L’importante messaggio di Alejandra Lara, la fighter di MMA Colombiana che protesta contro la deforestazione

Una fighter di MMA del Bellator, Alejandra Lara, sta facendo parlare di sè finalmente per un motivo giusto. Protesta contro la deforestazione.

Lo fa coprendosi di scritte “salva la foresta, Rispetto, Stop Deforestazione…” e anche con i colori di guerra delle tribu amazzoniche.

L’amazzonia oltre al brasile copre altre aree del sud america.

Alejandra Lara spiega dal suo profilo instagram il perchè della protesta.

per prima cosa mettete un bel like al suo profilo instagram:

https://www.instagram.com/alejazulara/

 

“Porto l’attenzione alla jungla perchè ne ha bisogno, perchè è davvero il tempo di fare qualcosa per il nostro futuro, abbiamo un solo pianeta e lo stiamo facendo ammalare gravemente, coi nostri governanti che non fanno nulla.

Dobbiamo aumentare la consapevolezza della gravità della situazione e che dobbiamo cambiare.

Io combatto per rappesentare la mia nazione, il mio continente e … il mio pianeta”

Anche se siete stati in spiaggia a spaccarvi di cuba libre e ballare al Papeete sapete che L’amazzonia sta bruciando da giorni.

I fuochi, che possono essere di origine naturale, sono spesso di origine dolosa dato che agricoltori e boscaioli multinazionali criminali bruciano la terra per sfruttarla.

Il governo di Jair Bolsonaro ha descritto la foresta come un “ostacolo” allo sviluppo e quindi se sapete fare 1+1 sapete anche in che direzione guardare.

Vai Alejandra Lara!

  1. Alejandra Lara docet
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    Il governo di Jair Bolsonaro ha descritto la foresta come un “ostacolo” allo sviluppo e quindi se sapete fare 1+1 sapete anche in che direzione guardare.
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    Premessa: non è certamente questo il luogo adatto per parlare di politica, ed infatti non lo farò.
    Però devo dire che fa veramente sorridere questa tesi secondo la quale il principale responsabile della deforestazione e degli incendi in Amazzonia sarebbe Bolsonaro… (implicitamente Alejandra – e non solo lei – asserisce questo).
    Fa ridere, perché io sono del ’65 e ricordo benissimo che del problema dell’Amazzonia se ne parlava già negli anni Settanta.
    Tuttora conservo un libro (A.D. 1979) in cui un brano era dedicato proprio alla deforestazione in atto in Amazzonia in quegli anni.
    Perciò il problema è a dir poco di vecchia data.

    • Ciao Sandro,

      io sono del 74 e da quando ho memoria (fine anni 70) si parla di come “in Amazzonia nel tempo che hai letto questo abbiano tagliato un’area grossa come 10 campi da calcio”. E’ un problema che c’è da sempre, e ogni giorno è peggio, dato che quel campo di calcio ci mette 100 anni a tornare come era. quindi concordo con te su questo punto… ma da allora sono passati 40 di campi da calcio tagliati…

      Ci siamo dentro a piedi pari nel problema.

      le multinazionali sono fatte da persone ma sono avulse dai sentimenti degli stessi e se ne battono il cazzo di tutto quello che succede
      da allora abbiamo stuprato anche il borneo, indonesia e tante altri luoghi biodiversi.

      E’ un fatto che alcune correnti politiche sono molto più propense di altre ad ascoltare i lobbisti di un certo tipo rispetto all’avversario (chi le banche, chi le industrie), quindi ci sta che si punti il dito su bolsonaro. Giusto o sbagliato non so. So che quello che sta succedendo è un problema e che adesso c’è lui.

      Credo che siamo nella merda da anni e nel mio piccolissimo su Gitalia voglio dare il mio contributo.

      Oltre alle cose che faccio in privato e che tali terrò, se posso usare l’unica piattaforma che ho per dare voce al problema numero uno al mondo lo faccio. se tutti ripetessero questo segnale invece che blaterare su fb di politica sono sicuro che saremmo molto più avanti nel trovare una soluzione.

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