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UFC 229 è stata la press conference più “oscura” che si sia mai vista. Si è superato ogni limite possibile, questo ha anche fatto sì che diventasse il pay-per-view più venduto della UFC.
Ricordo ancora l’eccitazione e il brivido che mi attraversava la spina dorsale, l’entusiasmo di rivedere – l’allora invincibile – Conor in azione nell’ottagono era incredibile. Il mondo, come da slogan del poster, stava veramente con gli occhi puntati su questo evento!
Conor con un vestito pacchianissimo rosa fa il suo atteso ingresso alla press conference con un paio di cinture da campione del mondo su una spalla e una bottiglia di Whiskey (il suo Proper Twelve) nell’altra. La definizione di Gangsta accecato dall’ego.
Ho avuto le reminiscenze di un Joker o di un Tony Montana (Scarface) ad un certo punto: caos e potere!
Khabib pareva non essere minimamente turbato dalla malignità del rivale, era come se fosse guidato e protetto da una forza superiore che impediva alle provocazioni di Mc di penetrare nella sua mente o suscitargli una minima reazione emozione (rabbia, frustrazione, imbarazzo… ).
Impressionante, faceva drizzare i capelli la sua compostezza dinanzi a quel mostro (si, Conor sembrava posseduto).
La crudeltà con cui Conor cerca di infliggere danni all’impassibile Nurmagomedov è senza pari.
Religione, team, padre…Tutta la quantità di offese che “The Notorious” ha sputato è stata clamorosa. Tutto per vendere un combattimento ai fans.
Si vede proprio la malvagità di un uomo che ormai è accecato dal potere, dall’ego e dai soldi. Triste epilogo di un formidabile guerriero.
Quell’evento fu l’inizio della (presunta) fine per la carriera e dell’eredità di McGregor. Il silenzio assordante di Khabib è risultato estremamente più efficace dell’abbaio di un cane.
Sappiamo tutti come terminò il match.
La mia opinione è che sarà veramente difficile superare questa press conference in termini di “male”, spero di sbagliarmi. L’intrattenimento piace a tutti.