Report Campionati Italiani di Sambo 2015

Genova, 9 maggio 2015. Nella splendida cornice del 105 Stadium di Genova, sono andati di scena i Campionati italiani di Sambo, che hanno visto la partecipazione di circa un centinaio di atleti da dieci regioni d’Italia.

Nonostante i numeri siano ancora bassi rispetto ai campionati dei Paesi dell’Est Europa e dell’Asia, il livello si sta progressivamente alzando, grazie all’apporto di judoka di buon livello e lottatori olimpici. Ma, soprattutto, è entusiasmante vedere come stia nascendo una generazione propriamente di sambisti, di atleti che iniziano con la pratica del Sambo senza transitare da altre discipline di lotta.

Organizzazione come sempre scrupolosa per merito del Presidente federale Roberto Ferraris e di tutto lo staff nazionale, i Campionati italiani hanno offerto un buono spettacolo a tutti gli avventori presenti ai “Fight Games 2015”, festival di arti marziali scelto proprio per dare un’ottima visibilità al Sambo in Italia.

L’evento ha limitato le categorie di peso: in campo maschile, non proponendo la -52 e -57kg e ponendo la categoria open a +90kg anziché +100kg; in campo femminile, è stata disputata una sola categoria open, per via del numero di partecipanti.

E proprio dalle donne voglio iniziare.

Categoria +56kg: poche ma buone. Incontri letteralmente al fulmicotone, che hanno incoronato, per la terza volta consecutiva, regina d’Italia Valeria Raimondi (settima Campionati Europei Bucharest 2014, vicecampionessa assoluta d’Italia Judo 2012), argento per Giulia Aragozzini (bronzo Universiadi SAMBO San Pietroburgo 2013, campionessa del mondo junior SAMBO 2012) e bronzo per la siciliana Manuela Lo Turco. Menzione speciale per Ellen Merelli (più volte oro in Coppa Italia di Judo), che nonostante conceda più di dieci chili a tutte le contendenti, da’ fuoco alle polveri mettendo in difficoltà chiunque e vedendosi assegnato il titolo nazionale -56kg. Per dover di cronaca, batte la Lo Turco.

 

Nei maschi, l’apporto di alcuni judoka di livello nazionale ha comportato l’innalzarsi del livello e dello spettacolo.

-62kg: dominante con i suoi uchimata Micael Raso (uno dei migliori judoka -60kg d’Italia), che vince il titolo doppiando quello del 2013. Da segnalare l’ottima prestazione di Walter Baccinelli, argento, -57kg naturale, argento Mondiali universitari Cipro 2014, che si batte come un leone con avversari 5 chili più pesanti. Chiude il podio, Alessandro Immobile, allenato dal coach nazionale Luca Palatini (bronzo europeo -82kg 2006).

-68kg: categoria gremita, dove si sono messi in luce gli esponenti della scuola siciliana del maestro Alfio Nifosi (bronzo europeo Combat SAMBO 2008). Conferma del titolo da parte di Mattia Galbiati, nonostante un dito lussato. Buon argento per il siciliano Stefano La Rosa, che tiene testa in finale e migliora il bronzo dell’anno precedente. Medaglia di bronzo per un altro atleta di Palatini, Stefano Barlascini, il quale la spunta sull’altro giovanissimo siciliano Angelo La Rosa, il quale rappresenterà l’Italia ai Mondiali junior a Riga in ottobre.

-74kg: categoria frizzante, dove il milanese Angelo Brigatti mette in scena uno stile pulito di lottare, conquistandosi colpo su colpo la finale col ragusano Giovanni Passalacqua. Gradino basso del podio per il polacco di Lombardia Sergey Pidlubnyak.

-82kg: conferma il titolo, nonostante chiari problemi fisici, il talentuoso alessandrino Alessio Miceli, che rischia il “ribaltone” in finale col sardo Marco Gigliotti, coriaceo lottatore e judoka. Spizzica il bronzo una giovane leva, il lombardo Andrea Mirabelli.

-90kg: oro per l’altro Gigliotti, Edoardo, che ribalta negli ultimi secondi una finale statica e molto fisica con il comasco Carlo Chiavenna, buon judoka del maestro Diego Brambilla (Atlanta ’96, bronzo mondiale, allenatore anche di Raimondi, Merelli, Baccinelli e Galbiati). Mette due piedi sul podio anche il romano Luca Gubinelli, unico atleta proveniente dal bjj a conquistare una medaglia (allenato dall’atleta della Nazionale Paolo Saccone).

+90kg: conferma il titolo per la terza volta consecutiva, Paolo Saccone, senza sfoderare la sua classica “kanareika” (leva in compressione al ginocchio). Relega il sumotori friulano Marco Ferretti alla seconda piazza e si fa accompagnare sul podio dal lombardo Jacopo Polverini.

 

Volendo fare un bilancio di questo Campionato, possiamo dire che la politica della qualità a scapito della quantità del Presidente Ferraris sta dando i suoi frutti: la scuola siciliana dimostra di lavorare sodo, la Lombardia si conferma la guida, Lazio e Piemonte non stanno a guardare. Belle sorprese, per ora Cenerentole, Sardegna e Friuli.

Altresì, possiamo notare come medaglie internazionali siano presenti anche sul suolo italiano: Aragozzini è stata campionessa mondiale junior nel 2012 (accompagnando l’oro di Anna Righetti e l’argento di Miranda Giambelli, storica edizione che propose l’Italsambo femminile come potenza giovanile) e bronzo Universiadi 2013; Palatini, ora coach nazionale, bronzo europeo nel 2006; Nifosi, bronzo europeo nel Combat.

Certo, siamo lontani dal sedere nell’olimpo del SAMBO mondiale ed anche nell’Europa occidentale, Paesi come Francia e Spagna ricevono più appoggio economico e di infrastrutture, ma nonostante ciò abbiamo una Nazionale composta da ottimi prospetti: Baccinelli argento Mondiali Universitari nel 2014; Galbiati bronzo Europei 2015 (seguirà report…); Miceli ancora senza medaglie di peso, ma capace di combattere alla pari coi mostri dell’Est; Raimondi, che cresce ad ogni competizione internazionale. E via dicendo.

Il meglio deve ancora essere sambizzato…

 

Scritto da mg

Risultati:

Kg.62 M
1° RASO Michael (Piemonte)
2° BACCINELLI Walter (Lombardia)
3° IMMOBILE Alessandro (Lombardia)

Kg.68 M
1° GALBIATI Mattia (Lombardia)
2° LA ROSA Stefano (Sicilia)
3° BARLASCINI Stefano (Lombardia)

Kg.74 M
1° BRIGATTI Angelo (Lombardia)
2° PASSALACQUA Giovanni (Sicilia)
3° PIDLUBNYAK Sergey (Lombardia)

Kg.82 M
1° MICELI Alessio (Piemonte)
2° GIGLIOTTI Marco (Sardegna)
3° MIRABELLI Andrea (Lombardia)

Kg.90 M
1° GIGLIOTTI Edoardo (Sardegna)
2° CHIAVENNA Carlo(Lombardia)
3° GUBINELLI Luca (Lazio)

Kg.+90 M
1° SACCONE Paolo (Lazio)
2° FERRETTI Marco (Friuli)
3° POLVERINI Jcopo (Lombardia)

Kg.+56 F
1° RAIMONDI Valeria (Lombardia)
2° ARAGOZZINI Giulia (Piemonte)
3° LO TURCO Manuela (Sicilia)

CLASSIFICA PER REGIONI

1^ LOMBARDIA punti 63
2^ PIEMONTE punti 27
3^ SICILIA punti 23
4^ SARDEGNA punti 19
5^ LAZIO punti 18
6^ FRIULI punti 7
7^ EMILIA ROMAGNA punti 3
9^-11^ TOSCANA – VENETO – LIGURIA punti 0

 

 

  1. Bellissimo report! Mattia.. speriamo che il sambo prenda piede anche qui… almeno un po’ :-)

    • Nel prossimo quinquennio, si svilupperà molto. Noi abbiamo appena aperto la Sambo Invicta e, complice anche i nostri risultati agonistici, quasi senza pubblicità, abbiamo già quasi dieci iscritti praticanti. La maggior parte ancora vogliono allenarsi nel Sambo per migliorare la lotta per altre discipline (bjj in primis, grappling, MMA…), però sicuramente molti di questi vorranno anche cimentarsi in competizioni di Sambo. Il tempo ci dirà

      • Assolutamente vero, Oschchepkov E Kharlampiev sono i fondatori. Intendevo che, nonostante tutto, i rapporti diretti Sambo/Judo sono stati quasi nulli per i primi decenni, almeno appunto alle Olimpiadi di Tokyo 1964. Nel 1965 ricordo che Il Giappone fonda la sua Federazione nazionale di Sambo, posso solo supporre che da qui i contatti siano diventati più solidi. Considera due fattori:
        1) Russia e Giappone sono stati in guerra fino al 1905, con vittoria di quest’ultimo; il Sambo nasce negli anni ’20, quindi i rapporti potevano essere solo sporadici e pericolosi.
        2) Il Giappone era – ed è tornato – forte nel Sambo. Yamashita campione mondiale ed olimpico di Judo, ha fatto medaglia pure nel mondiale di Sambo. Quindi, dagli anni ’60 si può supporre contatti diretti e solidi Judo/Sambo. Sono comunque quattro decenni dai primi passi del Sambo.
        PS: non necessiti della mia approvazione per i commenti, Bepo :D commenta easy way

      • Mattia, non vorrei sembrarti presuntuoso, visto che tu la pratichi, e qui abbiamo già avuto diatribe interminabili sulla lotta e i vari stili.
        Io ho letto questo: che il sambo ha avuto 2 fondatori, uno dei quali è Vasili Oshchepkov uno dei primi russi a praticare Judo e raggiungere la cintura nera(cento anni fa) ma successivamente nel 37 proprio i suoi legami col kodokan gli costarono la vita in una delle grandi purghe di Stalin, per 20 anni comunque fu parte integrante del programma di addestramento dell’armata rossa e fondamentale per la creazione e sviluppo del Sambo.

        https://en.wikipedia.org/wiki/Sambo_(martial_art)

        https://en.wikipedia.org/wiki/Vasili_Oshchepkov

      • Dire che il Sambo si sia originato o, comunque, abbia derivato molto dal Judo non è esatto. In realtà, i commissari sovietici andarono per tutta l’URSS prendendo da tutte le lotte locali (chidaoba georgiana, kurash uzbeko, buh mongola ecc…). Possiamo dire che, sviluppandosi in modo separato ed indipendente ma simile al Judo, il Sambo ha permesso che i suoi atleti potessero transitare facilmente al Judo, fino a qualche anno fa disciplina molto più vicina rispetto ad ora. Olimpiadi Tokyo ’64: 4 atleti sovietici per il Judo sono 4 sambisti, portano a casa 4 bronzi. Nel tempo, ma solo nel tempo, il Sambo ha preso – e dato – dal Judo: basti pensare che la scuola russa di Judo e così quelle del Centro Asia ed Est Europa sono molto sambizzate; lì, gli atleti si dedicano mediamente ad entrambi, poi si specializzano più in una o l’altro con l’età. Riguardo al bjj, fanno solo a terra perchè son pigri :D

      • Fossi più vicino non avrei dubbi, mi iscriverei di corsa.
        E senza dire eresie, il sambo a oggi è, nelle discipline lottatorie, la più completa. Se non altro per la visioni di insieme, del connubio tra arti occidentali come la lotta e quelle orientali, come il Judo.

        @ Mattia: una cosa che mi incuriosisce, pur essendo la materia credo molto vasta da trattare, è questa:
        visto che il Sambo ha avuto l’apporto del Judo già da quasi un secolo, ci sono elementi nell’arte russa provenienti da quella nipponica che sopravvivono a differenza di quella del Judo attuale? Un po’ come nel JJ brasiliano che ha un newaza ben più rilevante(almeno nella pratica) rispetto al judo stesso.

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