SAMozashita Bes Oruja. In una parola, SAMBO. Questo è l’acronimo di un’arte marziale in costante e rapido sviluppo. In russo, significa “Difesa personale senz’armi”, poiché il SAMBO fu ideato come metodo di addestramento per l’Armata Rossa e il personale del KGB.
Dando brevi cenni storici, la prima Federazione sportiva sovietica è riconosciuta nel 1938, nel 1972 sono organizzati i primi Campionati Europei a Riga, nel 1973 i primi Mondiali a Teheran e nel 1981 i primi Mondiali femminili a Madrid. Per dare un prospetto comparativo, i primi Campionati Europei di Karate sono del 1966 e i primi Mondiali femminili di Judo del 1980, quindi circa coevi. Si evince, inoltre, dai luoghi di organizzazione delle varie manifestazioni, come il SAMBO si è internazionalizzato fin da subito, grazie anche all’intensa propaganda politica sovietica, la quale utilizzava lo sport come ‘arma’ di seduzione.
Un altro dato temporale – anzi, due – curioso (poi basta, giuro), è rappresentato dalle Olimpiadi di Tokyo del 1964: in quest’occasione i quattro sambisti sovietici conquistano quattro medaglie di bronzo nel Judo e dimostrano l’efficacia del SAMBO, sviluppato in pieno isolamento e senza nessun contatto con la scuola giapponese. Rimanendo nel Paese del Sol Levante, da segnalare che già nel 1965 i Nipponici fondano una federazione nazionale di SAMBO, in barba a chi crede che i Giapponesi siano puristi della tecnica ecc. Balle: in Giappone si ama la lotta in ogni sua forma. La distinzione tra tecniche pure e impure è solo una nostra concezione distorta che crediamo appartenga ai Giappi (tant’è che il Giappone è pure una delle nazioni più forti nella Lotta olimpica, che di pulito e delicato nell’esecuzione tecnica non ha molto).
Attualmente, sono 84 le Federazioni nazionali affiliate alla FIAS (Federation International Amateur SAMBO), ogni anno hanno luogo un Campionato del Mondo, cinque Campionati continentali, un circuito di Coppa del Mondo, Tornei di serie B, Coppa Europa. Ogni due anni si organizzano i Campionati del Mondo universitari. Il SAMBO è presente nel programma dei World Combat Games, delle Universiadi, dei Giochi Asiatici e degli Asian Beach Games, dei Giochi Panamericani e dei Giochi Europei. Organizza anche Campionati continentali e mondiali master (over 35) e per ipovedenti.
Per dare alcuni numeri, all’ultimo Mondiale svoltosi a Narita (Giappone) nel novembre 2014, parteciparono ottantacinque nazioni (alcuni atleti, pur appartenendo a Paesi senza federazione ufficiale, hanno avuto la possibilità di partecipare ugualmente).
Ora che ho finito di fare il copia-incolla dall’enciclopedia, passiamo a un’esposizione breve del regolamento.
Innanzitutto, il SAMBO consta di due discipline: Sport e Combat, cioè la prima è la parte di lotta con proiezioni, controlli a terra, sottomissioni e la seconda include anche colpi (sostanzialmente, tipo MMA, ma con l’aggiunta goliardica delle testate…).
Mi dedicherò al regolamento del SAMBO Sport perché è quello che pratico e dove sono ferrato in materia arbitrale (credo).
Passando al punteggio…
Proiezioni: il punteggio è dato da come atterra il mio avversario e dalla mia posizione all’atto finale della tecnica.
Immobilizzazione a terra: valida anche da dentro la guardia o mezza guardia del mio avversario, purché ci sia il contatto del mio petto sul suo e non sia possibile far passare una mano in mezzo. Se da dentro la guardia o mezza, il mio avversario interrompe il contatto del mio petto sul suo, anche solo sollevando di forza con le braccia, l’immobilizzazione non è più valida. 10” di immobilizzazione comportano 2 punti, 20” 4 punti. Non si possono ottenere più di 4 punti per immobilizzazione nello stesso incontro. Dopo i 20”, l’arbitro fischierà e chiuderà la mano a pugno dandoci la possibilità di usufruire di un intero minuto per finalizzare una leva articolare. Qualora il mio avversario si liberasse o l’azione fosse statica, l’arbitro interrompe la mia azione e non mi farà terminare il minuto. Non esiste la possibilità di paraculare nel SAMBO.
Finalizzazioni: nel SAMBO Sport non si possono eseguire strangolamenti (validi, invece, nel Combat). Le leve articolari si possono applicare alle spalle, gomiti, anche, ginocchia e caviglie. Alle caviglie, solo dritte (quindi, non valide le kimura). Si possono applicare da qualsiasi posizione, incrociando le gambe all’interno o esterno, saltando dall’alto, calandosi con la fune metodo SWAT ecc. Una volta che si arriva in una chiara posizione che mi possa consentire una finalizzazione, l’arbitro fischierà e chiuderà la mano a pugno concedendomi 1’ per terminarla. Si applicano stesse modalità spiegate in precedenza. Qualora il mio avversario riesca anche lui a raggiungere una posizione per eseguire una leva, avrà tutto il tempo restante del mio minuto (vale a dire, se dopo venti secondi che gli ravano la caviglia, riesce a prendere la mia, avrà i restanti quaranta secondi per finalizzare). Se non finalizzo, l’arbitro fischia, ci si alza e si riparte a combattere in piedi.
Sanzioni: la prima sanzione è solamente di avviso, la seconda comporta un punto contro, la terza due punti contro, la quarta squalifica. Possono essere date per passività (si danno facilmente, non c’è possibilità di paraculare), uscita dal kavior o prese scorrette (come afferrare le dita delle mani o dei piedi per eseguire una leva, infilare tutta la mano all’interno delle maniche del kurtka ecc.). Nel caso di prese scorrette, la prima vale come avviso, la seconda comporta squalifica.
Ogni incontro è giudicato da un arbitro centrale, uno di bordo in sedia e due giudici esterni, i quali hanno la possibilità di visionare il care system (la moviola, sostanzialmente) con gli altri due arbitri.
Nel caso che a tempo scaduto i due atleti siano in parità, vince o chi ha eseguito la tecnica col punteggio più alto (esempio: siamo 4-4 ma io ho fatto una tecnica da 4 punti e tu due tecniche da 2 punti, vinco io), o chi ha fatto punto per ultimo se la tecniche sono dello stesso valore (esempio: siamo 2-2, entrambi abbiamo fatto una tecnica da 2 punti a testa, ma io ho l’ho fatta per ultimo, vinco io) o chi ha più vantaggi (esempio: siamo 6-6, entrambi una tecnica da 2 punti ed una da 4 punti a testa, ma io ho un vantaggio e tu no, vinco io). In sostanza, vinco sempre io, se avete notato.
Nel SAMBO, vi è molta continuità dalla lotta in piedi a quella a terra, l’arbitro tende a lasciar combattere molto (soprattutto, rispetto al Judo) e questo rende possibile che il ritmo di combattimento sia molto sostenuto ed intenso.
Penso di avervi pubblicato le informazioni necessarie per iniziare il vostro processo di sambizzazione, ora potete prendere il primo volo per Mosca o Kstovo e combattere. Sicuramente, non tornerete a casa ma almeno morirete da eroi, quindi scrivete ai vostri cari e sistemate ogni incombenza personale.
Scritto da MG
davide ha detto:
Ottimo articolo.in Italia?palestre che lo praticano?in Veneto?mi sapreste dire dove potrei trovare informazioni?
Mattia MG ha detto:
Ciao Davide, se vai sul sito http://www.samboitalia.com puoi trovare informazioni e contatti.
davide ha detto:
Grazie mille!!!
bepo ha detto:
Bell’articolo di esordio Mattia, ci voleva proprio una spiegazione, sul web si trova praticamente nulla in italiano.
Lo dicevo io che un sambista agonista, per giunta medagliato era una manna qui.
Bravo, anche per come hai scritto rendendo la lettura piacevole, e con i tuoi commenti, tutt’altro che asettica, come avviene spesso quando si espongono i regolamenti.
Mattia MG ha detto:
Grazie mille, Bepo. A breve, report sul Campionato italiano ed Europeo svoltisi entrambi a maggio