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Khabib si ritira dalle MMA: l’opinione sincera di un appassionato

Fino a ieri sera dubitavo di Khabib Nurmagomedov, lo ammetto e lo confesso.

Pronosticavo una sua vittoria ma ero senza convinzione nella mia scelta. La critica che avevo sempre mosso a Khabib era quella di aver affrontato atleti senza un solido background di Wrestling, per questo motivo attendevo il match con Gaethje più che mai. Era l’esame finale, la prova del nove, la risposta alle mie domande.

Gaethje pratica lotta libera da quando ha 4 anni ed è stato un NCAA All American Division I, praticamente il wrestling fa ormai parte del suo codice genetico. Eppure Khabib l’ha portato giù e lo ha fatto con una facilità quasi disarmante. Da lì sappiamo come prosegue il racconto.

Nurmagomedov è uno di quei fighters che dovranno essere raccontati ai posteri in termini qualitativi, non quantitativi. Il 29-0 è soltanto un numero ed è estremamente relativo, soprattutto se si vanno a vedere i match pre-UFC del russo: per la maggior parte sono incontri contro avversari di livello molto basso, dei “journeymen” come si direbbe nella boxe. Il bello, dal punto di vista della concorrenza, è arrivato poi in UFC.

E’ la qualità di “The Eagle” che dovrà passare alla storia. La dominazione quasi totale degli incontri, l’implementazione e la riuscita dello stesso identico gameplan nonostante tutti sappiano cosa sta per arrivare, una pressione fisica sugli avversari che non ha eguali, una completezza tecnica impressionante.

E che avversari! Un Rafel Dos Anjos che meno di un anno dopo vinse il titolo (mentre Khabib stava fuori per infortunio), un agguerrito Edson Barboza che arrivava da 3 vittorie molto importanti, un Conor McGregor che si presentò dopo la prestazione migliore nella sua vita (contro Alvarez), un Dustin Poirier al picco fisico-atletico della sua carriera, un Justin Gaethje che pochi mesi prima aveva letteralmente fatto a pezzi il Boogeyman Tony Ferguson.

Per questi motivi ritengo che Khabib Nurmagomedov sia senza il minimo dubbio il più grande peso leggero di tutti i tempi, ed in questo momento è certamente il #1 nella classifica Pound For Pound.

E’ il miglior fighter di sempre in assoluto? Secondo me no, siamo ancora ad un gradino di distanza dai GSP e dai Jon Jones che a mio parere hanno dimostrato qualcosa di più: St-Pierre ha difeso il titolo un sacco di volte ed è salito di categoria vincendo, mentre Jones ha letteralmente fatto a pezzi un’intera divisione per 10 anni. Ma se qualcuno vuole inserire Khabib nella sua classifica dei GOAT, lo accetto. Perché mai si è visto un fighter intoccabile ed inscalfibile come lui.

Il ritiro è stato magico, un momento di altissimo contenuto umano che ha fatto commuovere tanti. Le lacrime in ginocchio nella gabbia, il pensiero a papà Abdulmanap, l’intervista in cui parla di una promessa fatta alla mamma di non combattere più. E’ stato uno dei momenti più toccanti ed emozionanti nella storia delle Arti Marziali Miste e noi abbiamo avuto l’opportunità di viverlo. Meraviglioso.

Khabib Nurmagomedov ha alzato l’asticella nello sport delle MMA ed ora tutti i prossimi campioni dei pesi leggeri (ma non solo..) vivranno con la leggendaria ombra del russo alle proprie spalle. I paragoni e gli ipotetici “Dream Match” saranno all’ordine del giorno, ma questo a Khabib non interessa più.

Perchè l’Aquila ha spiccato il volo e sta tornando a casa, tra le fredde alture del Daghestan.

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Jack Botinha

Jack Botinha

Rocker, cintura viola di BJJ, a volte anche persona normale.

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8 commenti

  1. Aggiungo, a completare il bel pezzo, che Khabib ha avuto una parotite a settembre e tre settimane fa si è rotto due dita del piede. Cose uscite nel post fight. Dire che è stato dominante è poco, considerando anche dal periodo da cui usciva. Ha dato tutto e la sua commozione finale mi ha commosso. Un bell’esempio fuori e dentro la gabbia. Grande il discorso finale. Sul goat. Per me se la gioca con Gsp. A proposito, belle le parole del canadese. C’è Grande rispetto tra i due. Due che non hanno mai avuto bisogno di fare i bulli. Gsp anzi, a scuola, l’ha pure subito il bullismo.

    • Javier Mendez ha chiarito i problemi di Khabib. A settembre, da 11 a 16, non si è allenato, per la parotite. Tornato ad allenarsi, due giorni, al terzo ospedale per tre giorni. Tornato ad allenarsi, dopo altri tre o quattro giorni di riposo, ha ripreso a fare sparring. Primo giorno, venerdì, una schifezza. Il lunedì sembrava tornato bene, mercoledì, piede. Stop, raggi, dito rotto. Nel frattempo 4 atleti hanno beccato pure loro la parotite. Quando Khabib è tornato il suo allenatore gli ha proposto di cancellare l’incontro. No, non cancello l’incontro. Fenomeno

  2. Cioè, se non ho capito male, non si è fatto fregare mai da nessuno nella gabbia e lo ha fermato sua madre nel fiore degli anni, del successo, della gloria, dopo tutta la fatica che ha fatto per arrivare dove è arrivato partendo da un paese del terzo mondo ecc. ecc.???????? Incredibile!

    • Credo che la morte del padre abbia influito pesantemente. Gli è venuta a mancare la guida. E poi, più su di così non può andare. Ritirarsi da numero uno indiscusso, è il massimo. Anderson silva lo avrebbe dovuto ai suoi tempi. Ora staremmo parlando anche di lui per cercare di decidere chi è stato il più grande. Sapersi ritirare al momento giusto è una scelta difficilissima, dolorosa, ma vincente. Di mio, anche se perdiamo moltissimo, spero non ritorni sui suoi passi. Aggiungo che potrebbe prendere il posto del padre. Certo, assurdo pensare che un ex lottatore /neo allenatore sia più forte di qualunque atleta al mondo della sua categoria, anche per qualche anno a venire. Gli auguro il meglio

  3. Aggiungo. Premesso che non direi scrivere a mezzanotte perché la qualità ne risente, basta leggere il commento sopra. Khabib, ad eccezione di uno, ha sempre rispettato i suoi avversari cercando di non procurare loro danni che ne compromettessero, anche per un breve periodo, la carriera sportiva. DC, suo grande amico, ha affermato che pure nell’ultimo incontro, per il grande rispetto che nutriva e nutre per Justin, ha cercato di finalizzarlo senza danni. Mi sembrava un po’ una sparata. Poi ho ricordato una sua intervista, di Khabib, dopo aver battuto Michael Johnson, in cui spiegava che lui aveva visto ogni incontro ufc e non Voleva ripetere quello che, ad esempio, si era visto in Mir vs Big Nog. Per cui era stato attento attento attento. Ecco, con questo ricordo, che avevo rimosso, mi sale ancor di più. Però, visto che è già su in cima, più su, alla fine, manco ci può andare. Grandissimo.

  4. Comunque, vista la reazione emotiva di disperazione dopo la vittoria, secondo me lui, nel suo profondo, non avrebbe voluto ritirarsi così presto. Mio pensiero personale, lo ha fregato la madre coi suoi ricatti, richieste di promesse, promettimi che questo è l’ultimo, promettimi qua, promettimi là, ecc ecc, sensi di colpa se non me lo prometti, e via così. Solo così mi spiego i pianti e la disperazione di un GUERRIERO INVINCIBILE che è stato costretto a fare quello che non voleva. Lo ha incastrato e distrutto psicologicamente la madre! Complimenti madre di Khabib. Sei stata più forte di lui.

    • Vabbè, è solo un incontro prima del previsto. Il padre voleva 30-0, il figlio, almeno per ora, si è fermato a 29-0. Tra l’altro non si vedono sfidanti degni all’orizzonte. Resteremo sempre col rimpianto del non incontro con Tony, che però doveva arrivare prima, tutte le volte che non avvenne. Prima dei problemi da tso dell’eterno occhiali da sole vestito. Con gsp è solo una nostra roba mentale. Non esiste la macchina del tempo. Cmq, come detto, dal programma paterno manca solo un incontro. C’è un’intervista del papà in cui già delineava tutti gli accadimenti futuri, legati ai suoi atleti. Khabib si sarebbe dovuto fermare Cmq. Il pianto non credo sia legato al ritiro. Un altro, con tutto quello che è successo negli ultimi mesi a Khabib, non avrebbe combattuto. Ma proprio mai. Morte del padre, malattia, ricovero, dito rotto, tre settimane e incontro dominato. Non si è tolto un macigno ma proprio una montagna dalle spalle

      • Purtroppo diversi Muft? hanno parlato della vittoria di Khabib elogiando l’atleta e mettendo in risalto il suo accettare, all’apice della carriera, il desiderio della madre. Diciamo che ci si sono buttati, approfittando dell’occasione. Ci sta. Al contrario, ma non mi stupisce, mi ha lasciato perplesso non tanto il suo rilanciare l’immagine di Macron calpestato ma il messaggio che accompagnava l’immagine.

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