Bjj / Grappling quando si è cotti

Prendo dal sito di Andrea Lavaggi: http://spartamma.blogspot.com/2011/01/bjj-e-benessere-psicologico.html

Bjj / Grappling quando si è cotti 1Bjj e benessere psicologico

Capita a volte di sentirsi sottotono, scialbi e senza forze, sgonfi ed apatici.
Sulla materassina (specchio dell’anima) i risultati di queste sensazioni si amplificano esponenzialmente. Non occorre demoralizzarsi succede a tutti, giornate lavorative pesanti (non siamo tutti studenti), un sonno disturbato o un’alimentazione inadeguata (nonchè problemi in famiglia), incidono notevolmente su fisico e psiche.
Allora che fare…non allenarsi? Se siete persone che in tali situazioni si allenano alla membro di segugio tanto vale skippare (saltare) l’allenamento. Se invece non siete delle “mezze” la soluzione è semplice, concentratevi sulla tecnica, limitate i danni nello sparring ed avvisate il vostro istruttore sulle vostre condizioni fisiche, parola d’ordine è evitare gli infortunii … quando si è scarichi, soprattutto psichicamente, si compiono delle disattenzioni che possono costare caro agli atleti, una volta che il vostro cervello avrà prodotto le sante endorfine allora la strada sarà in discesa.
Personalmente quando sono sotto stress e scarico fisicamente, cerco di lavorare con i compagni di squadra più tecnici, cercando di curare i particolari, evitare battaglie campali con compagni molto + pesanti e cercare il + possibile di divertirmi, fortunatamente mi alleno in una palestra di sagome (gente molto brutta esteticamente ma con cuore attributi ed una ironia fuori dal comune).
L’altro ieri era una giornata no per me (molto no), una di quelle giornate in cui tutto sembrava andare storto… dal punto di vista atletico ero stanco, stressantissimo e demoralizzato, una volta entrato in palestra, mi hanno accolto Coccolino e l’uomo Batuffolo (entrambi con 40 minuti di anticipo sull’inizio corso) mi sono subito rinfrancato vedendo i loro brutti faccioni … l’arrivo poi della nostra compagine spezzina e di altra parte della combricola, mi ha letteralmente cambiato l’umore ed una giornata assolutamente negativa si è conclusa con 45 minuti di sparring duri in allegria.
Il punto di tutto sto panegirico è questo: a volte non servono tante parole di conforto basta lottare con i propri fratelli e la visione delle cose cambia immediatamente prospettiva.
Rgc Sestri sudore terapeutico.
nei commenti:
Massimo ha detto…
Ciao Andrea,
complimenti, è un articolo molto valido: secondo me indirizza nella direzione giusta e poi si sente che viene da esperienza vissuta :-)
Ci sono moltissimi motivi per cui una bella serata di lotta con gli amici è, di fatto, più rigenerante di mille terapie diverse.
La lotta contiene degli elementi universali del benessere non riscontrabili, se non in maniera frammentaria e disomogenea, e quindi molto meno efficace, in tante pratiche terapeutiche.
Se durante la giornata, per una serie di motivi legati al lavoro, o a qualsiasi altra condizione esterna, hai dovuto in qualche modo bloccare le risposte creative di determinate aree del cervello (succede ad esempio tutte le volte che qualcosa ci fa arrabbiare o ci delude), allora lottare ti riporta, rapidamente, in una condizione di buon funzionamento del sistema nervoso, perché riequilibra l’attività di talamo, ipotalamo e ipofisi.
Ovviamente anche tutte le risposte fisiologiche legate all’azione muscolare e la mobilitazione energetica che ne segue, hanno un importante beneficio nel ripristinare una condizione di equilibrio nell’organismo; non solo a livello del sistema nervoso, ma anche respiratorio, metabolico ecc.
Personalmente poi ci sono altri motivi per cui trovo quasi impossibile rinunciare alle lezioni di Grappling: anche se infortunato, o particolarmente stanco, anche se in ritardo con la programmazione di un lavoro, ritengo che un allenamento parziale, fatto con la disponibilità anche magari limitata che hai in quel momento, sia sempre e comunque un appuntamento importantissimo con me stesso, e con il clima di continua crescita e scambio non sempre facile da trovare in altri ambienti.
Non sempre si può essere al massimo: questa è un altra meravigliosa e profondissima lezione che impari lottando… una lezione sui tuoi limiti ma soprattutto sulle tue possibilità; un insegnamento antico come la posizione eretta, un insegnamento che trascende l’imprinting culturale, che ci fa capire meglio chi siamo e con chi abbiamo a che fare.

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