Dopo un mese e più di duri allenamenti dieta ferrea il giorno del match si avvicinava. Ero in “bolla” preciso, giusto, 86 kg spaccati. Atleticamente prontissimo, mentalmente una furia. L’ultimo allenamento il mercoledì precedente al galà, tre giorni di riposo prima della battaglia; Un leggero mal di testa mi fece pensare ad un leggero malesere, ma così non fu, fu molto peggio. La mattina seguente a soli due giorni dal match febbre 38, raffreddore fortissimo e delirante influenza. Bene. Perfetto. Non aspettavo altro. Sebbene debole ed in verità un pochino sotto tono mi presentai il giorno del match al peso 2 kg sotto la mia forma ideale. Del mio avversario, cedric Ingargiola, non volli sapere nulla, una decisione che presi sin da subito scegliendo di focalizzare il lavoro su di me piuttosto che adattarmi a lui. Il gong e tutto passa, si dimenticano i dolori gli acciacchi, la debolezza. Dove non arrivava la condizione fisica ci pensava il cuore, la determinazione di terminare prima del limite. Cedric incassa uno slam colpi su colpi subisce un crocifisso alla bus rutten e una mezza ghigliottina, non cede e trova la strada per una kimura quasi “fly”. Fine. Non ci potevo credere