.

Vitor era l’unico lottatore ancora in attività che era già al top quando il sottoscritto ha cominciato a seguire le mma.

Vediamo di ripercorrere brevemente qui la parabola di Vitor. Si è parlato molto della sua storia ma fa bene ricordare lo straordinario viaggio del “Phenom”.

Gli inizi

Vitor nasce a Rio e comincia a fare boxe all’età di 12 anni. A 17 anni conosce il leggendario maestro Carlson Gracie e comincia ad allenarsi con lo storico team composto da leggende dell’old school mma come Murilo Bustamante, MArio Sperry, Wallid Ismail e Ricardo Liborio.
Vitor è la nuova generazione del team Carlson Gracie di idoli brasiliani che conquisteranno le arene di Giappone e Stati Uniti come i fratelli Nogueira e Ricardo Arona per nominare solo alcuni.
A 19 anni Vitor è già pronto per i pro e dopo l’esordio in Hawaii entra nel torneo di UFC12 demolendo Tra Telligman e Scott Ferrozzo. Stiamo parlando del lontanissmo febbraio 1997.
Vitor sembra destinato a vincere il titolo dei massimi ma ad ottobre dello stesso anno subisce la sconfitta da Randy Couture che riesce a domarne l’esuberanza facendolo stancare con il wrestling asfissiante.

Da lì passa ai massimi leggeri dove ritorna con l’iconico ko su Wanderlei Silva. Una serie velocissima di pugni da un lato all’ altro dell’ottagono constringono Big John McCarthy a fermare il match dopo 44 secondi.

 

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L’UFC è agli inizi ma è in Giappone dove le mma riempiono le arene e Vitor fa così il suo approdo al Pride. Nel suo esordio viene sconfitto dal giant killer Kazushi Sakuraba, dimostrando ancora una volta i suoi difetti contro bravi grappler che sanno farlo stancare.
Dopo 5 match in Giappone, l’ufc appena acquisita dai Fertitta, riesce a riportarlo in America dove lo attendono i big match con i massim leggeri Liddell, Ortiz e Couture.
Vitor perde per decisione contro Chuck ma riesce ad ottenere dopo un vittoria contro Marvin Eastman la rivincita contro Couture per il titolo dei 205. Il 31 gennaio 2004 Vitor sconfigge Couture per interruzione del medico a cause di un taglio alla cornea avvenuto più fortuitamente che per merito. Perciò bisogna fare il rematch che avviene sette mesi dopo.

Nel frattempo avviene la scomparsa per rapimento della sorella Priscilla Belfort. Avvenuto nel gennaio 2004. Queso evento dolorosissimo attallianerà mentalmente Vitor per parecchio tempo. Il caso è ancora sostanzialmente irrisolto e nonostante un sospettato abbia confessato l’uccisione e il seppellimento, il corpo di Priscilla non fu mai ritrovato e la famiglia crede ancora che la loro amata sia viva.

A causa di ciò, il secondo periodo in ufc di Vitor si conclude con la perdità del titolo contro la criptonite Couture per tko e la sconfitta per split decision contro Tito Ortiz.

Il periodo buio

Tra il 2004 e il 2009 Vitor non sembra più in grado di performare all’altezza del suo talento. La ricerche e gli appelli per la sorella non sembrano portare a nulla e dopo i match in ufc Vitor vaga tra contratti non esclusivi con Pride ma anche apparizioni alla neonata Strikeforce e addirittura in Inghilterra al Cage Rage.
Vitor subisce due sconfitte dall’allora massimo leggero Overeem e da Dan Henderson al Pride dove verrà anche squalificato per doping.
In Cage Rage fa tre vittorie contro gente a lui inferiore tra cui il nostro Ivan Serati e riesce a vincere la cintura della promotion inglese.

Nel 2008 il Pride è ormai in profonda crisi e la neonata promotion Affliction spende e spande per far concorrenza all’UFC in America. Cosicchè molte star del Pride finiscono lì. Belfort ha un buon successo e ottiene due spettacolari vittorie contro Matt Lindland e Terry Martin.
Vitor sembra rinato, l’ufc se ne accorge e lo mette sotto contratto per la quarta volta.

Il ritorno al top

Il suo esordio avviene contro Rich Franklin in un catchweight a 195 libbre. Vitor è devastante e fa fuori la star dei medi ed ex campione nel primo round con un esplosivo assalto.

I fan sono in estasi e l’ufc decide di fare subito il match per il titolo dei medi contro Anderson Silva. Il match salta due o tre volte ma l’ufc insiste perchè il campione Anderson è molto dominante ma è ultimamente protagonista di match deludenti dal punto dello spettacolo per via di avversari che non lo portano ad ingaggiare. Per questo motivo che si cerca di scuoterlo mandandoci contro l’adrenalinico Vitor.

Il big match finalmente avviene il 5 febbraio 2011. Il prequel viene infiammato da molto trash talking tra i due, specialmente da un indispettito Anderson per via di un passato da compagni e vecchie convenzioni old school che Vitor avrebbe infranto sfidando il campione e connazionale.

Il match non va a buon fine per Vitor ma riesce comunque a lanciare Anderson nell’olimpo grazie alla fama mainstream di Belfort in Brasile e allo spettacolare ko per calcio frontale.

Ancora una volta Vitor non riesce a concretizzare la title-shot ma si tratta dell’apice del regno di The Spider, contro cui molti altri si sono dovuti arrendere.

Vitor prosegue così nei pesi medi con buon successo. Addirittura nel setttembre 2012, Vitor si inserisce all’ultimo minuto per affrontare il campione dei pesi massimi leggeri, l’inarrestabile Jon Jones. È una mossa che l’ufc apprezzerà moltissimo, in un periodo viziato dai molti main-event e match titolati annullati all’ultimo momento per infortunio.
Siamo in un periodo estremamente competitivo, le mma sono definitivamente mainstream e gli avversari tosti sono tanti.
Vitor riesce quasi nel miracolo afferrando Jon in armbar nel primo round. Jon si infortuna il gomito nel difendere ma è comunque troppa roba per un piccolo ed impreparato Belfort.
La mossa gli vale comunque il rispetto dei fan e della compagnia.

Alta competizione dicevo, gli avversari e gli allenamenti sono durissimi e molti cercano un vantaggio. È così che nasce l’era del TRT. Vitor, per via di un passato di uso di steroidi che deve avergli destabilizzato la produzione naturale di testosterone, riesce ad ottenere l’esenzione terapeutica per compensare il suo testosterone.
Siamo ancora nel periodo pre-USADA e saranno in molti a farne uso.

Nessuno degli esentati però riesce ad arrivare alle performance di Vitor, il che dice molto sul periodo che Vitor sta vivendo. Vitor sembra un’altra persona, trasuda confidenza e compostezza, la sua vita privata è serena e questo nuovo stato di grazia fa nascere parecchi meme sul predicatore Vitor. Amico intimo di Gesù, sempre con una parola saggia per tutti e dispensatore di violenza inaudita nell’ottagono.

Nell’anno 2013 Belfort è semplicemente inarrestabile. Un terrificante Vitor 3.0 sconfigge per tko i top Michael Bisping, Luke Rockhold e Dan Henderson con una ferocia inaudita. Allenandosi con coach del calibro di Henri Hooft, Vitor ha aggiunto dei calci micidiali alle mani velocissime.

Il TRT è però una grande controversia e l’UFC decide di porre fine alle esenzioni terapeutiche. Il tutto giunge proprio quando Vitor ottiene l’ennesima title-shot questa volta contro il campione Chris Weidmann per il titolo dei medi. Il 23 maggio 2015 Vitor si presenta flaccido e senza la figura da mutante di poco tempo prima. La condizione da naturale e lo sbilanciamento ormonale sono evidenti. Vitor tenta l’assalto nel primo round e riesce a scuotere il campione. Purtroppo Weidmann resiste e riesce a portare Vitor a terra e a chiudere per tko.
Vitor ha 38 anni e sembra arrivato alla fine.

Gli ultimi anni

Vitor decide di continuare e dopo sei mesi si ritrova contro l’altra leggenda in astinenza di TRT Dan Henderson per la trilogia. Vitor riesce a concretizzare in uno dei suoi tipici assalti sprint e mette KO Dan per head kick e pugni al suolo.
Il beniamino dei fans brasiliani è ancora al top e riempe gli stadi in Brasile. Perciò l’ufc gli da un altro top in Ronaldo ‘jacare’ Souza. Il caimano amazzonico è però troppa roba per il debilitato Vitor, takedown e ground and pound condannano The Phenom.
Altra sconfitta per tko arriva contro Mousasi nell’ottobre 2016 in Inghilterra. I pesi medi top sembrano troppa roba per il vecchio Vitor. Molti ne invocano il ritiro ma Vitor genera parecchi soldi in Brasile e serve all’ufc.
L’ennesimo giovane rampante è il 25 enne Kelvin Gastelum che lo sconfigge a Curitiba nel marzo 2017. La vittoria verrà girata in No Contest per un vizio di forma dovuto solo alla positività di Kelvin per marijuana.

Vitor non ci sta però a finire la carriera così. Sa che a fine è vicina ma vuole essere lui a scrivere l’ultima parola. Ottiene un altro match a Rio contro l’altra vecchia gloria al capolinea Nate Marquardt.
Vitor riesce ad ottenere la decision e molti pensano che sia il momento giusto per smettere.
Ma il nostro eroe è di un altro avviso, la sua disciplina è ferrea e la vita da fighter gli si sta perfettamente su misura. Si sente bene in allenamento e perciò decide di avere il match di ritiro contro Uriah Hall nel gennaio 2018.
Putroppo il match salta perchè Uriah sviene durante il taglio del peso e viene preso da convulsioni.

Vitor così ha l’occasione di una chiusura al top contro l’altra leggenda al tramonto, il connazionale Lyoto Machida, nella sua città natale.
Il resto è storia, Vitor perde e appende i guantini nell’ottagono.

I numeri recitano 22 anni di carriera pro, 26 vittorie e 14 sconfitte ma dicono poco della storia di uno dei fighter migliori di sempre, capace di mettersi in gioco fino a 41 anni contro i più pericolosi killer delle mma tra pesi medi e massimi leggeri.

  1. Bellissimo! non tu lorenzo. ma l’articolo.

    grazie davvero!

  2. Bell’approfondimento complimenti

  3. grazie dell’articolo, ci voleva per una leggenda come Vitor. Mi è sempre piaciuto, era un fighter che poteva mettere a nanna chiunque nel primo round, anche gente molto più grossa di lui. Grande cuore, grande passione in quel che faceva…spero di rivederlo all’angolo di qualche campione emergente brasiliano…

  4. Bellissima Biografia. Non sapevo della sorella.
    Giudicare un atleta dalle ultime prestazioni è estremamente riduttivo, ma i giovani che si affacciano tardivi ai vari Sport, sputano sentenze (non parlo di te, Lorenzo)
    Vitor era un grande. A fine carriera, dopo il logorio del Dio Crono e dei cazzottoni presi a iosa, si finisce per sembrare dei molluschi. Tutti. Fedor, Anderson Silva, Machida, Shogun, Overeem, Arlovski dovrebbero andare tutti a nanna o con i nipotini al parco. Non è cattiveria è constatazione.
    L’unico che per ora se l’è cavata è George Saint-Pierre. Tanto di cappello, ma anche lui insiste per esserci ancora. Invece dovrebbe buttare i guantini e guardarsi i documentari del National Geographic, sua grande passione.

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