Inchiesta: La Crisi delle MMA Italiane e la Necessità di allenarsi negli USA, cosa ci dicono i numeri

Inchiesta: La Crisi delle MMA Italiane e la Necessità di allenarsi negli USA, cosa ci dicono i numeri

Come il bilancio oggettivamente negativo degli atleti italiani nel trittico Milanese di Bellator ad inizio ottobre (2 vittorie e 5 sconfitte) aveva innescato un catastrofismo generalizzato, il recente successo di Marvin Vettori in un main event UFC ha scatenato il più irrefrenabile entusiasmo sul futuro delle MMA italiane.

Un’euforia che però ha qualcosa in comune con i commenti che si sentivano 2 mesi fa, il grido “andate in America!” rivolto a tutti i giovani che vorrebbero fare carriera nelle MMA. La tesi è in estrema sintesi la seguente: tutti i campioni arrivano dagli USA perché solo li ci sono veri tecnici di MMA anzi, per qualcuno esisterebbero 2 MMA, “quelle che si fanno in America e quelle che si fanno in Italia”.

Ci siamo quindi posti alcune semplicissime domande:

  1. Le MMA di alto livello si possono praticare solo in USA?
  2. Perché gli americani sono così tanti nelle Top Promotions di MMA?
  3. Quali risultati hanno raccolto fino ad oggi le MMA italiane?
  4. Un ragazzo italiano che vuole fare carriera in questo sport come fa a trasferirsi negli USA?

Per rispondere abbiamo utilizzato il metodo dei tanto citati americani, dati e statistiche.
Si, i numeri nello sport non ci dicono solo chi vince e che posizione ha in classifica ma, se si sanno leggere, danno anche tante altre informazioni. E soprattutto, sempre per tornare agli americani, “numbers don’t lie”, i numeri non mentono.

1 LE MMA DI ALTO LIVELLO SI POSSONO PRATICARE SOLO NEGLI USA?

Prima di passare alle tabelle una piccola annotazione. Il trittico milanese di Bellator, quello che diede il via al grido “tutti in America!” si è tenuto tra il 26 settembre ed il 3 ottobre di quest’anno. Per coincidenza giusto il 27 settembre vinceva il titolo Massimi Leggeri UFC Jan Blachowicz, fighter polacco che da sempre si allena all’americanissimo WCA Fight Team di…Varsavia! Eh sì perché WCA sta per Warszawskie Centrum Atletyki, centro atletico di Varsavia. E i coach ovviamente sono tutti “americani” (vedi qui https://www.tapology.com/gyms/3112-wca-fight-team )

Aneddoti a parte guardiamo le tabelle:

CAMPIONI UFC IN CARICA, LORO NAZIONALITÀ E SEDE DEI LORO TEAM

(Abbiamo messo in grassetto gli atleti che NON si allenano in USA)

CATEGORIA CAMPIONE TEAM NAZIONI
MOSCA Deiveson Figueiredo Team Figueiredo BRA/BRA
GALLO Petr Yan Tiger Muay Thai RUS/THAI
PIUMA Alexander Volkanovski City Kickboxing AUS/NZ
LEGGERI Khabib Nurmagomedov AKA RUS/USA
WELTER Kamaru Usman Sanford MMA NIG/USA
MEDI Israel Adesanya City Kickboxing NIG/NZ
MASSIMI LEGGERI Jan Blachowicz WCA Varsavia POL/POL
MASSIMI Stipe Miocic Strong Style Fight Team USA/USA
 DONNE
PAGLIA Zhang Weili Black Tiger Fight Club CHI/CHI
MOSCA Valentina Shevchenko Tiger Muay Thai PE/THAI
GALLO Amanda Nunes ATT BRA/USA
PIUMA Amanda Nunes ATT BRA/USA

CAMPIONI BELLATOR IN CARICA, LORO NAZIONALITÀ E SEDE DEI LORO TEAM

CATEGORIA CAMPIONE TEAM NAZIONI
GALLO Juan Archuleta Duane Ludwig e Joe Stevenson USA/USA
PIUMA Patricio Pitbull Freire Team Pitbull BRA/BRA
LEGGERI Patricio Pitbull Freire Team Pitbull BRA/BRA
WELTER Douglas Lima ATT USA/USA
MEDI Gegard Mousasi Kops Gym Amsterdam HOL/HOL
MASSIMI LEGGERI Vadim Nemkov Team Fedor RUS/RUS
MASSIMI Ryan Bader Power MMA USA/USA
 DONNE
MOSCA Juliana Velasquez Team Nogueira BRA/BRA
PIUMA Cris Cyborg ATT BRA/USA

Sa queste tabelle si evince che:

  • In UFC su 12 campioni in carica ben 7 (più della metà) non si allenano negli USA (2 su 3 tra le donne) e che solo 2 sono americani o comunque cresciuti in USA (Usman e Miocic).
  • In Bellator su 8 campioni in carica 4 si allenano nei loro paesi d’origine (il brasiliano Patricio Pitbull Freire è campione in 2 categorie).

PASSIAMO ADESSO ALL’ULTIMA CLASSIFICA DEI MIGLIORI POUND FOR POUND DI UFC

(tratto da https://www.ufc.com/rankings il 29/12/20)

Rank Fighter Weight Class Win/Loss record
1 Khabib Nurmagomedov Welterweight (2009-2011). Lightweight (2008-2010, 2012-2020) 29-0
2 Jon Jones Light Heavyweight 26-1,1NC
3 Israel Adesanya Middleweight 20-0
4 Stipe Miocic Heavyweight 20-3
5 Kamaru Usman Welterweight 17-1
6 Alexander Volkanovski Featherweight (2014–present) Lightweight (2014; 2016) Welterweight (2012–2013) 22-1
7 Dustin Poirier Lightweight (2009–2010, 2015–present) Featherweight (2011–2014) 26-6, 1NC
8 Max Holloway Featherweight (2012–present) Lightweight (2010–2011, 2019) 21-6
9 Deiveson Figueiredo Flyweight 20-1-1.
10 Petr Yan Bantamweight 15-1
11 Justin Gaethje Lightweight 22-3
12 Conor McGregor Featherweight (2008–2015) Lightweight (2008–2012, 2016–2018) Welterweight (2016, 2020) 22-4
13 Robert Whittaker Welterweight (2009–2014) Middleweight (2014–present) 22-5
14 Francis Ngannou Heavyweight 15-3
15 Jan Blachowicz Light Heavyweight 27-8

QUELI CHE NON SI ALLENANO NEGLI USA SONO 7 SU 15

UFC Women’s Pound-for-Pound Rankings 2020

Rank Fighter Weight Class Win/Loss record
1 Amanda Nunes Bantamweight (2011–present), Featherweight (2008–2011, 2018–present) 20-4
2 Valentina Shevchenko Bantamweight (2003–2005, 2010–2017), Flyweight (2006, 2018–present) 20-3
3 Weili Zhang Strawweight 21-1
4 Rose Namajunas Strawweight 9-4
5 Jessica Andrade Bantamweight (135 lbs) (2011–2015) Strawweight (115 lbs) (2016–2020) Flyweight (125 lbs) (2020–present) 21-8
6 Joanna Jedrzejczyk Flyweight (2012–2014, 2018–present), Strawweight (2014–2018, 2019–present) 16-4
7 Germaine De Randamie Featherweight (2011–2012, 2017), Bantamweight (2008–2011, 2013–2016, 2018–present) 10-4
8 Holly Holm Featherweight (2017–2019), Bantamweight (2011–present) 14-5
9 Aspen Ladd Bantamweight (2016–present), Flyweight (2015) 9-1
10 Katlyn Chookagian Bantamweight (2016–2017), Flyweight (2014–2016, 2018–present), Strawweight (2014) 15-4
11 Nina Ansaroff Flyweight (2012), Strawweight (2008–present) 10-6
12 Yan Xiaonan Strawweight 13-1, 1NC
13 Cynthia Calvillo Flyweight (2012, 2020–present), Strawweight (2008–2019) 9–2–1
14 Cláudia Gadelha Flyweight (2013), Strawweight (2010–present) 18-5
15 Julianna Peña Bantamweight (2009–present), Flyweight (2013) 9-4

SONO 4 SU 15, POCO PIU’ DEL 25%

VEDIAMO INVECE L’ULTIMO RANKING POUND FOR POUND DI FIGHT MATRIX

IN QUESTO CASO SI SALE A 7 SU 15 OVVERO CIRCA LA META’ NON SI ALLENA NEGLI STATI UNITI

Ci siamo limitati ai campioni in carica ed ai top 15 pound for pound per non esagerare con le tabelle ma scorrendo i ranking delle singole categorie si trovano altri atleti non di base negli USA e compaiono altri team oltre a quelli dei title holders.

Ad esempio Brandon Moreno protagonista del main event e Fight of The Night di UFC 256 contro Deiveson Figueiredo è in forza alla Entram Gym di Tijuana in Messico insieme ad altri fighter UFC come Polo Reyes e Teco Quiñones.

E come non ricordare la SBG Ireland di Conor McGregor o la Allstar di Stoccolma di Alexander Gustafsson, Khamzat Chimaev e Ilir Latifi oppure il Kaobon Team e la London Shootfighters in Gran Bretagna.

Resta certamente maggioritaria la presenza di atleti USA nei ranking anche se solo 2 campioni di UFC e 3 di Bellator sono americani di nascita o d’adozione.

Pare anche quantomeno discutibile l’affermazione che un atleta di talento non possa migliorare oltre un certo livello se rimane ad allenarsi in patria. I campioni sopra menzionati sono progrediti fino appunto alla conquista del titolo. Esemplare poi il caso del già citato Jan Blachowicz che, partito con un record di 2-4 dopo i primi 6 match in UFC rimanendo a Varsavia è progredito fino a far sua al cintura.

Questo ci ha spinti ad accorpare le risposte alle domande 2 e 3 poste in apertura di questo scritto ovvero:

2 Perché gli americani sono così tanti nelle Top Promotions di MMA?
3 Quali risultati hanno raccolto fino ad oggi le MMA italiane?

Perché gli americani sono così tanti nelle Top Promotions di MMA? / Quali risultati hanno raccolto fino ad oggi le MMA italiane?

Partiamo dalle presenze e dai risultati degli atleti italiani nelle Top Promotions mondiali (così considerate dai colleghi dei database internazionali che abbiamo consultato). Chiediamo scusa nel caso ce ne sia scappato qualcuno. Nel caso segnalatecelo e provvederemo subito a modificare l’articolo. Ad oggi la situazione è questa:

UFC:

  • SOTTO CONTRATTO Marvin Vettori (vincitore di un main event, ad oggi il risultato più prestigioso per un fighter italiano), Alessio Di Chirico, Alen Amedovski.
  • IN PRECEDENZA Mara Borella, Alessio Sakara, Ivan Serati, Carlo Pedersoli, Danilo Belluardo;

BELLATOR:

  • SOTTO CONTRATTO Alessio Sakara (ex title contender ed ex UFC), Stefano Paternò, Pietro Penini, Chiara Penco, Claudio Conti, Carlo Pedersoli (ex UFC), Giorgio Pietrini, Daniele Scatizzi e Simon Biyong.
  • IN PRECEDENZA Alessandro Botti, Andrea Fusi, Walter Pugliesi, Valeriu Mircea, Danilo Belluardo (anche UFC), Lorenzo Borgomeo, Annalisa Bucci, Alen Amedovski (anche UFC), Kleber Silva, Daniele Miceli, Emanuele Palombi, Claudio Annicchiarico, Mihail Nica, Dragos Zubco, Tony Zanko, Maxim Radu, Simone La Preziosa, Giorgio Belsanti, Michele Martignoni, Simone d’Anna, Luca Vitali, Orlando D’Ambrosio, Giovanni Melillo e Ivan Naccari (solo annunciato).


ONE:

Mauro Cerilli e Iuri Lapicus, entrambi sotto contratto ed ex title contenders;

PFL/WSOF:

nessuno

INVICTA:

Mara Romero Borella

ABBIAMO INOLTRE PRESO IN CONSIDERAZIONE (sentiti i colleghi):

ACA (ex ACB):

Luca Iovine, Giovanni Melillo, Cristian Brinzan e Mattia Schiavolin (solo annunciato);

KSW:

Matteo Minonzio, Marco Santi;

CAGE WARRIORS:

Ivan Musardo, Mauro Cerilli e Stefano Paternò hanno vinto il titolo in questa promotion. Luca Iovine è stato title contender, poi vi hanno combattuto Tanio Pagliariccio, Carlo Pedersoli, Matteo Ceglia, Giovanni Melillo, Alessio Sakara, Matteo Minonzio, Micol Di Segni, Orlando D’Ambrosio, Mattia Galbiati, Riccardo Nosiglia, Michele Martignoni, Leonardo Damiani, Dario Bellandi e Giulia Chinello;

DWCS:

Micol Di Segni e Lucrezia Ria;

RIZIN:

Simon Biyong, Jleana Valentino;

LEGACY:

nessuno

BRAVE:

Enrico Cortese, Gregorio Davide La Torre, Danilo Belluardo, Leon Aliu, Daniel Pylo, Valeriu Mircea, Samin Kamal Beik;

M-1:

Valeriu Mircea, Alessio Sakara, Kleber Silva e Matteo Minonzio;

EFC:

Chiara Penco e Simon Biyong, entrambi campioni

EAGLES:

Valeriu Mircea campione Pesi Piuma nel 2019;

Tra quelli che hanno militato o militano in UFC ad aver sempre tenuto i camp pre match negli USA sono stati

  • Mara Romero Borella,
  • Alessio Sakara e
  • Marvin Vettori.

Quest’ultimo è ad oggi in top 5 di categoria, Sakara è stato il primo italiano ad entrare in UFC quando questo sport in Italia praticamente non esisteva ma ha fatto una buona carriera mentre la Borella invece è stata tagliata dopo aver cumulato un record 2-5 con 4 sconfitte consecutive. In ogni caso 3 atleti sono un numero troppo basso per poter elaborare una statistica realmente rappresentativa.

A livello dilettantistico invece il bilancio della nazionale IMMAF ad oggi è questo:

ORO ARGENTO BRONZO
CAMPIONATI MONDIALI 4 (+2 CV*) 2 (+4 CV) 10 (+7 CV)
CAMPIONATI EUROPEI 3 7 13

*CV = Campionato del Mondo Veteran, Junior e Cadetti o Mondiale Youth (MMA)

A questo punto la domanda da porsi è: davanti a queste cifre dobbiamo esultare, disperarci o essere moderatamente soddisfatti?

I dati infatti, per avere un senso, vanno contestualizzati. Per essere chiari al massimo faremo un esempio:

Ipotizziamo che esista lo sport ABCD e che la nazionale italiana vada ai mondiali tornando a casa con 1 Bronzo su, poniamo, 50 medaglie in palio.

Detto così il risultato può sembrare un disastro. Se però approfondendo scopriamo che:

  1. gli azzurri in gara erano solo due;
  2. la media atleti delle altre nazionali era di sette;
  3. il secondo azzurro è arrivato comunque in semifinale cominciando dai sedicesimi e perdendo poi col campione per carica in over time;
  4. gli azzurri erano 2 dilettanti perché in Italia ABCD ha poche centinaia di praticanti mentre in altri paesi sono centinaia di migliaia e c’è il professionismo;

Letti questi dati la conclusione che dobbiamo trarre è che la spedizione azzurra non è stata un fallimento ma quasi un trionfo.

Questo deve essere il punto di partenza imprescindibile per qualunque riflessione seria, il rapporto tra risultati e numero di praticanti di base. In qualunque sport infatti per ottenere dei buoni risultati servono certamente buoni tecnici ma anche una buona base di praticanti e tanta attività di base per consentirgli di fare esperienza e crescere.

Un esempio lampante ci arriva dal mondo del calcio. Le americane sono sempre arrivate alle semifinali nei 7 mondiali e nei 6 tornei olimpici femminili disputati vincendo 3 Mondiali e 4 Olimpiadi. Per contro l’Italia ha partecipato solo a 3 mondiali su 8 e solo 2 volte ha superato il primo turno venendo eliminata ai quarti.  Questo accade perché gli USA hanno i migliori tecnici al Mondo? Assolutamente no. Il punto è che oggi gli USA sono il Paese con più praticanti al Mondo, ben 1 milione e mezzo di giocatrici, un numero pari all’intera Europa. L’Italia invece ha solo 20 mila tesserate. Per essere più chiari per ogni giocatrice italiana ce ne sono 75 negli States.

Spiegato questo concetto andiamo a vedere qual è il rapporto numerico tra praticanti italiani ed americani visto che l’America è il metro di paragone che utilizzano tutti in Italia per misurare la situazione delle MMA nazionali e per affermare che “solo chi si allena in America vince”. Come vedremo però è un paragone improponibile.

Per essere il più chiari possibile abbiamo realizzato questa tabella. In essa abbiamo elencato per ogni divisione di peso in colonne parallele il numero di praticanti americani e italiani.

Alcune precisazioni fondamentali:

  • I dati sono presi da tapology.com e si riferiscono solo ai praticanti considerati attivi;
  • Sono considerati attivi solo i fighters che hanno disputato almeno 1 match negli ultimi 2 anni;
  • Le cifre NON comprendono gli atleti americani sotto contratto per quelle che vengono considerate dal portale “major promotions” ovvero: UFC, Bellator, Legacy, Invicta, PFL e Dana White’s Contender Series che quindi andrebbero aggiunti ad ogni totale di categoria e si parla verosimilmente di migliaia di atleti;
  • Nel caso degli atleti USA sono indicati solo gli atleti pro (unica eccezione i Pesi Leggeri, poi vedremo perché);
  • Nella colonna ITALIA le cifre indicano il numero di atleti pro/dilettanti. Ad esempio nei Gallo le cifre 54/45 indicano che negli ultimi 2 anni sono stati 54 i pro e 45 i dilettanti ad aver disputato almeno un match in Italia;
  • Tapology per le donne, sia in USA sia in Italia, realizza un solo ranking pound for pound con tutte le atlete sia pro sia dilettanti di tutte le classi di peso;
  • Ovviamente, soprattutto nel caso dei dilettanti, le cifre sono soggette ad errori;

CIÒ PREMESSO ECCO I DATI

DIVISIONE USA ITALIA RAPPORTO PRO ITALIA/USA
MOSCA 377 11/11 1/34
GALLO 850 54/45 1/15
PIUMA 1104 87/89 1/13
LEGGERI 1231/2384 95/126 1/13 pro; 1/19 AM
WELTER 1126 88/64 1/13
MEDI 681 32/45 1/21
MASSIMI LEGGERI 393 23/26 1/17
MASSIMI 404 18/6 1/22
DONNE 909 64 1/14
TOTALE 7.075 (6.166 uomini) Pro 408, AM 412, donne 64

TOTALE FIGHTER ATTIVI IN ITALIA: 884

PRO 6.166/408 = 15/1

Riguardo ai dilettanti

Tapology non realizza un ranking unico per gli USA ma lo divide per zone. Per accorciare un pochino i tempi lunghi di questo articolo abbiamo preso solo la divisione con più Pro, i Leggeri maschili, ed abbiamo verificato quanti sono i dilettanti.

Abbiamo quindi sommato:

  • MIDWEST 656 fighters,
  • NORTH EAST 258 fighters,
  • SOUTH EAST 701 fighters,
  • SOUTH WEST 209 fighters,
  • WEST 560 fighters.

TOTALE 2.384 fighters dilettanti nei soli Pesi Leggeri in tutti gli Stati Uniti, vale a dire 2 volte e mezzo tutti gli atleti pro e dilettanti uomini e donne che hanno combattuto in Italia negli ultimi 2 anni messi insieme. È inoltre circa il doppio degli atleti pro (che sono 1231 nei Leggeri).

Supponendo (ci pare realistico) che la proporzione sia simile anche nelle altre categorie avremmo circa 12 mila dilettanti (i pro sono circa seimila come indicato nei totali della tabella) contro i 412 dell’Italia, ovvero circa 30 americani per ogni atleta italiano.

Questo vorrebbe dire, tra pro e dilettanti maschili e femminili, oltre 20 mila atleti (top promotions escluse) a fronte di neanche 800 atleti italiani attivi tra dilettanti e pro, uomini e donne.

Detto in altre parole, circa 22 atleti USA per ogni italiano, sempre top promotion escluse. Questo a fronte di una popolazione di 334 milioni di persone (neonati e novantenni compresi) di contro ai 60 milioni dell’Italia.

Il rapporto demografico è quindi poco più di 1/5 (5,56 per la precisione) mentre quello tra fighters è come detto di 1/22. In pratica gli atleti in USA, in percentuale sulla popolazione, sono circa 5 volte tanto l’Italia (per mantenere la stessa proporzione dovremmo avere complessivamente circa 5.000 atleti attivi anziché 884).

Promotions & Eventi

Impietoso anche il confronto tra il numero di eventi organizzati. Per l’elenco dettagliato degli eventi 2019 nei due Paesi vi rimandiamo alle tabelle a fine articolo. Basti qui dare le somme. Tra eventi di sole MMA, misti (ad esempio MMA e K1 in Italia o MMA e grappling in USA), solo pro, solo dilettanti e misti pro/AM nel nostro Paese nel 2019 ci sono stati 58 eventi. In Nord America invece i dati sono questi:

TOP PROMOTIONS:

Nel 2019 hanno organizzato nei soli USA 91 eventi più altri 19 all’estero, in totale 118 così ripartiti:

  • UFC 41 totali (20 all’estero);
  • Bellator 27 (7 all’estero).
  • Hanno invece organizzato solo negli USA:
    • Legacy (23),
    • PFL (10),
    • Invicta (7),
    • Dana White’s Contender Series (10).

MINORS:

Nel 2019 sono state addirittura 298 (duecentonovant’otto!) le organizzazioni che hanno promosso a livello locale match di MMA negli USA per un totale di 969 eventi, una media di quasi 19 appuntamenti a settimana per tutto l’anno (in media di 3 eventi a promotion anche se alcune organizzano quasi ogni mese, altre all’opposto solo 1 volta l’anno).

La media italiana? Praticamente 1 a settimana.

In sole 3 settimane negli USA si disputa un numero di eventi (57) pari a quelli di un anno intero in Italia. La proporzione tra gli eventi nei due Paesi è quindi di circa 1/20, simile a quella del numero di atleti (1/22 come abbiamo visto).

Se a tutto questo aggiungiamo gli eventi canadesi ai quali partecipano molti americani delle zone di confine (61 di promotion locali e 3 dell’UFC) abbiamo un totale di 1.124 eventi. E ricordiamoci che il Canada è enorme ma ha solo 37 milioni di abitanti, ovvero poco più della metà dell’Italia, ma vi si svolgono più eventi che da noi (61 contro 58 nel 2019).

I dati che vi abbiamo appena esposto sono sufficienti a giustificare il primato americano in questo sport?

No, non bastano ed ora vedremo quali altri fattori fanno sì che la maggioranza dei fighters delle top promotions mondiali sia Made in the USA e, allo stesso tempo, perché in Italia le MMA hanno così pochi praticanti. Prima però una citazione da tenere bene a mente:

“L’ho detto 1 milione di volte, l’abilità nel wrestling è la qualità più importante da avere nelle MMA perché impone dove si svilupperà il match, se in piedi o a terra. Inoltre gli allenamenti del wrestling sono così duri che gli atleti che riescono ad arrivare al top sono l’élite dell’élite come forza mentale che è una parte essenziale del combattimento. Hanno forza mentale, concentrazione e capacità di lavorare duro per raggiungere i propri obiettivi in condizioni estremamente difficili”.
Joe Rogan, commentatore UFC

1 Gli americani sono stati i pionieri delle MMA insieme ai giapponesi.


Nel ’93 infatti nascono UFC e Pancrase, entrambi con regole diverse da quelle di oggi ma comunque sport da combattimento che univano lotta e striking.

Negli USA c’era stata anche la breve, piccola esperienza del Tough Guy Contest (’79-’83) e in Giappone dall’85 l’ancora attiva Shooto.

Per contro in Italia, a parte Oktagon che si teneva una volta l’anno e al quale partecipavano atleti che di base praticavano altri sport da combattimento, il primo evento è del ’97, LA RESA DEI CONTI a Livorno, poi ci fu quello di Brescia nel ’99 (evento che fino all’ultimo rischiò di essere chiuso dalla polizia) anche se lo stesso promoter, Panattoni, aveva organizzato un paio di anni prima una manifestazione simile, SENZA ESCLUSIONE DI COLPI.

Verginelli, che vinse l’evento bresciano, disputò un paio di match nel 2000 all’interno di galà di sport da ring e restò fermo poi fino al 2005 quando andò a combattere in Brasile.

Il primo match di Sakara è a Pomezia nel 2002, combatterà poi in altri 2 eventi tra 2002 e 2003. Tornerà in Italia solo per il suo primo match pre UFC a Milano contro Amaugou, nel febbraio 2005. C’eravamo e vi assicuriamo che tutto il PalaLido era a bocca aperta perché nessuno aveva mai visto niente del genere.

Possiamo anche ricordare i primi tentativi nell’allora Federcombat poi CISCO come un match del figlio di Andrè Panza nel 2000 al galà Warriors’ Night a Pavia o l’inserimento di un match (saltato all’ultimo momento purtroppo) al Kombat Festival 2002 a Genova.

MMA Italy mosse i primi passi nel 2004 e, per capire quale fosse la situazione, in quel periodo ad una tappa si presentò anche Matteo Piran col suo team solo perché non trovavano occasioni per combattere da pro.

Del resto NGT 1, dove esordirono Serati e Binda, è del maggio 2006 e per l’epoca era una novità assoluta. Era il 20 maggio 2006. C’erano già stati 70 eventi UFC in 13 anni, l’ultimo era stato questo: UFC 59 Leggetevi bene i nomi in card.

Parallelismo col mondo del calcio

Per capire quanto questo sia rilevante facciamo un esempio, come in precedenza, col mondo del calcio. Il primo regolamento è del 1863 ma metteva solo ordine tra quelli in uso già da diversi anni.

Nel 1872 ci fu la prima partita della nazionale inglese contro la Scozia e già nel 1885 vennero introdotti i compensi per i giocatori. In Italia? Il primo club nasce nel 1893, il primo torneo è del 1896, la federazione nasce nel 1898 e la prima partita della nazionale è del 1910, 38 anni dopo l’Inghilterra.

Questo spiega perché la nazionale inglese restò imbattuta (tranne che dalla Scozia dove il gioco era nato in parallelo) fino al 1929, 57 anni dopo la sua fondazione, e perse la prima partita casalinga contro una selezione non britannica solo nel 1949 vale a dire dopo 77 anni!

Fu solo dopo la seconda guerra mondiale che il dominio inglese si esaurì. Perché non c’erano più bravi tecnici? No, perché se ne erano formati di ottimi anche in altri Paesi ed in alcuni di essi ormai il numero di praticanti era nettamente superiore.

2 Hanno un grande bacino di talenti oltre ad aver iniziato prima.

Chiunque abbia mai allenato, anche solo a livello dilettantistico, sa quanto sia difficile trovare ragazzi italiani disposti ad allenarsi tutti i giorni. Questo è strettamente legato a fattori culturali e famigliari. Molti genitori sono contrari agli sport da combattimento o addirittura allo sport in generale che in Italia viene ancora spesso considerato, purtroppo anche nelle scuole, come un ostacolo agli studi.  L’idea che “chi vuol fare sport non ha voglia di studiare” è sfortunatamente ancora molto diffusa e, anche i genitori favorevoli alla pratica sportiva, non sono in genere propensi a far allenare i figli quotidianamente.

È inoltre sempre più diffusa tra gli allenatori, soprattutto di sport individuali, la mentalità del “non forzare il ragazzo” ovvero non pretendere quello che si dovrebbe, questo per evitare che il bambino/ragazzo si lamenti e abbandoni il corso.

Anche da questo punto di vista la situazione americana è radicalmente diversa. Oltre ad una mentalità che tende ad educare i figli alla durezza della vita e non a risparmiargliela vige anche la consapevolezza che bambini e ragazzi devono assolutamente fare sport per formarsi fisicamente e mentalmente. Ed ovviamente che devono farlo non all’insegna del detto italiano “l’importante è che facciano qualcosa” ma seguendo il motto del mitico Vince Lombardi: “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.

Tra gli sport praticati in molte scuole troviamo il folkstyle wrestling, disciplina simile alla Lotta Libera ma con alcune differenze nel regolamento che la rendono un’ottima base per le MMA. A questo sport dedicheremo un articolo a parte grazie alla collaborazione del nostro amico Sergio De Bari, italoamericano cresciuto nel New Jersey, fighter pro di MMA ed ex High School wrestler. Qui invece gli diamo la parola per raccontarci come funziona lo sport nelle scuole americane, vi farà capire molte cose:

Incontro di College Wrestling. Notare il pubblico.

“Qui negli USA – ci spiega Sergio – molti bambini iniziano a fare sport già a 3/4 anni. Molti genitori ci tengono, specialmente gli ex atleti. L’attività si può fare sia in palestre private sia in strutture pubbliche chiamate recreationals. Quando poi si comincia ad andare a scuola per tutti è obbligatoria 1 ora di educazione fisica al giorno. Poi, dopo la scuola, puoi chiedere di praticare uno o più sport nella squadra del tuo istituto. Il wrestling non è sempre presente, non più in quanto la legge sulle pari opportunità ha tagliato i fondi pubblici per questo sport perché praticato prevalentemente da maschi. Resta comunque diffuso in molte scuole, specialmente quelle private che hanno una tradizione in questa disciplina e che, essendo private, possono fare come vogliono. Quello che va detto è che in America lo sport a livello scolastico muove tanti soldi e non solo nei college ma già alle superiori perché le competizioni sono molto seguite.

Questo è il pubblico delle finali nazionali del college wrestling

Questo fa sì che i migliori atleti di High School vengano ingaggiati dalle università come atleti e vengano totalmente mantenuti dai loro college. Una cosa che però pochi sanno è che ci sono borse di studio per atleti anche nelle High School ed anche per il wrestling, soprattutto nelle scuole private che hanno più soldi grazie alle donazioni delle associazioni di ex studenti. Questo permette agli istituti con maggiori risultati di permettersi dei coach professionisti. In tutte le scuole comunque i ragazzi hanno la possibilità di allenarsi tutti i giorni da lunedì a sabato in 1 o più sport dalle 2 alle 4 ore. Oltre a questo si può chiedere al professore di ginnastica di fare un’attività fisica mirata per la propria disciplina durante le sue ore che, come ho detto prima, sono una al giorno anche se non è tenuto ad accontentarti (in ogni caso si tratta di attività fisica supplementare NDR). E alla fine di tutto questo ci sono le gare ogni settimana”.

Il College Wrestling ha un’ottima copertura televisiva

Questo vuol dire che dei ragazzi tra i 14 ed i 18 anni, ovvero nel pieno dello sviluppo, si allenano dalle 20 alle 30 ore a settimana, quanto un pro di MMA in Italia o anche di più e senza costi aggiuntivi per le famiglie. Oltre a questo gareggiano moltissimo maturando anche mentalmente.

In sostanza un atleta che esce dai college (tra i 22 ed i 25 in base ad alcuni fattori che ora sarebbe lungo spiegare) ha alle spalle almeno 8 anni di vita da atleta full time. Questo spiega perché i più dotati riescano a competere ad alti livelli in più sport simultaneamente, alcuni anche al college e persino oltre con quello di Bo Jackson come caso estremo: ( Bo Jackson su wikipedia).

Parlando di MMA l’ultimo caso in cui ci siamo personalmente imbattuti è quello di Romero Cotton, atleta emergente di Bellator (record 5-0 con 4 successi prima del limite, tutti match in Bellator).

Quando era all’High School è stato:

  • campione del Nebraska per 4 volte nel Wrestling e
  • due volte nel power lifting (alzate a potenza);
  • campione nazionale USA Cadetti di Lotta Libera e Greco Romana e
  • 2 volte All State di football americano.

Al college è poi stato

  • 2 volte campione nazionale e
  • 3 volte All American di wrestling giocando anche a football.

Romero Cotton in azione nel College Wrestling

Come dice il già citato Joe Rogan (e moltissimi altri addetti ai lavori) gli studenti che si cimentano nel wrestling hanno quelle che sono ritenute le migliori basi tecniche e fisiche per iniziare le MMA tanto che molti di loro debuttano direttamente da pro.

Atleti con un fortissimo desiderio di combattere che non possono soddisfare nel wrestling perché l’attività si concentra a livello universitario (salvo per i pochissimi che entrano nella nazionale USA).

Se vogliono continuare a combattere come opzioni hanno solo grappling ed MMA e solo quest’ultime se sperano di arrivare a guadagnare bene. A riguardo è significativo che 2 campioni di collegiate wrestling e nazionali USA di Lotta Libera, Bo Nickal e Anthony Cassar, già nel 2019 abbiano firmato con la First Round Management e l’ATT per passare pro nelle MMA subito dopo le Olimpiadi di Tokyo.

Cassar, Masvidal e Nickal all’ATT

Nickal in particolare ha già aiutato Jorge Masvidal a preparare la sfida titolata contro Kamaru Usman. Eloquenti le sue parole: “è la scelta più ovvia, è come per un laureato in Legge andare a fare l’avvocato”.

Questa tabella è estremamente significativa in merito al successo degli ex wrestlers nelle MMA (notare anche la crescita esponenziale nel corso degli anni): 

Per capire di che bacino di reclutamento stiamo parlando secondo l’associazione nazionale dei coach di wrestling i praticanti di folk style negli USA sono circa 270 mila nelle High Schools e circa 11 mila nei Colleges di vario livello. Detto in altri termini, riesce ad essere ingaggiato da un college un atleta ogni 25 circa.

3 È più facile accedere alle top promotions per gli atleti americani

Questo non solo per motivi tecnici. Per UFC e Bellator il mercato principale resta il Nord America e, soprattutto per le under card e gli eventi non numerati, l’atleta americano conviene di più.

Si parlerà di lui e dell’evento nella sua città o, nei meno popolati, in tutto il suo stato (15 Stati negli USA non superano i 2 milioni di abitanti, la popolazione di Milano). Questo significa più pubblicità all’evento e più PPV vendute.
Inoltre, e non è di poco conto, l’Americano arriva in albergo la sera prima del peso e viaggia con volo interno in economy (parliamo di atleti di secondo piano) o addirittura in auto o treno.

Chi arriva dall’Europa viaggia insieme ai 3 coach a cui ha diritto con un volo transoceanico e arriva in hotel una settimana prima. Anche se il suo peso contrattuale gli vale una borsa inferiore ad un atleta americano del suo livello i costi di trasferta notevolmente superiori (parliamo di migliaia di dollari) rendono scarsamente appetibile l’atleta europeo (e quindi italiano) che non sia già famoso. Questo vale per UFC ma ancora di più per le altre promotions.

E poi, fondamentale, c’è il “valore” del fighter sul mercato estero. In Gran Bretagna, Russia, Brasile, Giappone, Polonia e molti altri paesi le MMA hanno uno spazio sui media, fanno notizia e audience quindi producono introiti per le promotions, in Italia no.

Abbiamo visto come, a parte la Gazzetta dello Sport, il successo di Vettori su Hermansson sia passato praticamente sotto silenzio sui media mainstream. In pratica, rispetto a quelli di molti altri Paesi europei, gli atleti italiani partono con un handicap.

4 Hanno tantissime opportunità di combattere


Come abbiamo visto sopra negli USA ci sono circa 300 eventi l’anno organizzati da promotion locali.

Per i fighters quindi non è un problema trovare opportunità di combattere in qualunque periodo dell’anno. Ci sono poi una trentina di eventi l’anno in promotion che potremmo definire “ponte” come PFL e Legacy oltre ad Invicta per le donne e a TUF e DWCS.

Molti fighters italiani fanno invece fatica a trovare abbinamenti, soprattutto ad inizio carriera quando non sono spendibili in promotions di altri Paesi europei. Inoltre i citati eventi americani sono coperti dalle TV, quelli italiani mai o quasi, e qui arriviamo al punto cinque.

5 I matchmakers seguono poco gli eventi europei salvo pochissime promotions



Onestamente non ci azzardiamo a dire quali promotions seguano i matchmakers UFC, verosimilmente Cage Warriors (è pure su UFC Fight pass), KSW e ACA. Bellator che punta molto sul mercato europeo probabilmente anche altre ma non possiamo dirlo con sicurezza.

Tendenzialmente son propensi a considerare le sigle appena citate e forse pochissime altre come il palcoscenico dove osservare dei fighters già selezionati all’interno di promotions più piccole del Vecchio Continente. In pratica “delegano” ad altre organizzazioni il compito di fare una scrematura preliminare.

Del resto non è verosimile che gli staff delle Top Promotions possano seguire tutte le varie “minors” sparse per il Globo quando solamente negli USA sono quasi 300, il lavoro deve essere ottimizzato.

UN RAGAZZO ITALIANO CHE VUOLE FARE CARRIERA IN QUESTO SPORT COME FA A TRASFERIRSI NEGLI USA?

Poniamo che dopo aver letto tutto quanto sopra un ragazzo italiano voglia tentare l’avventura americana. Diciamo un ragazzo di circa 20 anni, con alle spalle un paio di match pro vinti in Italia, cintura blu di BJJ con qualche piazzamento in gare di grappling.

Cosa deve fare per trasferirsi e che spese dovrà affrontare?

Per rispondere diamo di nuovo la parola a Sergio De Bari riassumendo quanto ci aveva già spiegato in una precedente intervista:

“Tempo fa ho verificato che è legalmente possibile per un ragazzo italiano venire negli USA per allenarsi e lavorare ma il punto non è questo. Qui sono pochi i fighters che riescono a vivere di sole MMA perché se non sei un atleta da main card di una top promotion le borse sono modeste. Io al mio match d’esordio da pro ho preso 500 dollari di borsa più 250 di bonus vittoria. Di solito si viaggia intorno ai 1.000 più bonus. Al massimo per un match puoi arrivare a 3/4.000 dollari più bonus ma solo nelle organizzazioni più serie e devi essere il campione e magari un ex UFC o Bellator che fa da richiamo”.

Insomma, ipotizzando duemila dollari a match (che è già una buona borsa come abbiamo visto) per 4 match all’anno sarebbero ottomila dollari ma lordi perché a fine anno le promotions mandano la lista dei pagamenti all’ufficio imposte che poi spedisce a casa le tasse da pagare. E sulla base di quanto detto da Sergio quella di 8.000 dollari annui è una stima molto ottimistica.

Lui, americano, al debutto da pro ha preso 500 dollari e gli è stato anche chiesto, prassi comune in queste promotions (come del resto pure in quelle italiane) anche di vendere i biglietti della serata. Ora, che possibilità di inserimento, e con che ingaggio, può avere uno sconosciuto ragazzo straniero che per giunta difficilmente riuscirà a vendere dei biglietti? Anche se tutto andasse bene l’atleta dovrebbe calcolare almeno un paio d’anni di match a queste condizioni prima di strappare un contratto con una top promotion e iniziando nei preliminary.

Con quali borse?

Nel secondo caso sono più alte ma vediamo atleti anche in main card come John Allan, al ventesimo match da pro, secondo in UFC, con un ingaggio base di 10 mila dollari e che, con la sconfitta, ne porta a casa in totale solo 13.500.

Ora, con 3 match all’anno con una borsa del genere (anche se lorda) in Italia si potrebbe riuscire a vivere di sole MMA ma in America?

Sentiamo ancora De Bari: “il costo della vita qui cambia da stato a stato. Ad esempio io vivo nel New Jersey dove i costi non sono quelli di Manhattan ma neanche quelli del Midwest. Qui un appartamento a meno di mille dollari al mese non riesci a trovarlo. Poi ovviamente ci sono bollette, trasporti, assicurazione sanitaria (che negli USA è indispensabile se si vuole un’assistenza medica adeguata) che parte dai 250 dollari al mese e il cibo.

In America comprare generi alimentari di qualità adeguata a un fighter pro è costoso. A tutto questo devi aggiungere anche i costi della palestra che nel mio caso sono 300 dollari al mese e meno male che il mio preparatore atletico è un amico se no dovrei pagare anche le due sessioni a settimana che faccio con lui e potrebbero essere 50 dollari l’una o anche di più a seconda di chi è il preparatore.

Non dimentichiamoci inoltre che, se ne hai uno, devi anche lasciare una percentuale sulla borsa al tuo manager e la stessa cosa vale per chi si allena nei team più grossi che, se è vero che hanno tutto in una sola struttura, di contro sono ancora più costosi. Nel complesso credo che per poter vivere qui servano almeno tremila dollari netti al mese mentre, per capirci, il salario minimo nel New Jersey è di 10 dollari lordi l’ora. Come gran parte dei fighters americani devo quindi lavorare (fa il carpentiere 40 ore a settimana NDR) ed allenarmi la sera e nei week end.

Un ragazzo che venisse qui per combattere partendo dal basso dovrebbe ugualmente lavorare e, se non ha delle lauree specialistiche e non parla bene l’inglese, può sperare di trovare solo lavori con la paga minima”.

Paga minima che come detto nel NJ è di 10 dollari lordi l’ora, ovvero 400 a settimana con un tempo pieno, 1600 al mese (ripetiamo lordi) a fronte dei 3.000 netti che Sergio ritiene il minimo indispensabile per far fronte a tutte le spese per vivere ed allenarsi.

Cifra per altro corrispondente a quelle indicate dal dott. Matteo Capodaglio e da Alessio Sakara in questi articoli su 4 once e MMA Arena.

Lo stesso Sakara da noi sentito a riguardo ci ha confermato che “per allenarsi all’American Top Team si paga da un minimo di 300 ad un massimo di 1000 dollari al mese, dipende dal tuo livello, da con chi ti alleni e che accordi prendi con la direzione e poi devi dare una percentuale dal 5 al 10% sulla borsa del match.

Quanto alle altre spese per un camp pre match ti posso dire, dato che come ATT Roma mandiamo spesso dei ragazzi ad allenarsi la, che devi calcolare 500/1000 euro per l’aereo, 60 dollari al giorno per l’hotel che c’è lì di fronte oppure con la App AIRBNB puoi trovarti una famiglia che ti ospiti per 30 dollari al giorno o 700 al mese.

Poi ti devi noleggiare un’auto perché in America i collegamenti coi mezzi pubblici sono scarsi. Al massimo, se riesci a trovare un alloggio abbastanza vicino, puoi comprarti una bici per 50 dollari.

Per 3 mesi di camp io calcolerei quindi dai 1000 ai 1500 dollari al mese solo per vitto e alloggio poi la quota palestra, i trasporti locali e l’aereo. È realistico stimare 2000 dollari al mese ovvero circa 6000 dollari più aereo” e senza contare nutrizionista, preparatore atletico ed eventuale fisioterapista.

C’è poi un altro motivo, oltre ai costi ed alla necessità di lavorare, per cui solo una piccola parte dei circa 20mila fighters americani si allena in un top team.

È sbagliato pensare che chiunque si presenti all’ATT o alla Jackson Academy semplicemente pagando possa allenarsi con Conan Silveira o Jon Jones.

Spiega ancora Sakara “si viene valutati prima dall’head coach che decide se inserirti nel gruppo dei fighters delle top promotions, tra i pro delle promotions minori o tra i dilettanti” ed essere allenato dagli assistenti allenatori (che per carità, in quei team sono comunque ottimi tecnici NDR).

Mappa del salario minimo negli USA

Concludiamo

In conclusione, calcolando approssimativamente un prelievo fiscale del 25% (può variare da stato a stato) per arrivare a 3000 dollari netti mese di reddito un giovane fighter dovrebbe guadagnarne 4000 lordi pari a 400 ore al mese ovvero 100 ore a settimana.

Lavorando 7 giorni su 7 sono circa 14 ore al giorno. Poi certo, abbiamo visto che qualcosa si può tagliare: qualche centinaio di dollari utilizzando AIRBNB per l’alloggio, rinunciando all’assicurazione sanitaria (ma non lo consiglieremmo ad un fighter), sul preparatore atletico ed il nutrizionista si può risparmiare avvalendosi on line di professionisti italiani meno costosi…

In ogni caso pare davvero impossibile scendere sotto i 2000 dollari quantificati da Alessio Sakara ed in Florida (dove ha sede l’American Top Team) il salario minimo è di 8,56 dollari lordi l’ora pari a 6,42 dollari netti: https://www.dol.gov/agencies/whd/minimum-wage/state#fl

Per poter coprire le spese un atleta di base a Coconut Creek dovrebbe quindi lavorare per circa 77 ore a settimana, 11 ore al giorno 7 giorni su 7.

Questo tra le altre cose porrebbe un problema di tempo. Un fighter dovrebbe fare 5 pasti al giorno (ammesso che al lavoro gli diano le pause) o almeno 3 più dei “break” con integratori. Poi c’è il tempo per i tragitti casa-lavoro-palestra-casa (e negli USA le distanze sono grandi) e a tutto questo va sommato il tempo che un fighter pro (che in più lavora 11 ore al giorno, magari scaricando i camion) deve dedicare al riposo.

A questo punto la domanda diventa “quante ore al giorno può riuscire ad allenarsi il nostro atleta”? Anche perché al PC è facile parlare di “spirito di sacrificio”, altra musica è fare veramente per anni la vita appena descritta.

Quindi, che fare?

I dati che vi abbiamo esposto crediamo dimostrino che per un atleta ad inizio carriera tentare subito la strada degli USA non sia possibile salvo disporre di un capitale da investire su sé stessi.

Il discorso è diverso per i fighters che si sono già fatti un nome in Europa e che riescano a strappare un contratto con una top promotion. In altre parole il 99% degli aspiranti fighters pro non ha altra scelta che iniziare la pratica nel nostro Paese, casomai trasferendosi da casa ad una grande città dove può trovare un team con atleti che competono a livello europeo con buoni risultati.

Molti a riguardo solleveranno l’obiezione che “ma non abbiamo tecnici validi in Italia”. Il tema è molto delicato ma per essere più precisi sono davvero pochi i tecnici con una formazione concreta a 360 gradi nel bagaglio tecnico delle MMA.

Abbiamo invece ottimi tecnici di boxe, BJJ, Lotta e muay thai, il problema è che dovrebbero essere affiancati da degli striking coach e grappling coach per MMA che gli spieghino come adattare le loro conoscenze alla preparazione di un fighter di MMA.

E poi ovviamente vanno formati (o migliorati se pensiamo che già ce ne siano) degli head coach che siano l’anello di congiunzione tra questi specialisti e sappiano pianificare la preparazione di un fighter.

Ci vorrà tempo, questo è chiaro, ne abbiamo perso molto fino ad oggi (o perlomeno lo hanno perso in tanti) ma non vediamo perché non possa essere fattibile se lo è stato in Irlanda e Nuova Zelanda (5 milioni di abitanti circa, 12 volte meno dell’Italia).

Come fare?

Vi invitiamo a riflettere su questo esempio (l’ultimo di questa inchiesta) preso da un altro sport di nicchia in Italia, il football americano.

Il primo campionato di questo sport in Italia si tenne nel 1980 tra sole 4 squadre. Erano tutti ragazzi alle prime armi ovviamente e nelle amichevoli con il personale delle basi americane in Italia venivano regolarmente asfaltati.

20 anni dopo, nella primavera del 2001, i campioni d’Italia Lions Bergamo pareggiavano 20-20 un’amichevole con un College NCAA, gli Illinois Wesleyan Titans. Come è stato possibile? Sicuramente pesarono i 2 ottimi americani in squadra ma da soli in una squadra di principianti avrebbero potuto fare ben poco.

A far la differenza era stato il cambiamento generale di questo sport in Italia. Gli italiani non si allenavano più 2 volte a settimana ma (tra sessioni di squadra e individuali) tutti i giorni. Erano seguiti da preparatori atletici e nutrizionisti, non erano più dei principianti ma avevano anni di gioco alle spalle (si può cominciare a giocare a 12 anni) e, soprattutto, da 20 anni (e tutt’ora) le squadre erano seguite da coach americani professionisti.

Ci sono, e da molto tempo, dei coach italiani di MMA che vanno in America ogni anno e fanno anche venire i loro maestri in Italia per dei brevi periodi. Nel football invece i coach americani restano per una intera stagione, 6 mesi o anche di più. Il trasferimento del bagaglio tecnico avviene molto più rapidamente. E i risultati si sono visti, non solo nel caso dell’amichevole di Bergamo.

Abbiamo avuto atleti nella NFL Europe, in alcuni Junior College americani, nei camp pre-stagione della CFL (la seconda lega pro al mondo) ed abbiamo dei ragazzi alla NFL Academy a Londra.

In Germania, dove hanno seguito lo stesso percorso ma i praticanti sono molti di più, hanno addirittura “prodotto” il primo giocatore europeo ad aver firmato con un team NFL senza aver mai prima messo piede negli USA, Moritz Böhringer.

Certo, è giusta l’obiezione che in quello sport non si possono trasferire negli USA intere squadre per anni e che l’unica via è far venire qui i coach ma riteniamo che l’unico percorso fattibile, anche nelle MMA, sia questo. Sia chiaro, siamo gente coi piedi per terra, e lo diciamo subito: è un investimento notevole.

Far venire un coach di medio livello per alcuni mesi può costare decine di migliaia di euro, non è una spesa che può sostenere un singolo team. Una nostra modestissima proposta è che le varie federazioni che promuovono le MMA in Italia, ovviamente ripartendo i costi tra i loro team, ingaggino dei tecnici americani. Ovviamente non sarà possibile far venire Greg Jackson o Rafael Cordeiro ma dei loro collaboratori con voglia di farsi notare.

Si potrebbero realizzare 2 o 3 aree di sviluppo, Milano, Roma e Napoli per Nord, Centro e Sud (oppure solo Milano e Roma all’inizio) con un tecnico in ogni area che si divida 2 giorni a settimana tra 3 palestre in ognuna di queste aree più eventuali sessioni per soli tecnici nei week end.

Questi coach poi potrebbero essere fatti ruotare cambiandoli ad esempio ogni 3 mesi. L’investimento economico sarebbe consistente ma il livello tecnico del movimento italiano ne avrebbe enorme beneficio. Qualcosa di simile già si fa alla Allstars Training Center di Alexander Gustafsson a Stoccolma.

Dopo il suo match con Jon Jones a UFC 165 (settembre 2013) alcune voci sostennero che si sarebbe trasferito definitivamente negli USA per allenarsi solo alla Alliance MMA di San Diego dove dal 2010 trascorreva alcuni periodi dell’anno.

Il diretto interessato invece rispose che avrebbe continuato ad allenarsi soprattutto all’Allstar Training Center, mantenendo però una stretta collaborazione tra il suo team e la Alliance MMA che continua regolarmente anche oggi dopo 7 anni. Gustafsson ed altri suoi compagni hanno sostenuto diversi periodi d’allenamento a San Diego ma anche vari atleti della Alliance si sono spostati in Svezia per aiutare Gustafsson nei suoi camp. Un esempio è quello di Phil Davis nel camp prima del match contro Glover Teixeira nel 2017.

L’ultimo elemento essenziale che vogliamo menzionare è la necessità che i pro italiani si raggruppino il più possibile in pochi team. Greg Jackson non potrebbe preparare adeguatamente Jon Jones se oltre a lui in palestra avesse solo dei dilettanti. Rispetto a qualche anno fa vediamo un maggior numero di atleti andare in altre palestre per gli sparring, ottimo ma non basta.

Servono compagni di livello pari o superiore ogni giorno, provare una tecnica o fare un esercizio condizionato con un compagno di livello tecnico nettamente più basso non è produttivo. Certo, anche su questo siamo molto realisti, sappiamo che quasi nessun coach avrà mai la modestia di dire ad un allievo che se vuole continuare a crescere deve passare ad un team più grande.

APPENDICE

EVENTI 2019 DI PROMOTION ITALIANE

1. 2019 IMMAF-WMMAA EUROPEAN SENIOR & JUNIOR OPEN CHAMPIONSHIPS

2. APOCALYPSE PITBULL CHAMPIONSHIP 10

3. APOCALYPSE PITBULL CHAMPIONSHIP 11

4. APOCALYPSE PITBULL CHAMPIONSHIP 12

5. BANDIT MMA 3

6. BARACCONE FIGHT NIGHT

7. BELLATOR 230

8. BORN TO FIGHT

9. BRIXIA FIGHTERS 3

10. CAGE WARRIOR ITALY 10

11. CAGE WARRIOR ITALY 11

12. COUNTDOWN TOURNAMENT 8

13. COUNTDOWN TOURNAMENT 9

14. DANGER FC 6

15. DAY IN THE CAGE 4

16. DEVIL’S CAGE

17. FIGHT CLUB CHAMPIONSHIP 5

18. FIGHT CLUBBING 24

19. HOMBRES DE HONOR 100

20. INVICTUS ARENA 26

21. INVICTUS ARENA 27

22. IRON FIGHTER 21

23. ITALIAN CAGE FIGHTING 7

24. KING OF THE RING 8

25. KOMBAT LEAGUE

26. KOMBAT LEAGUE

27. LA NOTTE DEI GLADIATORI 7

28. LUCTOR CAGE FIGHT 7

29. MAZARA COMBAT IN THE CAGE

30. MESSAPICUM FIGHTING CHAMPIONSHIP 1

31. MESSAPICUM FIGHTING CHAMPIONSHIP 2

32. MMA COUNTERNIGHT FIGHTING

33. MMA LEAGUE AMATEUR 11

34. NIGHT OF SIAM 3

35. NIGHT WARRIORS 5

36. NOTTE DEI CAMPIONI 17

37. OKTAGON 2019

38. PETROSYANMANIA

39. PETROSYANMANIA

40. POWER NATION FC 11

41. REVENGE 9

42. RHODESIAN FC 2

43. ROOKIE FIGHTING CHAMPIONSHIP 1

44. SHOOTO ITALY

45. SLAM FC 12

46. SLAM FC UNDERDOG 3

47. STORM FC 13

48. STREET FIGHT PARTY 2

49. STRONG HILL FIGHT NIGHT 3

50. TFN 3

51. THE ARENA

52. THE DEN OF TIGERS 3

53. THE KING OF NOLA 4

54. TOSCANA POWER TOURNAMENT

55. VENATOR FC 5

56. VENATOR FIGHT NIGHT 2

57. VENATOR INSIDE 3

58. WARRIORS CAGE FIGHT 4

PROMOTIONS LOCALI AMERICANE CHE NEL 2019 HANNO ORGANIZZATO ALMENO 1 EVENTO CON MATCH DI MMA

1.        209 BEATDOWN 10
2.        247 FC
3.        3 RIVER THROWDOWN 16
4.        305 FIGHTS
5.        51 FIFTY: FIGHT NIGHT 6
6.        559 FIGHTS
7.        ACE 1
8.        AFC 3
9.        AGGRESSIVE COMBAT 21
10.    AK BEATDOWN 35
11.    ALASKA COMBAT ENTERTAINMENT
12.    ALASKA FC 155
13.    ALL OUT MMA
14.    AMMO FIGHT LEAGUE 6
15.    ANAHEIM GARDENWALK SUMMERFIST
16.    ARENA WARS FIGHTING SERIES
17.    ART OF WAR CAGE FIGHTING 15
18.    ASCENDANCY FC 20
19.    ASHKEYEV VS. CASTANEDA
20.    ATLAS FIGHTS 38
21.    A-TOWN THROWDOWN 15
22.    ATTITUDE MMA FIGHTS 19
23.    AX FIGHTING 72
24.    BAC 5
25.    BANG FC 18
26.    BATTLE AT THE BAY 15
27.    BATTLE IN BARRE 4
28.    BAYFRONT BRAWL 9
29.    BAYOU FC 43
30.    BCM PROMOTIONS
31.    BEAR RIVER FIGHTING CHAMPIONSHIP 11
32.    BEATDOWN AT THE BEACH 9
33.    BIG JOHN’S MMA
34.    BLACK TIE & BOXING
35.    BRUTAAL GENESIS FIGHT NIGHT
36.    BUD BRAWL
37.    BYB EXTREME FIGHTING SERIES
38.    C3 FIGHTS 48
39.    C4 FIGHTING CHAMPIONSHIPS 7
40.    CAGE OF HONOR 78
41.    CAGE TITANS 46
42.    CAGE WARS 41
43.    CAGE WARS 44
44.    CAGED AGGRESSION 26
45.    CAGED THUNDER 10
46.    CAGED WARRIOR CHAMPIONSHIP 22
47.    CAGESPORT 59
48.    CAGEZILLA FC 59
49.    CAPITAL CITY CAGE FIGHT CHAMPIONSHIPS
50.    CCC
51.    CCW 17
52.    CELTIC GLADIATOR 25
53.    CES 59
54.    CFC 4
55.    CFFC 80
56.    CFL 15
57.    CHICAGO CAGEFIGHTING CHAMPIONSHIP
58.    CHOSEN FEW FC 17
59.    CLASH OF THE TITLES
60.    CLIP
61.    COLORADO COMBAT CLUB 4
62.    COLOSSEUM COMBAT 51
63.    COMBAT AT THE CAPITALE 44
64.    COMBAT AT THE GARDEN 45
65.    COMBAT NIGHT 112
66.    COMBAT NIGHT PRO 16
67.    COMBAT ON THE COAST
68.    COMBAT QUEST 5
69.    COMBAT ZONE 72
70.    COMBATE 52
71.    CONQUEST OF THE CAGE
72.    CONQUEST PROMOTIONS
73.    COWBOY FIGHT SERIES 4
74.    DCS 56
75.    DEAD SERIOUS 37
76.    DEAN TOOLE PROMOTIONS
77.    DESTINY MMA
78.    DRAGON HOUSE 32
79.    EAFL
80.    ECF 28
81.    EFC 13
82.    ELITE FIGHT LEAGUE 7
83.    ELITE FIGHTING CHAMPIONSHIP
84.    ELK RIVER RUMBLE
85.    EMERGE MEN’S MINISTRY C3
86.    EMPIRE FC 4
87.    EMPIRE FIGHT SERIES 1
88.    EPIC FIGHTING 44
89.    EVOLUTION SPORTS EXPO
90.    FAC 1
91.    FCF 59
92.    FCOC 60
93.    FEARLESS FIGHT NIGHT 5
94.    FIERCE FC
95.    FIGHT CARD ENTERTAINMENT
96.    FIGHT CLUB OC
97.    FIGHT FOR IT 9
98.    FIGHT FORCE
99.    FIGHT HARD MMA
100.                       FIGHT LAB 61
101.                       FIGHT NIGHT AT THE GARDENS CASINO 2
102.                       FIGHT NIGHT CHALLENGE
103.                       FIGHT NIGHT PROMOTIONS 4

104.                       FIGHTING WORDS 2
105.                       FIGHTS AT THE FOX
106.                       FINAL FIGHT CHAMPIONSHIP 40
107.                       FISTS OF FURY
108.                       FORCE OF ONE MMA
109.                       FRICTION FC 4
110.                       FRONT STREET FIGHTS 20
111.                       FULL CONTACT PROMOTIONS
112.                       FURY AMATEUR SERIES 33
113.                       FURY FC 41
114.                       FUSION FIGHT LEAGUE
115.                       GCF 8
116.                       GE FIGHTS
117.                       GKO 15
118.                       GLADIATOR CHALLENGE
119.                       GLADIUS FIGHTS 38
120.                       GLOBAL LEGION FC 13
121.                       GOLDEN FIGHTS
122.                       GROUND & POUND PROMOTIONS
123.                       GROUND FORCE FIGHTS 5
124.                       GULF COAST MMA
125.                       GUNS N’ HOSES 2019
126.                       HARD FOUGHT CHAMPIONSHIP 2
127.                       HARDKORE MMA
128.                       HENDO’S FIGHT NIGHT 4
129.                       HFC 41
130.                       HIGH DESERT BRAWL 14
131.                       HONOR FC 11
132.                       HR MMA 112
133.                       HUB CITY BEATDOWN 3
134.                       I.E. FIGHT NIGHT 9
135.                       IFL 70
136.                       IFS 47
137.                       IMPACT PRO-AM 1
138.                       INFAMOUS MMA 4
139.                       INNER STRENGTH MMA 18
140.                       INVASION FC 2
141.                       IRON BOY MMA 16
142.                       IRON TIGER FS 89
143.                       ISLAND FIGHTS 61
144.                       JACKHAMMER PROMOTIONS
145.                       JACKSON’S MMA SERIES 27
146.                       JACKSONWINK FIGHT NIGHT 5

147.                       JOHNATHAN IVEY’S CAGE FIGHTING CHAMPIONSHIPS 7
148.                       KC FIGHTING ALLIANCE 36
149.                       KNOCKOUT EVENTS
150.                       KNOCKOUT MMA
151.                       KOP 64
152.                       KOTC
153.                       LEGION COMBAT 29
154.                       LELEO CODE MMA 3
155.                       LIGHTS OUT CHAMPIONSHIP 6
156.                       LXF
157.                       MADE MEN PROMOTIONS
158.                       MAN OF VALOR
159.                       MAVERICK MMA 15
160.                       MCF 18
161.                       MECCA 16
162.                       METAL & MAYHEM 2
163.                       MIDWEST FIGHT LEAGUE
164.                       MILE ZERO FIGHTS 7
165.                       MIX IT UP SPORTS
166.                       MMA EVENTS INC.
167.                       MMA EVOLVED 2
168.                       MMA LIVE
169.                       MMA MAYHEM 7
170.                       MMAX FC 6
171.                       MOMUSCLE FIGHTING CHAMPIONSHIP 6
172.                       MTF 14
173.                       NAIOP SOCAL’S NIGHT AT THE FIGHTS 2019
174.                       NATO
175.                       NATURE COAST FIGHT LEAGUE
176.                       NEF 41
177.                       NEMESIS FIGHTING ALLIANCE
178.                       NEVER SURRENDER MMA
179.                       NEW LIFE CONFERENCE
180.                       NEW LINE CAGEFIGHTING 3
181.                       NEXT LEVEL FIGHT CLUB 11
182.                       NFC 122
183.                       NMEF
184.                       NO MERCY 10
185.                       NORTH IOWA FIGHTS
186.                       NORTH STAR COMBAT 12
187.                       NW FIGHT CHALLENGE
188.                       NYFE 17
189.                       OCS 1
190.                       OFC 126
191.                       OHIO COMBAT LEAGUE 4
192.                       ORGANIZED CHAOS 17
193.                       ORIGIN FIGHT LEAGUE 2
194.                       PA CAGE FIGHT 35
195.                       PANDA CUP 9
196.                       PEAK FIGHTING 3
197.                       PFO
198.                       PINNACLE COMBAT 31
199.                       PREMIER FC 29
200.                       PREMIER FIGHT LEAGUE 24
201.                       PREMIER MMA CHAMPIONSHIP 13
202.                       PREMIERE COMBAT FEDERATION
203.                       PRIDE & HONOR
204.                       PRIMAL FIGHT PROMOTIONS
205.                       PURE FC 16
206.                       PURECOMBAT
207.                       PYRAMID FIGHTS 14
208.                       R & E PROMOTIONS
209.                       RAGE IN THE CAGE OKC 70
210.                       RCWC
211.                       REAL MMA19
212.                       REALITY FIGHTING
213.                       REIGN FC 5
214.                       RENEGADE FIGHT NIGHT
215.                       REVOLUTION FIGHT SERIES 24
216.                       RING OF COMBAT 70
217.                       RISE OF A WARRIOR 26
218.                       RITE OF PASSAGE 10
219.                       RIVAL FIGHT LEAGUE 19
220.                       ROAD TO M-1 USA 3
221.                       ROCKS XTREME MMA 26
222.                       ROGUE FIGHTS 40
223.                       ROWAN COUNTY FIGHT NIGHT 3
224.                       RUF MMA 36
225.                       RUMBLE AT THE RAXX
226.                       RUMBLE AT THE ROSELAND 105
227.                       RUMBLE IN THE HEARTLAND
228.                       RUMBLE ON THE REZ 1
229.                       SAN DIEGO FAIR SUMMERFIST 10
230.                       SCL 79
231.                       SFC 1
232.                       SHAMROCK FC 326
233.                       SHOGUN FIGHTS 23
234.                       SHOWCASE MMA 10
235.                       SHP 53
236.                       SMASH GLOBAL 9
237.                       SOLID AS A ROCK FC 20
238.                       SOUTHEASTERN COMBAT CHAMPIONSHIPS 3
239.                       SOUTHERN COMBAT SPORTS
240.                       SOUTHSIDE RUMBLE 4
241.                       SOUTHWEST BRAWL 10
242.                       SOUTHWEST MMA SERIES 29
243.                       SPARTYKA FIGHT LEAGUE 41
244.                       SSP FIGHT NIGHT 45
245.                       STEELFIST FIGHT NIGHT

246.                       STELLAR FIGHTS 44
247.                       STOUT FIGHTS
248.                       STRIKEFEST 5
249.                       SUMMER SMACKDOWN 2

250.                       SUMMIT FC 33
251.                       TEXAS CLASH BASH 15
252.                       THE JONATHAN OGDEN FOUNDATION
253.                       THE REDEMPTION 17

254.                       THUNDER AND LIGHTNING MMA
255.                       TITAN FC 58
256.                       TITANS OF THE CAGE 28
257.                       TONY G PRESENTS
258.                       TOTAL FIGHT CHALLENGE
259.                       TOTAL WARRIOR COMBAT
260.                       TRINITY KINGS 8
261.                       TRITON FIGHTS 16
262.                       TRUE REVELATION 40
263.                       TUFF-N-UFF
264.                       ULTIMATE BLUE CORNER BATTLES
265.                       UNDERGROUND CAGE FIGHTING CHAMPIONSHIP 3
266.                       UNITED CAGE FIGHTS 18
267.                       UNITED COMBAT LEAGUE 33
268.                       UNITED FIGHT NIGHT
269.                       UNIVERSAL COMBAT LEAGUE
270.                       URCC
271.                       USKO FIGHT NIGHT 2
272.                       V3 FIGHTS 77
273.                       VALLEY FIGHT LEAGUE 46
274.                       VALOR FIGHTING CHALLENGE 67
275.                       VALOR FL
276.                       VFS 5
277.                       VICTORY CAGE FIGHTING CHAMPIONSHIPS
278.                       VICTORY LAP
279.                       WALKOUT FC 18
280.                       WAR AT THE ROCK 2
281.                       WAR IN RUDD MMA 2
282.                       WAR IN THE CAGE
283.                       WARRIOR FC 143
284.                       WARRIOR GAMES 8
285.                       WARRIORS DEN FC 13
286.                       WCE
287.                       WCFL
288.                       WFC 116
289.                       WFF 41
290.                       WIDE OPEN FIGHT CIRCUS
291.                       WIMP2WARRIOR
292.                       WXC 85
293.                       X-1 WORLD EVENTS 56
294.                       XFN 26
295.                       XFO
296.                       XKO AMATEUR SERIES 18
297.                       XTREME FIGHT NIGHT 364
298.                       YANKEE LAKE BRAWLROOM 53

Fonti:

https://www.vividseats.com/blog/ufc-champions-fighting-style

 

Edit:

Pietro Orante ci fa notare che Samin Kamal Beik ha vinto al brave nel 2019

  1. Bell’articolo, molto interessante

    >>>
    Il wrestling non è sempre presente, non più in quanto la legge sulle pari opportunità ha tagliato i fondi pubblici per questo sport perché praticato prevalentemente da maschi.
    >>>

    Questa storia delle “pari opportunità” ha veramente stancato.
    E’ un’autentica ossessione mondiale e occidentale in primis.
    In una ipotetica situazione invertita si sarebbero guardati bene dal tagliare i fondi pubblici.

  2. Complimenti, analisi davvero ben fatta!

    • Articolone mostruoso davvero!

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