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Manca meno di un mese a quel Sabato che scotta,quella sera di UFC 205 in cui le luci del Madison Square Garden di New York saranno tutte puntate sulla gabbia della promotion americana dove,in uno dei match femminili,si sfideranno le due atlete polacche per il Titolo dei Pesi Paglia: la Campionessa Joanna Jedrzejczyk (12-0) vs Karolina Kowalkiewicz (10-0).Chi delle due vedrà macchiato il proprio record imbattuto a fine incontro? Per questo aspettiamo di vederle combattere in gabbia il 12 Novembre 2016…intanto vi proponiamo l’intervista che Joanna Jedrzejczyk ha rilasciato al portale polacco MMARocks.pl (che noi vi abbiamo tradotto in italiano).
Joanna parla di come è arrivata nella fight-card di UFC 205…
Sono contenta di poter far parte del primo evento di New York,in un posto magico come Madison Square Garden: ho i miei piani per la fine dell’anno e tenevo molto a questo evento.Mi sentivo molto bene dopo il match con Gadelha,non avevo nessun infortunio,ma la preparazione per quel match è stata la più lunga della mia carriera.Ho partecipato al TUF e dopo 3 mesi e mezzo di allenamenti ero veramente molto stanca ma sapevo che,se non mi fossi infortunata in quel match,avrei voluto essere presente all’evento di New York…e così è stato.Ho parlato di questo con Dana White dal 1° Agosto e diverse volte con Sean Shelby.Già dopo il primo colloquio,Dana mi ha detto: “Champ,mi hai sorpreso.Io volevo organizzarti un evento in Polonia tra Novembre e Dicembre.Vorrei che la gente della Polonia ti seguisse come fanno gli irlandesi con Conor McGregor”.Io ho risposto: “Dana io voglio veramente tanto combattere in Polonia,per i miei tifosi e i miei cari,voglio far crescere UFC in Polonia ma voglio combattere di più negli USA.(…) Dana allora ha detto: “Ok.Avevamo altri piani ma butto questo argomento sul tavolo e ne parleremo…ascolta…se vuoi combattere in quel evento,farò di tutto per farti mettere lì”.Sono contenta di essere stata valorizzata e del fatto che abbiano ascoltato la mia richiesta nonostante avessero già altri piani.
La polacca parla della situazione economica nel mondo delle MMA…
Il mio ultimo incontro è stato trasmesso su Fight Pass mentre questa volta sarà in PPV ed è una bella differenza.Dobbiamo cercare di prendere il massimo in ogni momento da questo sport,perchè qui non esiste una pensione sportiva e siamo noi che dobbiamo mettere qualcosa da parte per la nostra pensione sportiva.Sappiamo bene come funziona lo sport…si vince,si perde e a volte si fanno anche delle brutte “cadute”.
Joanna racconta del momento in cui ha dovuto lasciare il suo team in Polonia,Berkut Arrachion Olsztyn,e passare ufficialmente alla American Top Team dove si allena ora…(Pawel Derlacz e Szymon Bonkowski sono stati i suoi coach quando Joanna si allenava in Polonia)…
I cambiamenti sono pesanti,difficili e a volte dolorosi ma prima o poi arrivano i risultati positivi di certe scelte,se sono state fatte in accordo con se stessi.(…) Ho deciso da un momento all’altro sulla mia situazione.Ho cambiato management ma avrei dovuto firmare un contratto con un grande gruppo di management,ho messo da parte i media,i contratti con gli sponsor che sono rimasti in sospeso perchè per me,la cosa più importante,è il successo sportivo.Avevo detto che mi sarei trasferita negli USA e l’ho detto a Pawel e a Szymon.Ricordo bene quel colloquio…ricordo quanto ho pianto e quando ci siamo augurati buona fortuna per tutto.So che posso sempre andare là quando torno in Polonia,allenarmi con i ragazzi.Ripeto: io sento di aver trovato il mio posto,voglio migliorare e lo farò.Voglio passare più tempo negli USA e la mia famiglia rispetta la mia scelta.
Pawel e Szymon hanno visto quanto era stancante per me prendere quei voli.Mi è capitato di essere in viaggio anche per 24 ore.Passavo 16 ore a Las Vegas solo per essere presente alla conferenza stampa e poi tornavo in Polonia: è una sfacchinata.Ho difeso il Titolo contro una forte rivale come Claudia Gadelha,le mie azioni sono sempre più conosciute negli USA e nel mondo…a me non rimangono molti anni di carriera.Ho segnato già un mio traguardo e penso di fare qualche altro match,3 o 4 incontri,voglio sfruttare al massimo la mia vita e la mia carriera.Non voglio avere nessun rimpianto nella vita e non voglio rimpiangere le cose che avrei potuto fare ma che non ho fatto: vorrei sedermi nella poltrona e dire “hai fatto proprio un bel lavoro e puoi essere orgogliosa di te stessa”.Sono una persona che pretende molto da se stessa e dai propri collaboratori e cerco di essere la migliore al mondo.