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Federazioni – la FPI (Federazione Pugilistica Italiana) con il prot. 2431, il 19 ottobre scorso ha formalmente diffidato lo CSEN dal reiterare alcuni comportamenti che a loro dire danneggiano la federazione del pugilato. La FPI dice che in precedenza aveva già fatto memoria della propria esclusiva per l’attività del pugilato in Italia e continua dicendo che i problemi si sono accentuati con la realizzazione da parte di CSEN di diplomi di grado. Lo CSEN da parte sua ha risposto con lettera prot. 242, che é libero di fare attività in qualsiasi disciplina sportiva, con l’unico impegno, in caso di attività prettamente agonistica, di aver stipulato apposita convenzione con la federazione di riferimento, convezione che dice di aver richiesto alla FPI già da diverso tempo. Ma la FPI non é tenuta a farlo.
Ricordiamo di come gli Enti di Promozione hanno la prerogativa della promozione dello sport per tutti, attività quindi non prettamente agonistica; da rilevare anche di come abbiano i numeri per la divulgazione in vasta scala. Lo CSEN inoltre ha una massiccia presenza proprio nelle arti marziali e gli sport da combattimento. In passato vi erano state scaramucce anche con la FIJLKAM per il settore Karate ma negli anni la questione fu risolta con una bella convenzione che diede slancio nella crescita sia dell’Ente che della Federazione.
Ma quando si può affermare che un tecnico é riconosciuto dal CONI nella sua attività? Di recente il CONI ha chiarito quale debba essere il percorso formativo per un riconoscimento tecnico al fine dell’insegnamento dello sport; il sistema si chiama Snaq (Sistema Nazionale di Qualifiche dei Tecnici Sportivi) ed é su diversi livelli. Le principali caratteristiche del Sistema Snaq denotano una solida continuità con il passato, ma segnano elementi importanti di novità, tra cui:
• l’articolazione della formazione in quattro diversi livelli di qualificazione con funzioni, compiti e responsabilità differenziate;
• il passaggio da una formazione costruita sul numero di ore erogate ad una formazione definita dal raggiungimento di competenze necessarie per esercitare al meglio le funzioni previste per ciascun livello, il riconoscimento, nel percorso formativo dei tecnici, delle esperienze maturate e delle competenze raggiunte anche in ambiti non formali;
• l’attuazione di un sistema di crediti, valorizzando il loro riconoscimento e la loro trasferibilità;
• l’introduzione di una duplice certificazione: la qualifica e l’abilitazione, con la conseguente attenzione alla importanza della formazione permanente, inoltre l’apertura ad altre figure professionali che possono avere dei percorsi formativi paralleli o integrati con quelli dei tecnici sportivi.
Chi non rientra in queste caratteristiche non può essere un tecnico abilitato dal CONI.
Il problema della “concorrenza” tra Enti e Federazioni, se così si può chiamare, resta comunque un punto nevralgico in cui il CONI viene spesso chiamato ad intervenire con regole più chiare; prendiamo il caso la Kick Boxing. La DSA delegata é la FIKBMS. La stessa FIKBMS nel 2011 ha siglato una convenzione con lo CSEN ed infatti spesso si vedono competizioni organizzate da CSEN a cui partecipano anche atleti FIKBMS. Però esistono anche alcuni altri intrecci … ad esempio l’ASD federata FIGHT1 non é convenzionata con FIKBMS, ma aderisce a CSEN. Però Fight1 ha preso una dimensione ed importanza tale che una convenzione per “osmosi” non é evidentemente fattibile, quindi? Sarebbe interessante capirne di più …
Facciamo un altro esempio, il Brazilian Jiu Jitsu. E’ una disciplina assegnata dal CONI alla FIJLKAM che la delega alla FIGMMA. La FIGMMA porta i suoi atleti a competere nei più importanti eventi mondiali; nella federazione olimpica UWW per il Grappling e nella Federazione mondiale IMMAF che é partner di UFC per le MMA dilettantistiche. Tutto bene? No … grandi numeri li fa anche la UIJJ (Unione Italiana Jiujitsu) che rappresenta in Italia la federazione privata mondiale dei Gracie, la IBJJF. L’Unione Italiana Jiu Jitsu AS Dilettantistica é iscritta tramite l’ente di promozione AICS. Sul registro CONI dice di fare JU JITSU, sparisce una i (?) e dice ai suoi iscritti di associarsi anche ad altri enti di promozione ai fini assicurativi. E per i diplomi come fa? Non abbiamo notizie dirette, ma sappiamo che i diplomi di una ASD non hanno valore legale., servono perlomeno quelli degli EPS come la AICS appunto e sappiamo che questi hanno valore legale nel perimetro dello stesso ente. Insomma se uno insegna con un diploma dell’ente X in una palestra iscritta all’ente Y, lo fa a suo rischio. Girando per l’Italia si trova di tutto; abbiamo visto una polisportiva operante in Libertas, iscritta per gli agonisti di Judo in Fijlkam, tenere un corso di grappling-BJJ sotto un tecnico UIBJJ-AICS … ma vi ricordo che siamo in Italia.